Bergamo: il 44º Bergamo Jazz Festival
La 44a edizione di Bergamo Jazz Festival, organizzata da Fondazione Teatro Donizetti con Comune di Bergamo e inserita nel quadro dei principali eventi di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”, si svolgerà da giovedì 23 a domenica 26 marzo con un programma ricco di artisti internazionali, ospiti del Teatro Donizetti, con le tre consuete serate in abbonamento (dal 24 al 26 marzo), del Teatro Sociale (nella sera del 23 e nel pomeriggio del 26) e di altri luoghi della Città, musei, chiese, locali trasformati in accoglienti jazz club. Ampio rilievo sarà dato anche al jazz nazionale, tra musicisti ampiamente affermati e giovani talenti, alla didattica e all’incontro con altre arti.
Sarà soprattutto un festival inteso come preziosa occasione per immergersi in quel variegato, vitale mondo sonoro che si chiama jazz, partendo da alcune riflessioni programmatiche, come osserva Maria Pia De Vito, Direttrice Artistica di Bergamo Jazz 2023: «La Musica tutta può essere definita come “la scienza dell’organizzazione dei suoni”. E, in misura più o meno organizzata, crea uno spazio/tempo i cui ritmi ci portano in una dimensione diversa da quella quotidiana. In un altrove più grande di noi, qualcosa di collettivo in cui ci riconosciamo, o un luogo che ci pare più alto e spazioso, spirituale o dal richiamo ancestrale. È questo che ci fa desiderare di riascoltare, riprodurre un brano sinfonico, un’aria d’opera, una grande canzone. Ma quando parliamo di jazz, sia esso più vicino alla tradizione che alle forme più aperte ed improvvisate, parliamo di una musica che è un’esperienza ogni volta trasformativa. Si è quindi all’ascolto di un movimento sonoro che permette di essere guidati dalle profondità ancestrali del proprio subconscio».
«Il jazz è, a mio avviso, una forma d’arte profondamente spirituale, vicina alla meditazione, e d’altro canto laica e democratica, cerebrale o dionisiaca, in ogni caso disposta al rischio. Il programma del festival Bergamo Jazz 2023 presenterà concerti in cui il testamento e l’agire spirituale di grandi maestri in alcuni progetti è esplicito. In altri, può essere sottotraccia, non dichiarato a parole, ma sempre e comunque presente nei suoni e nei gesti», conclude la cantante e compositrice.
Jazz al Donizetti
Il Teatro Donizetti è l’immancabile principale “casa” di Bergamo Jazz, con le sue tre serate in abbonamento amatissime dai bergamaschi ma anche da chi proviene da ogni parte d’Italia e da oltre confine. Dal 24 al 26 marzo (ore 20.30, nuovo orario) si alterneranno sul suo prestigioso palcoscenico nomi importanti del jazz delle due sponde dell’oceano, cominciando la sera di venerdì 24 con l’incontro al vertice tra due forti personalità del jazz italiano: Paolo Fresu e Rita Marcotulli. Il trombettista sardo, che è stato Direttore Artistico di Bergamo Jazz dal 2009 al 2011, e la pianista romana, alla sua prima apparizione sul palco del Donizetti, tesseranno un dialogo fatto di lirismo poetico, di melodie avvolgenti, eterne. Un duo che ha tutte le carte in regola per affascinare e conquistare, così come sicuramente farà la voce della statunitense Cécile McLorin Salvant, nuova stella del canto jazz, premiatissima dalla critica americana e già vincitrice di ben tre Grammy Awards. Un’interprete raffinata che, come avviene nel suo recente album Ghost Song, è capace di appropriarsi con gusto di autori di disparata provenienza come Kate Bush, Kurt Weill, Gregory Porter e Sting.
In apertura della serata di sabato 25, si ascolterà, quindi, il gruppo della sassofonista Lakecia Benjamin, uno dei nomi nuovi del jazz di matrice afroamericana, tra i più talentuosi, che presenterà il suo nuovissimo album Phoenix.
A seguire, il progetto Turiya: Honoring Alice Coltrane dedicato da Hamid Drake a una delle figure simbolo dello spiritual jazz e delle musiche senza confini. Il batterista di Chicago, già più volte apprezzato nelle vesti di sideman dal pubblico di Bergamo Jazz, sarà alla guida di un autentico supergruppo che, in esclusiva per il Festival, si avvarrà della presenza del carismatico sassofonista britannico Shabaka Hutchings.Di primissimo ordine anche il resto del cast, con l’alchimista elettronico scandinavo Jan Bang, gli americani Jamie Saft e Joshua Abrams, rispettivamente a tastiere e contrabbasso, il vibrafonista Pasquale Mirra e la danzatrice Ngoho Ange.
Il sigillo finale al Festival sarà posto, domenica 26, dai rispettivi trii del fisarmonicista francese Richard Galliano, che tornerà a Bergamo a distanza di 13 anni dal suo precedente concerto offrendo all’ascolto brani di Astor Piazzolla e di propria composizione, e del bassista e vocalist camerunense Richard Bona, con un vibrante mix di jazz, sonorità africane e caraibiche.
Jazz al Sociale
Due gli appuntamenti al Teatro Sociale di Città Alta, il primo dei quali, la sera di giovedì 23 marzo (sempre ore 20.30), vedrà di scena dapprima il trio MiXMONK, costituito da Joey Baron, uno dei più versatili batteristi del jazz contemporaneo, il sassofonista belga Robin Verheyen e il pianista connazionale Bram De Looze. Un trio che, partito da un esplicito omaggio a Thelonious Monk, poggia su una cifra espressiva personale in cui lo spirito del grande pianista e compositore affiora qua e là.
Evento speciale della serata sarà quindi il debutto della Panorchestra, ensemble inserito nel progetto “La città del jazz” che vede fianco a fianco Fondazione Teatro Donizetti, con Bergamo Jazz, e Fondazione Teatro Grande di Brescia per “Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023”. Nata dall’dea del sassofonista Tino Tracanna, la Panorchestra schiera alcuni dei migliori solisti di varia generazione dell’asse Milano-Bergamo-Brescia: i sassofonisti Massimiliano Milesi e Gianluca Zanello, il clarinettista Federico Calcagno, il trombettista Paolo Malacarne, il trombonista Andrea Andreoli, il contrabbassista Giulio Corini e il batterista Filippo Sala. All’organico di base si aggiungeranno nell’occasione il tastierista Alfonso Santimone, anche nelle vesti di compositore e arrangiatore, e in qualità di special guest il trombettista americano Jonathan Finlayson, solista apprezzato, oltre che per la sua attività di leader, per una lunga serie di collaborazioni.
Al Sociale si terrà anche uno degli eventi pomeridiani di domenica 26 marzo: il concerto del trio formato dal violoncellista olandese Ernst Reijseger, già componente del Clusone Trio e di altre significative formazioni europee, dal pianista Harmen Fraanje e dal vocalist e polistrumentista senegalese Mola Sylla. Un trio che promette una musica dalle molteplici inflessioni linguistiche, anche cameristiche, condita con un pizzico di ironia.
Jazz in Città
Da anni ormai i mille suoni di Bergamo Jazz si diffondono in diversi spazi della città, inclusi piccoli teatri che grazie al Festival attirano nuovi visitatori e spettatori. Uno di questi è il Teatro Sant’Andrea, gioiellino posto sotto l’omonima Chiesa di via Porta Dipinta, in Città Alta. Qui si esibiranno due pianisti, tra i più interessanti emersi negli ultimi decenni: il brasiliano Amaro Freitas (giovedì 23 alle ore 17.00) e lo svizzero Nik Bärtsch (sabato 25 alle ore 11.00), ambedue impegnati in una ricerca sonora che, con modalità espressive differenti, si addentra in terreni musicali avventurosi. Ancora in tema di piano solo, domenica 26 in Sala Piatti (ore 15.00), si potrà ascoltare l’inglese Django Bates, il cui vulcanico talento impregnerà immancabilmente la tastiera e le corde del suo strumento. Sempre il 26, ma la mattina alle 11.00, nella Chiesa di San Salvatore, nuova location del Festival incastonata in uno degli angoli più belli di Città Alta, lo statunitense Dan Kinzelmansoffierà nel proprio sax mettendo a dura prova la propria resistenza fisica, interagendo con una cornice ambientale così preziosa.
Due i concerti previsti all’Auditorium di Piazza della Libertà, entrambi alle ore 17.00: venerdì 24 marzo con il cantante fiammingo David Linx e il pianista di origine sudamericana Leonardo Montana, per un set a mezza strada tra l’eleganza del mainstream e una felice vena autoriale; sabato 25 con il trio Oliphantre, ovvero il chitarrista Francesco Diodati, la vocalist francese Leïla Martial e il batterista Stefano Tamborrino, artefici di un sound esplosivo che mescola jazz, elettronica, hip hop, sferzanti linee rock e punk, ipnotici groove e melodici lirismi.
Bergamo Jazz 2023 renderà poi omaggio al fotografo Roberto Masotti, scomparso nell’aprile 2022: a ricordare il suo legame con il jazz e con il Festival, anche mediante la proiezione di immagini divenute iconiche, saranno il giornalista Carlo Maria Cella e il musicologo Franco Masotti, fratello di Roberto (sabato 25 alle ore 15.00, Sala della Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti).
Scintille di Jazz
Alla sua sesta edizione, la sezione “Scintille di Jazz” si conferma piccolo Festival nel grande Festival. Curato da Tino Tracanna e dallo scorso anno sostenuto da Intesa Sanpaolo quale Special Partner, questo palcoscenico destinato a valorizzare i talenti emergenti avrà come apripista il singolare trio Dear Uncle Lennie, con l’elvetico Camille-Alban Spreng al piano elettrico, Marco Giongrandi al banjo e il francese Benjamin Sauzereau alla chitarra (giovedì 23, Circolino di Città Alta, ore 18.30 e ore 19.30). Tre i concerti collocati nel nuovissimo Balzer Globe di Piazza Dante, con: il trio Hack Out!, Manuel Caliumi al sax alto, Luca Zennaro alla chitarra e Riccardo Cocetti alla batteria (venerdì 24, alle ore 18.30); il quintetto Thinking Sketches del chitarrista bergamasco Alberto Zanini (sempre il 24 ma alle ore 22.30); il gruppo The Gonghers del vibrafonista Michele Sannelli (sabato 25 alle ore 22.30).
A Daste, sabato 25 alle ore 18.30, Bergamo Jazz 2023 terrà invece a battesimo un’inedita formazione denominata ONJGT Synthesis ed estrapolata dall’Orchestra Nazionale Jazz Giovani Talenti diretta dal bassista e compositore Paolo Damiani. Ne faranno parte, tra gli altri, alcune musiciste ormai ben affermate e non solo a livello nazionale, quali la cantante Camilla Battaglia, la violinista Anais Drago, la contrabbassista Federica Michisanti e la batterista bergamasca Francesca Remigi, tutte già ospiti di passate edizioni del Festival.
Around Bergamo Jazz: passaggio di testimone con BFM e anteprima all’Accademia Carrara
Bergamo Jazz è per sua vocazione anche momento di incontro tra musica e altri linguaggi espressivi, in particolare le arti della visione.
Torna il significativo passaggio di testimone tra Bergamo Film Meeting e Bergamo Jazz, interrotto a causa delle conseguenze della pandemia. Due gli appuntamenti in scaletta nel pomeriggio di domenica 19 marzo all’Auditorium di Piazza della Libertà. Alle ore 15.15 con la proiezione di Les Félins (Crisantemi per un delitto) di René Clément: atmosfere noir, suspense e un gruppo di attori impeccabili (tra cui Jane Fonda) per una pellicola del 1964 che si avvale delle musiche di Lalo Schifrin, compositore, arrangiatore e pianista argentino che ha frequentato anche il mondo del jazz (con Dizzy Gillespie, Bob Brookmeyer e altri).
Alle ore 17.30 con la sonorizzazione da parte del pianista Simone Graziano, uno dei nomi più in vista e musicalmente stimolanti dell’attuale panorama jazzistico italiano, de L’inferno (1911), adattamento della Prima Cantica della Divina Commedia, uno dei capolavori del cinema mutorestituito nel 2016 alla sua edizione originale da un lungo lavoro di restauro curato dalla Cineteca di Bologna.
Mercoledì 22 (ore 18.30) i capolavori pittorici dell’Accademia Carrara faranno da sfondo alla performance del duo della vocalist Camilla Battaglia e della bassista Rosa Brunello: canzoni fuori da schemi preordinati con largo spazio per l’improvvisazione e anche per l’elettronica.
Incontriamo il jazz
Per la didattica, anche nel 2023 Bergamo Jazz, come consolidata tradizione, ospiterà all’Auditorium di Piazza della Libertà (con doppio turno alle ore 9.30 e alle ore 11.00) gli incontri a cura di CDpM Europe rivolti agli allievi delle scuole primarie e secondarie. Ai primi sarà specificatamente dedicato l’incontro di mercoledì 22, incentrato sulla figura di Duke Ellington, grazie alla cui opera saranno esaminate alcune caratteristiche e procedure del jazz, come il rapporto tra composizione e improvvisazione, lo swing, la vocalità, il blues. Alcuni capolavori ellingtoniani saranno eseguiti da Emilio Soana (tromba), Claudio Angeleri (pianoforte), Gabriele Comeglio (sax alto e soprano), Marco Esposito (basso) e da Matteo Milesi (batteria). La voce solista di Paola Milzani sarà affiancata dal coro gospel dell’Istituto comprensivo Santa Lucia di Bergamo, a conclusione di un laboratorio sulla vocalità tenuto dai docenti del CDpM nella stessa scuola.
I successivi incontri, da giovedì 23 a sabato 25, avranno come filo conduttore un viaggio tra musica, arte, architettura, letteratura, scienza e storia nel solco di alcune figure eccellenti che hanno fatto conoscere Bergamo e Brescia in tutto il mondo, da Caravaggio a Torquato Tasso, da Niccolò Tartaglia a Pietro Antonio Locatelli e Luca Marenzio, da Papa Giovanni XXIII a Papa Paolo VI. Durante questi incontri verranno proposti brani e arrangiamenti scritti da Gianluigi Trovesi e Claudio Angeleri nell’ambito del laboratorio di ricerca sull’improvvisazione del CDpM e interpretati insieme ad alcuni giovani musicisti del territorio bergamasco.
App Bergamo Jazz
In collaborazione con Mango Mobile Agency, Bergamo Jazz ha realizzato una App gratuita, utilizzabile sia con sistema Android che con Iphone. La App consente di accedere al programma del Festival e alle schede dei singoli eventi. Si possono anche avere informazioni di biglietteria ed è disponibile una mappa delle location. Inoltre, agli utenti vengono inviate notifiche con aggiornamenti in tempo reale e gli alert relativi ai concerti inseriti nei Preferiti. La App è anche dotata di una sezione denominata Campaign, grazie alla quale gli abbonati ricevono notifiche sullo stato del proprio abbonamento.
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