Bergamo: Mariella Devia trionfa al Teatro Sociale
Faceva freddo ieri sera a Bergamo alta, la Piazza Vecchia – nitida nei suoi inconfondibili lineamenti – pareva sopita sotto la rigida e buia umidità autunnale. Bagliori questi che spesso riaffiorano nelle malinconiche frasi di Donizetti, anche quando a pronunciarle sono le sue immortali sovrane inglesi, quest’anno protagoniste in un’unica serata al Teatro Sociale per il festival donizettiano.
A indossare i regali panni di Anna Bolena, Maria Stuarda e Elisabetta è stata invitata un’artista di riferimento per questo repertorio: Mariella Devia, la quale, ritiratasi dalle scene dopo più di quarant’anni di carriera, ora si dedica al concertismo e alla didattica.
La Devia è l’esempio di una donna che ha interamente votato la vita al canto, coltivando la voce con totale e instancabile dedizione.
Indimenticabile e indimenticata Lucia di Lammermoor, la Devia annovera nel suo repertorio numerosi titoli del compositore bergamasco tra cui Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux, di cui ha lasciato interpretazioni memorabili.
Donizetti descrive con estrema teatralità i tormenti emotivi e piscologici delle regine Tudor, tramite una scrittura particolarmente impervia, in cui si alternano frasi lunghissime a brevi incisi, accenti improvvisi e repentini passaggi dal registro acuto a quello grave.
Mariella Devia restituisce tutto ciò mantenendo un perfetto equilibrio formale, anche laddove la follia dei personaggi prende il sopravvento, il suo incedere è sempre regale.
Lirica e più fragile in Anna Bolena, spiritualmente pura in Maria Stuarda, smarrita nei suoi tormenti in Elisabetta, la Devia regala momenti di intensa emozione, grazie anche a una tecnica prodigiosa che le permette di assecondare parti di estrema difficoltà espressiva.
Sul podio dell’Orchestra Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo il maestro Giuseppe Sabbatini dirige con particolare sensibilità teatrale anche le non facili pagine sinfoniche donizettiane. Il passato da contrabbassista e la carriera da tenore emergono nella concertazione di Sabbatini sempre attento al canto, al respiro orchestrale e a un certo tipo di legato richiesto al Coro Donizetti Opera istruito dal maestro Fabio Tartari.
A completare il cast i puntuali interventi di Federica Vitali, Francisco Brito, Lorenzo Barbieri e Alessandro Ravasio.
Applausi incessanti al termine della serata da parte di un pubblico in visibilio e profondamente commosso, che ha voluto tributare ancora una volta il giusto trionfo a un’artista che non ha mai deluso.
Uscendo dal Sociale dopo un concerto così intenso, Bergamo alta sembrava meno fredda.
Gian Francesco Amoroso
(28 novembnre 2018)
La locandina
Direttore | Giuseppe Sabbatini |
Anna Bolena / Maria Stuarda / Elisabetta | Mariella Devia |
Anna Kennedy / Sara | Federica Vitali |
Leicester | Francisco Brito |
Cecil / Nottingham | Lorenzo Barbieri |
Talbot | Alessandro Ravasio |
Programma | |
Gaetano Donizetti | |
Anna Bolena, Sinfonia | |
“Chi può vederla” (Anna Bolena, Atto III) | |
“Piangete voi? … Al dolce guidami” (Anna Bolena, Atto III) | |
Maria Stuarda, Sinfonia | |
“Vedeste?… Deh! Tu di un’umile… | |
Di un cor che more… Ah! Se un giorno” (Maria Stuarda, Atto III) | |
Roberto Devereux, Sinfonia | |
“E Sara in questi orribili momenti… Vivi ingrato… | |
Qual sangue versato” (Roberto Devereux, Atto III) | |
Orchestra Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo | |
Coro Donizetti Opera | |
Maestro del coro | Fabio Tartari |
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