Campiglia Marittima: la Traviata debutta al Teatro dei Concordi
Con La Traviata di Verdi il delizioso Teatro dei Concordi di Campiglia Marittima (LI) ha allestito per la prima volta un’opera in forma scenica. Il 13 gennaio scorso, infatti, grazie alla lungimiranza di Maurizio Canavaro, che è il direttore artistico del teatro, il progetto Italian Opera Florence, diretto da David Boldrini, ha aperto – speriamo – una nuova strada per questo territorio.
Date le dimensioni ridotte del teatro, l’impresa poteva sembrare ardua, ma Boldrini è riuscito a padroneggiare la partitura disponendo l’orchestra sotto al palcoscenico (eliminando qualche posto di platea) e anche in alcuni ordini di palchi, e proprio per questa poco consueta disposizione dell’organico
(ovviamente ridotto rispetto alle consuete messinscena del capolavoro verdiano) il suo lavoro merita un plauso e ha avuto un risultato ancor più apprezzabile. Oltre all’orchestra di IOF è stato bravo anche il Coro, diretto da Andrea Marmugi, entrambe le compagini molto apprezzate dal pubblico, che ha anche dimostrato gradimento per i cantanti, soprattutto per Marzio Giossi, che ha interpretato Giorgio Germont, ma anche per gli altri, a partire da Lenny Lorenzani (Violetta), Giorgio Casciarri (Alfredo), Tatiana Previati (Annina), Michela Mazzanti e Roberto Gentili (rispettivamente Flora e il Barone Douphol, entrambi inseriti all’ultimo come sostituti di colleghi malati) Francesco Marchetti (Gastone) e Lorenzo Sagliocca (il Dottore), oltre a Marmugi che ha ricoperto anche il ruolo del Marchese.
Un apprezzamento speciale va, tuttavia, alla regia, affidata ad Alberto Paloscia. Che sia un uomo di teatro fatto e finito è un dato di fatto, acclarato da tante sue regie intelligenti e funzionali. Questa Traviata lo conferma come ottimo regista d’opera, capace di sfruttare al meglio spazi anche difficili, come, appunto, il Teatro dei Concordi. Con poche scene e arredi e veloci cambi scena, è riuscito a restituire il luogo scenico dell’opera senza orpelli e con intelligente coerenza filologica, con idee anche personali molto azzeccate, come la sottolineatura della solitudine di Violetta e il suo avere solo Annina come affetto vero e stabile, oppure l’inserimento della natura gender fluid di Flora e del Barone nella festa di carnevale del terzo atto.
Paloscia ha avuto anche validi collaboratori come Lorenzo Lenzi, Giacomo Rendine e Valeria Bivone, con i quali – e grazie anche alle scene e ai costumi di “Orfeo in scena” – ha potuto rendere possibile un’operazione che apparentemente non lo pareva.
Il teatro era sold out e l’entusiasmo lo abbiamo già citato: è ovvio concludere che l’opera è ancora viva, il pubblico desidera assistervi e quindi è opportuno allargare i circuiti di produzione di questo genere, che permettono di esibirsi anche a giovani cantanti e a professionisti meno “divizzati”. Auspichiamo che Campiglia apra la strada a regolari stagioni liriche nella Val di Cornia.
Donatella Righini
(13 gennaio 2023)
La locandina
Direttore | David Boldrini |
Regia | Alberto Paloscia |
Scene e costumi | Orfeo in Scena |
Personaggi e interpreti: | |
Violetta Valéry | Lenny Lorenzani |
Alfredo Germont | Giorgio Casciarri |
Giorgio Germont | Marzio Giossi, |
Flora Bervoix | Michela Mazzanti |
Gastone | Francesco Marchetti |
Barone Douphol | Roberto Gentili |
Marchese d’Obigny | Andrea Marmugi |
Annina | Tatiana Previati |
Il dottor Grenvil | Lorenzo Sagliocca oltre a Marmugi |
Orchestra e Coro IOF | |
Maestro del coro | Andrea Marmugi |
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