La modernità di Bach, nonostante attentati e tentativi di normalizzazione, sta tutta all’interno di un profondo messaggio intellettuale.
Assistere a un concerto dei fratelli Lucas e Arthur Jussen è una di quelle esperienze da fare nella vita e se possibile da ripetere,
Nella grande sala del Teatro di San Carlo si svolge dunque un recital in cui il soprano lituano, accompagnata dal pianista russo-lituano Lukas Geniušas, ha presentato un programma tutto centrato su liriche di Sergej Rachmaninov.
Tabea Zimmermann, violista di fama mondiale e presidente della Fondazione Hindemith, ha colto l’occasione per esibirsi insieme a due promettenti e già affermati artisti, il violinista William Hagen e il violoncellista Oliver Herbert.
Il dispositivo scenico creato da Chloe Lamford è forse uno degli elementi più eloquenti della rappresentazione.
Inaugurazione in grande stile, che vede la grande sala stracolma in ogni ordine di posto per una Prima da (quasi) tutto esaurito.
Lo spettacolo accolto con molto favore al Costanzi restituisce al pubblico questa misteriosa opera verdiana in modo egregio.
La versione scelta dal festival orobico è quella del 1824, mantenendo fede al progetto #donizetti200 che si propone di portare in scena ogni anno un’opera a due secoli esatti dalla sua prima rappresentazione.
L’ottetto vocale inglese a cappella apre al Comunale di Vicenza il tour celebrativo di venti anni di successi. Con raffinato contegno, da Orlando di Lasso a Simon & Garfunkel. Pienone e successo.
Condotto al braccio dal primo violino, Zsolt-Tihamér Visontay, Herbert Blomstedt si è issato di nuovo sul podio della Philharmonia Orchestra per dirigere la Nona Sinfonia di Mahler.
Pizzi, sbalorditivo con i suoi 94 anni in grande forma e in piena attività, ha firmato regia, scene e costumi, ideando per i due spettacoli un unico dispositivo scenico dominato dal bianco e dal nero, acceso dai colori di abiti e luci
Stephan Langridge incentra la sua lettura del capolavoro donizettiano sul “Tempus fugit” e “Memento mori”, che diventano il Leitmotiv della racconto.
Altro che celebrazione della libertà di scelta delle donne: qui si casca, come purtroppo spesso accade, nella “tradizione”.
Gli sguardi di Ravel sulla musica antica e su quella dell’altrove rispetto all’Europa erano al centro del concerto con il quale si è inaugurata la stagione sinfonica del Teatro Sociale di Rovigo.
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