Ciclo “Prima delle prime”: Tra Literaturoper all’italiana e verismo storico con Angelo Foletto
Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai è un’opera di rara esecuzione nei teatri italiani: alla Scala era assente dal 1959, quando Gianandrea Gavazzeni la diresse con protagonisti d’eccezione come Magda Olivero e Mario Del Monaco. La sua nuova entrata in scena significa l’impegno del Teatro – nelle persone del direttore artistico Alexander Pereira e del direttore musicale Riccardo Chailly – di rivedere sotto una luce contemporanea una parte del repertorio italiano del ‘900, soprattutto quello verista ingiustamente trascurato. Di fatto, inevitabile, Francesca da Rimini richiama subito Dante, quindi Gabriele D’Annunzio (“un dramma di sangue e di lussuria” nella definizione del Vate). E Zandonai compose l’opera su libretto di Tito Ricordi, tratto dall’omonima tragedia di Gabriele D’Annunzio (basata sul V canto dell’Inferno) messa in scena nel 1901. Il problema dei diritti non fu molto complesso, perché D’Annunzio accettò di cederli a una cifra molto inferiore (esattamente la metà) a quella richiesta per le didascalie di Cabiria, e Zandonai, allievo di Mascagni, giovane promessa di casa Ricordi, si accontentò di una cifra modesta pur di ottenere il testo di D’Annunzio.
Il compositore trentino, schivo, angoloso, si ritirò “sui greppi del Tirolo a cominciare il lavoro musicale”, ma quando si accorse che al terzo atto, quello della scena d’amore tra Paolo e Francesca, mancava un “brano lirico che si prestasse a un volo musicale”, non esitò ad andare con l’editore a Parigi per scovare D’Annunzio nel suo isolamento creativo ad Arcachon. Dopo una non proprio breve attesa il Vate concesse in bellissima calligrafia i versi “Nemica ebbi la luce / amica ebbi la notte”. La gratitudine del giovane Riccardo fu grandissima, tanto che in seguito ricordò: “Nessun librettista al mondo avrebbe accolto con tanta spontaneità la mia preghiera e si sarebbe dimostrato così pronto comprensivo e arrendevole”.
La prima rappresentazione di Francesca da Rimini ebbe luogo a Torino al Teatro Regio il 19 febbraio 1914. Quest’opera di notevole intensità drammatica andrà in scena alla Scala il prossimo 15 aprile con la direzione di Fabio Luisi, sensibile sostenitore di questa partitura, e con la regia di David Pountney, nome di punta della scena registica britannica.
Nell’incontro “Tra Literaturoper all’italiana e verismo storico”, con ascolti e video, parla di Francesca da Rimini Angelo Foletto, giornalista e critico musicale.
Info:
Angelo Foletto
“Tra Literaturoper all’italiana e verismo storico”
(con ascolti e video)
Ridotto dei palchi “A. Toscanini”
Teatro alla Scala con Amici della Scala
Ingresso libero fino a esaurimento posti
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