Daniele Gatti dirige l’Orchestra del Maggio nella Nona di Gustav Mahler
Con la Sinfonia n. 9 in re maggiore, uno dei vertici nella produzione di Gustav Mahler, Daniele Gatti torna a dirigere l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino nel concerto in programma sabato 7 marzo al Teatro del Maggio (inizio alle ore 20).
La Nona rappresenta il lungo e appassionato addio di Gustav Mahler – all’epoca già gravemente ammalato – alla vita e alla composizione. Scritta tra il 1909 e il 1910, verrà infatti eseguita per la prima volta soltanto il 21 novembre 1911 a Monaco, diretta da Bruno Walter, un anno dopo la morte di Mahler.
Sinfonia amatissima da Alban Berg, che ne elogiava “la più profonda e più dolorosa gioia di vivere” in un clima “permeato dal presentimento della morte”, la Nona è una composizione ricca di segnali, sottotitoli, messaggi di commiato e premonizioni. La struttura è tradizionale solo in apparenza: quattro canonici movimenti ma ordinati in modo insolito, con i due movimenti centrali – un grossolano Ländler e un Rondò Burleska – incastonati tra un Andante in apertura e un Adagio in chiusura. Il clima emotivo è tracciato fin dal primo movimento in cui si mescolano temi e simboli sonori legati al destino e all’immagine della morte, che si materializza sotto forma di marcia funebre. Ai movimenti centrali è affidato il compito di stemperare la tensione accumulata all’inizio: se il secondo tempo è appannaggio del ritmo di danza, dal Ländler paesano al languido Valzer che si trasforma in una sorta di danza macabra, il terzo, il Rondò Burleska, ha i tratti di parodia dello stile contrappuntistico severo, con il susseguirsi irrazionale delle entrate tematiche in un continuo accumulo di elementi. L’ultima parola spetta all’Adagio, momento di pathos più intenso dove la scrittura si fa a poco a poco più leggera e rarefatta per approdare alle ultime battute in cui il suono esitante degli archi in sordina, come indicato da Mahler in partitura, svanisce “morendo” nell’infinità del silenzio.
Per il maestro Daniele Gatti si tratta di un ritorno a breve distanza di tempo dall’ultima volta, in un ideale proseguimento di un percorso mahleriano. Il maestro è stato infatti sul podio fiorentino lo scorso 25 gennaio, per dirigere la Sinfonia n. 6 in la minore, meglio nota come la Tragica, del compositore austriaco. In questa occasione Daniele Gatti dirigerà al posto dell’annunciato Myung-Whun Chung, che rimane attesissimo al Maggio per il prossimo 29 aprile, protagonista del primo concerto inserito nel programma dell’ LXXXIII Festival del Maggio Musicale Fiorentino quando affronterà l’esecuzione – sempre in segno mahleriano – della monumentale Sinfonia n. 3.
Daniele Gatti tornerà poi per altri due concerti, entrambi nel cartellone del Festival. Il 26 giugno, con musiche di Witold Lutosławski, Franz Joseph Haydn, Richard Strauss e Richard Wagner, e il 30 giugno, con un programma dedicato a Igor Stravinskij, Bruno Maderna e Paul Hindemith.
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