Donizetti Opera 2021: svelato tutto il programma del festival
Al Teatro Donizetti e al Teatro Sociale di Bergamo procedono a pieno ritmo le prove delle nuove produzioni – L’elisir d’amore e La fille du régiment di Donizetti e Medea in Corinto di Mayr – che andranno in scena dal 18 novembre al 5 dicembre, componendo il programma della settima edizione del Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore bergamasco con la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza, organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti e dal Comune di Bergamo con il sostegno di Ministero della Cultura, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Bergamo, e realizzato con il main partner Allianz e con il contributo di Intesa Sanpaolo, Uniacque, Curnis-Rolex e degli Ambasciatori di Donizetti.
In occasione del festival, il Teatro Donizetti potrà mostrarsi completamente restaurato anche al pubblico internazionale che, prima del 2020, costituiva oltre il 50% della platea festivaliera: in coincidenza con il weekend inaugurale – dal 18 al 21 novembre – ospiterà oltre 200 delegati dell’associazione Opera Europa, che ha scelto Bergamo e il festival come sede del proprio meeting autunnale, il primo dopo due anni a causa delle restrizioni della pandemia. Il titolo fortemente simbolico, legato a Donizetti e alla storia recente della città, è “Elixir of Life”. Il convegno di Opera Europa, organizzazione che riunisce oltre 200 fra i principali teatri e festival europei da 44 Paesi, si svolgerà principalmente nei due teatri di Bergamo e in alcuni altri luoghi monumentali della città come la cerimonia inaugurale all’Aula Magna a Sant’Agostino, grazie alla preziosa collaborazione e al sostegno del Comune, dell’Università di Bergamo, di ATB, della Biblioteca civica “Angelo Mai”, della Fondazione Bergamo nella storia e dell’ambasciatore di Donizetti Marco Mazzoleni.
«Quest’anno il Festival presenta due titoli donizettiani che non sono le consuete rarità – dichiara il direttore artistico Francesco Micheli –, ma capolavori riconosciuti: L’elisir d’amore e La fille du régiment. Pensiamo che talvolta sia non soltanto utile ma necessario tornare su opere così apparentemente note per proporle in una versione non consueta, attraverso letture registiche che recuperino il rapporto con la contemporaneità e diano al pubblico dei riferimenti visivi e culturali vicini a lui, attraverso esecuzioni “storicamente informate” ma non ingessate, e che anzi vogliono recuperare il sorriso mai sguaiato ma bonario dell’opera comica. Per il progetto #Donizetti200 quest’anno non avevamo il titolo, perché il 1821 fu per Donizetti un anno vuoto di debutti. Il Festival propone quindi Medea in Corinto del suo maestro Giovanni Simone Mayr, grande successo napoletano del 1813. Ma la versione che si vedrà al Festival è quella profondamente ripensata da Mayr nel ’21 proprio per il Teatro Sociale di Bergamo dove sarà rappresentata. Non ci sono prove documentali che il ventiquattrenne Donizetti abbia partecipato alla riscrittura dell’opera o alla sua produzione. Ma in quel periodo era a Bergamo, e disoccupato: è difficile pensare che Mayr non abbia coinvolto nella sua opera il suo allievo prediletto. Il Festival ovviamente non finisce qui. Ci piacerebbe che tutto il resto lo scopriste a Bergamo».
Da questa edizione, il Festival scommette su un grande, riconosciuto interprete del teatro musicale di oggi: il basso Alex Esposito. A lui, che è bergamasco, è affidata per un triennio la “Bottega Donizetti”, un luogo fisico e spirituale dove trasmettere il “sapere” operistico ai giovani artisti, come nelle botteghe artigiane. La serata inaugurale del Donizetti Opera 2021, in programma al Teatro Sociale giovedì 18 novembre (ore 20) e intitolata C’erano una volta due bergamaschi…, sarà appunto dedicata a Esposito e ai suoi ragazzi con un “opera show” che non è soltanto l’occasione per presentarli al pubblico ma anche per raccontare due vite parallele nel segno dell’opera e di Bergamo: quella di Donizetti e quella di Esposito. Non un semplice recital o un galà lirico, ma un vero spettacolo con una sua drammaturgia preparata da Alberto Mattioli e da Francesco Micheli e un messaggio: l’opera è più viva che mai e il Festival non vuole solo celebrarne il passato, ma anche prepararne il futuro. Il programma musicale – affidato al pianista Michele D’Elia e all’Ensemble Donizetti Opera – comprende accanto a pagine di Donizetti altre di Jacques Offenbach, Gioachino Rossini, Wolfgang Amadeus Mozart, Arrigo Boito e Hector Berlioz, scelte per comporre un ritratto in musica dello stesso Esposito.
La programmazione prosegue al Teatro Donizetti con due titoli operistici fra i più famosi e rappresentati del compositore bergamasco, due pagine a lieto fine che ci si augura proprio possano fungere da demarcazione rispetto ai mesi tristi della pandemia. Come sempre fondamentale nella stesura del programma festivaliero, è l’attività di studio e ricerca sull’eredità e la codifica dell’identità musicale operistica di Donizetti, affidata alle cure della sezione scientifica della Fondazione Teatro Donizetti, diretta da Paolo Fabbri.
Per L’elisir d’amore (Teatro Donizetti,19 e 28 novembre, 5 dicembre) tornerà sul podio il direttore musicale Riccardo Frizza alla guida dell’Orchestra Gli Originali, costituita tre anni fa in seno al festival con la volontà di proporre le pagine donizettiane con un organico e con gli strumenti dell’epoca al fine di riscoprire suono, timbro ed equilibri fra voci e orchestra il più possibile fedeli all’originale. Lo spettacolo, un nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti, è firmato da Frederic Wake-Walker – regista, produttore e curatore di progetti multidisciplinari con collaborazioni di rilievo fra cui il Teatro alla Scala, il Maggio Musicale Fiorentino, il festival di Glyndebourne, La Monnaie di Bruxelles, la Konzerthaus di Berlino oltre alla sua Mahogany Opera e Mica Moca – con un team “al femminile” composto da FedericaParolini (scene), Daniela Cernigliaro (costumi) e Fiammetta Baldiserri (luci). Andato in scena al Milano nel 1832, L’Elisir d’amore è senza dubbio uno dei lavori più significativi di Donizetti e in questa occasione di festa per la riconquistata vita sociale sarà interpretata da un cast che affianca celebrità come il tenore Javier Camarena (Nemorino) e il baritono Roberto Frontali (Dulcamara) a giovani e giovanissimi come il baritono Florian Sempey (Belcore), e i soprani Caterina Sala (Adina) e Anaïs Mejías (Giannetta). Il Coro Donizetti Opera è diretto come sempre da Fabio Tartari.
Recuperata dal programma del 2020, La fille du régiment (Teatro Donizetti, 20 e 28 novembre, 3 dicembre) sarà presentata seguendo la nuova edizione critica a cura di Claudio Toscani per Casa Ricordi nell’ambito dell’Edizione Nazionale realizzata con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti. Sul podio salirà una delle giovani bacchette più interessanti di oggi, Michele Spotti, che sarà impegnato quindi in uno degli ultimi capolavori del compositore orobico: scritta nel 1840, all’apice della carriera per l’Opéra-Comique, La fille du régiment è stata da subito molto apprezzata sui palcoscenici di tutto il mondo e si caratterizza sia per la presenza d’irresistibili pezzi di bravura destinati al soprano e al tenore, sia per la peculiare vicenda che fa agire elementi storici, patriottici e sentimentali intorno a una protagonista femminile allegra quanto risoluta. Protagonisti maschili due cantanti fra i più acclamati di oggi per questo repertorio: il tenore John Osborn, che debutta al festival, e il baritono Paolo Bordogna, buffo per antonomasia dei nostri giorni. Nel ruolo della protagonista Marie il soprano spagnolo Sara Blanch, una voce da poco impostasi nel panorama internazionale, sulla quale il festival – come accaduto in altre occasioni – vuole scommettere; nel ruolo della Duchesse de Krakenthorp ci sarà invece Cristina Bugatty, attrice e personaggio tv, già protagonista nel 2020 del format della Donizetti webTV “Citofonare Gaetano” che ha accompagnato la diffusione delle opere del festival online. La nuova produzione dell’opera è firmata dal giovane regista cubano Luis Ernesto Doñas (noto a Bergamo per il recente allestimento di Rita per la Donizetti Night e per le scuole), con le scene di Angelo Sala, i costumi di Maikel Martinez, le coreografie di Laura Domingo e le luci di Fiammetta Baldiserri. L’allestimento è coprodotto con la Fondazione Arena di Verona e con il Teatro Lírico Nacional de Cuba, per la prima volta impegnato in un progetto internazionale: non mancheranno quindi nell’ambientazione e nei colori caraibici i riferimenti alla recente storia cubana, così come nelle sezioni parlate, grazie al lavoro del regista con il dramaturg Stefano Simone Pintor. Inoltre, per La fille du régiment si rinnova la partnership avviata dal festival nel 2019 con il Palazzetto Bru Zane, istituzione francese con sede a Venezia e oltre dieci anni di attività in favore dello studio e della riscoperta del repertorio musicale romantico francese: Alexandre Dratwicki, direttore scientifico del Palazzetto Bru Zane, seguirà come coach linguistico il Coro dell’Accademia Teatro alla Scala e gli artisti impegnati nella Fille per la più corretta preparazione del canto in francese.
Il ciclo #donizetti200 ha una pausa nel 2021 poiché nel 1821 la carriera di Donizetti non fu segnata da alcun debutto. Questa mancanza offre però un’occasione molto preziosa per un bicentenario legato a Giovanni Simone Mayr, maestro di Gaetano, che nel 1821 presentò proprio al Teatro Sociale di Bergamo una nuova versione della sua Medea in Corinto su libretto di Felice Romani scritta per il San Carlo di Napoli nel 1813. Si è cosi deciso di metterla in scena dove aveva debuttato, con la direzione di Jonathan Brandani – esperto del repertorio operistico fra Sette e Ottocento –e un nuovo allestimento firmato dal direttore artistico Francesco Micheli, con le scene di Edoardo Sanchi, i costumi di Giada Masi e le luci di Alessandro Andreoli. L’Orchestra e il Coro (diretto da Fabio Tartari) sono quelli Donizetti Opera. Nel cast sfilano alcuni interpreti di assoluto prestigio come Carmela Remigio (Medea), Juan Francisco Gatell (Giasone) e poi alcune voci che in questi anni si stanno affermando a livello internazionale come Marta Torbidoni (Creusa), Michele Angelini(Egeo) e Roberto Lorenzi (Creronte), Caterina Di Tonno (Ismene), Marcello Nardis (Tideo).
Il giorno del compleanno di Donizetti, 29 novembre, è sempre un momento di festa collettiva, quest’anno caratterizzato da due concerti: alle ore 18.30, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, Il sacro dopo Donizetti, con l’esecuzione della Messa a voci sole con accompagnamento di organo di Matteo Salvi, allievo di Donizetti, diretta da Cristian Gentilini con la Cappella musicale di Santa Maria Maggiore e il Coro Donizetti Opera (ingresso libero su prenotazione) in collaborazione con la Fondazione MIA; alle ore 20, al Teatro Sociale, recital del soprano Sara Blanch e del baritono Paolo Bordogna accompagnati al pianoforte da Hana Lee in pagine di Donizetti e Rossini.
PRE-OPERA
Una grande novità nella programmazione del festival 2021: gli spettacoli al Teatro Donizetti restaurato, nell’altrettanto nuovo contesto del Sentierone e di piazza Cavour – dove si stanno per concludere i lavori di risistemazione creando una vera agorà cittadina – avranno una sorta di “anticipazione” all’aperto (a partire da un’ora prima dell’inizio) negli spazi antistanti il teatro stesso, ideata in collaborazione con i registi dell’Elisir d’amore Frederic Wake-Walker e della Fille du régiment Luis Ernesto Doñas, cosicché il pubblico sarà accolto da un’azione teatrale e i passanti potranno avere una breve anteprima dello spettacolo. Il tutto nel pieno rispetto delle norme anti assembramento e anche per accompagnare il pubblico nelle fasi di controllo necessarie per l’accesso in teatro.
DONIZETTI OperaTube
Dopo le serate inaugurali, la seconda settimana di festival continuerà non solo con gli annunciati appuntamenti in teatro ma raggiungerà i tanti appassionati lontani attraverso la Donizetti OperaTube, canale video che costituisce lo sviluppo 2021 della Donizetti webTV, creata lo scorso annodurante la pandemia e che ha raccolto così tanti entusiasmi e apprezzamenti. Saranno pubblicati nuovi contenuti e soprattutto, durante il secondo weekend del festival,ci sarà lo streaming delle opere in programma riservato agli abbonati della DOTube: La fille du régiment il 26, Medea in Corinto il 27 e L’elisir d’amore il 28 novembre. Quest’anno sarà disponibile anche su Facebook il salotto di Citofonare Gaetano con Diego Passoni, Cristina Bugatty, Francesco Micheli, Alberto Mattioli e altri ospiti impegnati nel commento delle opere in scena e che andrà in diretta nelle tre serate del 26, 27 e 28 novembre.
Già da alcuni giorni, grazie a un accordo con l’etichetta Dynamic / Naxos, sono presenti sulla Donizetti OperaTube i video delle opere andate in scena al festival dal 2016. Saranno quindi disponibili nelle prossime settimane, per gli abbonati alla DoTube, le nuove edizioni 2021 dei format collaterali più amati, come Parla con Gaetano, video in cui gli artisti ospiti del festival confidano al compositore bergamasco ricordi, idee e pensieri, o ancora Alle prove con Mattioli, in cui è protagonista il Dramaturg della Fondazione, per conoscere da vicino gli spettacoli, gli artisti e le pagine di Donizetti in programma. Per tracciare costantemente un legame tra i soggetti delle opere, i temi drammaturgici proposti e la contemporaneità saranno disponibili nella “settimana digitale” anche tre interviste, intitolate 200 anni dopo che hanno per protagonisti lo scrittore Jonathan Bazzi, l’AD della Vanoncini Spa di Mapello Danilo Dadda e la militare tedesca Anastasia Biefang. Questi tre video costituiscono quindi una sorta di “spin off” della Donizetti Revolution vol. 7, presentazione-spettacolo del festival ideata e realizzata dal direttore artistico Francesco Micheli, che è anch’essa sulla DOTube. Alle prove con Mattioli e 200 anni dopo saranno disponibili anche per i non udenti grazie a una versione in LIS (la lingua dei segni italiana) realizzata dall’equipe specializzata della società ALI coordinata da Elena Di Giovanni (docente dall’Università di Macerata) che da oltre un decennio cura i progetti di accessibilità per molti teatri e progetti italiani. Quello del festival bergamasco è cominciato nel 2020 con la versione in LIS di Donizetti ON disponibile su DOTube.
A venticinque anni dalla scomparsa nel 1996, il festival Donizetti Opera ricorda Gianandrea Gavazzeni, direttore e intellettuale bergamasco al quale si deve la creazione di un centro studi donizettiani e la riscoperta nel Novecento di alcuni capolavori del compositore bergamasco. Sulla DOTube Alberto Mattioli ne parlerà in una serie di interviste con Riccardo Frizza,Paolo Fabbri, Francesco Micheli e con Alex Esposito, anche nell’ottica dell’operashow inaugurale C’erano una volta due bergamaschi che è dedicato proprio a Gavazzeni.
Fra le novità digitali anche Mixopera, progetto di elettronica ispirato alla musica di Donizetti con la partecipazione di alcuni musicisti raccolti intorno all’etichetta Fluidostudio che collabora col Donizetti Opera per la realizzazione di un EP che sarà pubblicato su tutte le piattaforme di streaming (Spotify, iTunes, Amazon Music, YouTube Music).
DONIZETTI CHRISTMAS DAY
L’ultimo sabato del festival, il 4 dicembre, il Teatro Donizetti e il Centro Piacentiniano – che dopo i recenti lavori hanno riaffermato il loro ruolo di centralità nella vita bergamasca – saranno animati da una serie di concerti e performance, oltre che da nuovi turni delle visite guidate Donizetti On live per salutare il festival e guardare con ottimismo e speranza al Natale, in collaborazione con Immobiliare della Fiera.
DONIZETTI EDUCATIONAL
L’attività per le scuole, declinata durante tutto l’anno, prevede alcuni appuntamenti anche durante il festival: per i più piccoli lo spettacolo coi burattini di Daniele Cortesi intitolato Gaetano Gioppino e l’Elisir d’amore (Teatro Donizetti, ridotto Gavazzeni, 23 e 24 novembre); quindi per le scuole un adattamento “sul filo dell’equilibrio” dell’Elisir d’amore (Teatro Sociale, 1, 2 e 3 dicembre) con la regia di Antonio Vergamini e la direzione di Alessandro Bares. Le prove generali dei tre titoli del festival (17 novembre L’elisir d’amore ore 14 e Medea in Corinto ore 19, 18 novembre La fille du régiment ore 15) saranno aperte agli studenti delle superiori e dell’università.
Gli spettacoli del Festival nei giorni feriali avranno inizio alle ore 20 nei giorni feriali e alle ore 15.30 la domenica.
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