Eleonora Volpato – Musica per Arpa
Se qualcuno fosse ancora convinto che l’arpa sia strumento destinato alle esibizioni salottiere di diafane giovinette, dovrebbe, dopo aver ascoltato Eleonora Volpato, ricredersi del tutto.
La giovane arpista è un concentrato di tecnica e grinta, alle quali si accompagna una sensibilità interpretativa tutt’altro che comune.
Gli autori scelti appartengono quella galassia di “minori” che spesso riserva sorprese tanto inaspettate quanto gradevoli.
Di Luigi Mario Tedeschi, cresciuto a Milano alla scuola di Bovio e poi docente a Venezia sono l’Étude-Impromptu op. 37 (1906) e la Suite op. 34 (1902) che la Volpato interpreta con delicato fervore ed un’attenzione certosina nel mettere in risalto le ardite soluzioni armoniche che Tedeschi propone.
Di stampo marcatamente tardoromantico le tre pagine di Cesare Galeotti, parigino d’adozione e allievo di Hasselmans per l’arpa, ma anche di Dubois (composizione) e Franck (organo); nella Fantasie op. 138, in Legende op. 118 e nello Scherzo-Caprice op. 159 sorprende l’approccio interpretativo che, lontano da qualsiasi melassa stucchevole, si incentra su slanci dinamici di straordinaria freschezza e su un fraseggio rigogliosamente variegato.
Gli Studi Galanti (1936-43) e la Sonatina prodigio (1970-78), entrambe di Virgilio Mortari portano alla riscoperta di una letteratura per arpa che, con un occhio al passato, guarda al futuro. Qui la solista mostra di cogliere, ancora una volta e forse con acume ancor maggiore, le arditezze contrappuntistiche presenti nei due impaginati.
Alessandro Cammarano
Luigi Maurizio Tedeschi | Étude-Impromptu op. 37 – Suite op. 34 |
Cesare Galeotti | Fantasie op., Legende op. 118, Scherzo-Caprice op. 159 |
Virgilio Mortari | Sudi Galanti, Sonatina prodigio |
Arpa | Eleonora Volpato |
CD Tactus TC860001 |
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