Firenze: che meraviglia la ORT dei giovani!
Un’altra felice accoppiata di giovani ha consentito all’Orchestra della Toscana di inanellare un altro successo concertistico. Giovedi 9 a Firenze e il giorno dopo a Livorno, la sempre ottima compagine è stata diretta dal giovane direttore iraniano Hossein Pishkar, classe 1988, quindi un millennial, che ha offerto un bel programma iniziato con l’Ouverture in Do maggiore “nello stile italiano” D 591 di Schubert, brano significativo nella carriera del compositore viennese perché sigla l’inizio della sua carriera solo compositiva (prima si manteneva lavorando come maestro elementare e componeva nel tempo libero). La partitura non è fra le più affascinanti di Schubert, ma Pishkar l’ha saputa ben valorizzare con una lettura equilibrata, e restituendo gli echi rossiniani con piglio energico ma godibile.
A seguire il programma ha previsto il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra op. 37 di Beethoven, brano sempre giudicato in maniera contrastante dalla critica sebbene sia il primo della serie che meglio rappresenta l’impeto beethoveniano per questa forma. Solista straordinari della serata è stato il giovanissimo Arsenii Mun, venticinquenne originario di San Pietroburgo che recentemente ha vinto il vincibile al Concorso Busoni: primo premio e premio Benedetti Michelangeli (che viene assegnato solo in caso di verdetto unanime della giuria). Una delle cose belle di questi giovani talenti è l’outfit informale con cui si presentano in scena. SI percepisce che sono sul palco solo per la musica, non danno importanza alla forma, al dress code, e così è stato anche per Mun.
Bellissimo vedere questo ragazzo che con disinvoltura informale si mette alla tastiera e, rigorosamente a memoria, incanta il pubblico con la sua tecnica e con la sua modalità di raccontarci Beethoven, in dialogo con l’orchestra, che Pishkar ha ben amalgamato nelle sonorità, mettendo in luce, di movimento in movimento, ora l’impeto drammatico del primo tempo, poi la sonorità leggera e incantata del secondo, fino ai due finali, sempre più sciolti e distesi. Certo, il bis che ha offerto – Feux d’artifice di Debussy – ha messo in luce quanto ancora sia molto più “stra-ordinario” da solista, ma ha solo 25 anni e il risultato è stato comunque eccellente, come ha dimostrato anche il pubblico ovante. Con la Sinfonia n. 39 in Mi bemolle maggiore K 543 di Mozart, Pishkar ha concluso il programma, leggendo la partitura con piglio scattante, partecipando con molta “corporeità” alla lettura della partitura. Ha creato un bell’afflato con l’orchestra, che, come sempre, è una garanzia e consente ai direttori anche giovani di esprimersi al meglio.
Donatella Righini
(9 maggio 2024)
La locandina
Direttore | Hossein Pishkar |
Pianoforte | Arsenii Mun |
Orchestra della Toscana | |
Programma: | |
Franz Schubert | |
Ouverture in Do maggiore “nello stile italiano” D 591 | |
Ludwig van Beethoven | |
Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra op. 37 | |
Wolfgang Amadeus Mozart | |
Sinfonia n. 39 in Mi bemolle maggiore K 543 |
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