Firenze: Cinquanta sfumature di Ernani
“Fuoco, azione e brevità” : queste parole furono usate da Verdi nel 1843 per esprimere cosa lo aveva colpito del dramma Hernani ou l’honneur castillan di Victor Hugo, il primo dei due lavori dell’autore francese da cui trarrà ispirazione per le sue opere (il secondo sarà Rigoletto). L’Ernani che ne trasse per le scene del melodramma, su libretto di Francesco Maria Piave, mantiene queste caratteristiche, che servono certamente a far meglio seguire al pubblico una storia oscura, a tinte fosche. Del resto si tratta di una trama che racchiude e rende esponenziali i valori del Romanticismo, soprattutto coraggio e onore, in nome dei quali si snodano gli eventi anche con dei veri coup de théâtre: insomma una miscela che si presta al dinamismo.
Nell’allestimento che il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha messo in scena a partire dal 10 novembre (con repliche il 13 alle 15.30, il 15 e 17 alle 20 e il 20 alle 15.30), il maestro concertatore e direttore James Conlon ha restituito egregiamente questa caratteristica. Alla guida di un’orchestra e di un coro in gran forma, il maestro americano, che era alla sua prima direzione di questo lavoro verdiano, ha offerto una apprezzatissima lettura, che ha unito concisione e dinamismo drammatico. Del resto è lo stesso Verdi che lo richiede attraverso la sua partitura, ricca, più che in altre, di arie e anche di interventi d’insieme e corali, numeri, dunque, che rendono rapida l’azione. E con il maestro Conlon anche l’ottimo cast ha trasmesso, sia musicalmente sia dal punto di vista interpretativo, al meglio tutti i valori racchiusi in quest’opera, che fu molto apprezzata nell’Ottocento, ma che in seguito lo è stata meno. Prova ne è anche il fatto che a Firenze mancava dal 1965. Il protagonista, Ernani, è stato affidato a quello che al momento è il tenore più apprezzato,
Francesco Meli, scelta quanto mai felice, come si è potuto apprezzare già dall’aria di sortita “Mercé diletti amici”. Accanto a lui ha brillato la stella sempre in ascesa di Maria José Siri, che ancora una volta ha rivelato doti vocali ottime, al pari della capacità interpretativa. Il Carlo V di Roberto Frontali è stato impeccabile per presenza scenica, che certo gli ha consentito di compensare alcuni cedimenti della voce soprattutto nel primo atto, migliorata nella seconda.
Molto apprezzato dal pubblico il Don Ruy Gómez de Silva di Vitalij Kowaljow, anche lui ottimo scenicamente. Bravi anche Xenia Tziouvaras nel ruolo di Giovanna, Davide Piva in quello di Jago e soprattutto Joseph Dahdah in quello di Riccardo. Altro personaggio, come lo è praticamente sempre in Verdi, il Coro del Maggio, diretto da Lorenzo Fratini, ha dato ancora una volta prova della sua altissima qualità musicale e scenica. Considerando anche l’eccellente esecuzione che i Professori dell’Orchestra del Maggio hanno fornito, possiamo dire senza dubbio che ha prevalso la qualità musicale su quella scenica: sebbene, infatti, la regia di Leo Muscato sia stata molto buona, le scene di Federica Parolini, oltre a non persuadere circa la contestualizzazione ottocentesca che la messinscena prevedeva e oltre a opprimere con l’eccessivo grigiume del colore – vero che l’argomento è tragico, ma i castelli dell’Ottocento erano ben diversi da quanto abbiamo visto – hanno stonato, eccetto che nella scena dei sotterranei sepolcrali di Aquisgrana dove si trova la tomba di Carlo Magno, in apertura della terza parte dell’opera, ovvero il secondo atto dell’allestimento del Maggio.
Per fortuna compensavano i bei costumi di Silvia Aymonino e le eccellenti luci di Alessandro Verazzi. Grande, possiamo dire anche grandissimo, il gradimento del pubblico.
Donatella Righini
(10 novembre 2022)
La locandina
Direttore | James Conlon |
Regia | Leo Muscato |
Scene | Federica Parolini |
Costumi | Silvia Aymonino |
Luci | Alessandro Verazzi |
Personaggi e interpreti: | |
Ernani | Francesco Meli |
Elvira | María José Siri |
Don Carlo | Roberto Frontali |
Don Ruy Gómez de Silva | Vitalij Kowaljow |
Giovanna | Xenia Tziouvaras |
Don Riccardo | Joseph Dahdah |
Jago | Davide Piva |
Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino | |
Maestro del Coro | Lorenzo Fratini |
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