Firenze: con la ORT è davvero Carnevale

Un vero concerto di Carnevale, divertente e bizzarro, quello che martedì 13 febbraio ha visto protagonisti, alla testa dell’Orchestra della Toscana, Aleksey Igudesman (che suona un prezioso violino Santo Serafino del 1717), e Hyung-ki Joo, pianoforte, meglio conosciuti come “Igudesman & Joo”.

I due sono tornati all’ORT dopo 8 anni, questa volta assieme alla percussionista e compositrice Lucy Landymore, con un nuovo show, Rachmaninoff Will Survive, omaggio al compositore russo Sergej Rachmaninoff in occasione dei cento cinquant’anni dalla nascita (che cadevano nel 2023). La loro performace è una formula originale, che coniuga musica classica, avanspettacolo e comicità, in un continuo alternarsi di direzione ed esibizione solista, gag, cambi repentini di tempo…per collaborare a un tale tipo di spettacolo occorre un’orchestra veramente brava, che possa star dietro a tutte le bizzarrie (talvolta improvvisate) dei due musicisti, e l’ORT ne è stata assolutamente all’altezza, anche per lo spirito ironico e scanzonato che tutti i componenti hanno dimostrato, presentandosi sul palco vestiti in maniera “intonata” al martedì grasso – spiccavano le violiniste Gabriella Colombo e Chiara Foletto, che erano l’immagine del carnevale raffinato ed elegante stile veneziano, forse perché entrambe sono originarie della Serenissima –  e improvvisando loro stessi qualche momento di scherzo. I membri dell’orchestra, insomma, con Igudesman e Joo devono essere parte integrante della follia messa in atto sul palco: l’ORT ne è stata all’altezza.

Si sente che i due musicisti hanno una solida preparazione accademica – ottenuta alla Yehudi Menhuin School in Gran Bretagna – e la mettono in atto in maniera ormai unica, che li ha resi famosi nel mondo. Nel caso del concerto toscano (oltre a Firenze avevano toccato altre sedi della regione), hanno utilizzato la solita formula delle citrazioni dell’autore di partenza, infarcite di altre citazioni, a volte paradossali. Ed ecco la Rach-Pag Fantasy con gag e trascrizioni per percussione e poi in stile jazz; poi Rachmaninoff by Himself , tributo a Rachmaninoff di Eric Carmen, canzone basata sul Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in do minore op. 18 di Rachmaninoff,  dove la solitudine cantata è così contagiosa che l’intera orchestra scoppia in lacrime (scritto anche in partitura).

E come sono bravi i musicisti dell’ORT anche come attori! E ancora il Rachmaninoff Had Big Hands, uno dei cavalli di battaglia del duo, in cui Joo suona il Preludio in do diesis minore e utilizza pezzi di legno che Jugudesman gli passa da dietro le spalle, utili a suonare gli accordi che richiedono “grandi mani” per essere suonati sulla tastiera.

E ancora Haydn, Rimsky-Korsakov – con il celeberrimo Volo del calabrone che si presta a una gag, anch’essa cavallo di battaglia, molto carnevalesca, con Igudesman vestito, appunto, da calabrone e scacciato da tutti, soprattutto da Joo a suon di spruzzi di insetticida -, Debussy –  con il Clair de lune declinato in canzone “Amore baciami” -, una composizione di Igudesman, “Dove sei finita”, un po’ troppo lunga e ripetitiva, francamente, come troppo lungo è il brano finale Staying Dead or Alive, parodia del più noto brano dei Bee Gees e oggetto di una lunga gag recitata. Entrambi, forse, così lunghi, per permettere l’esibizione di pattinatori e break dancers invitati dal duo a sorpresa. In conclusione, concerto-spettacolo comicissimo, che sfrutta la musica classica per creare comicità e divertimento, e,  a detta del duo, con un intento di avvicinare tutti al genere. Ma il pubblico che apprezza – e al Verdi martedì era tutto esaurito – è sicuramente già alfabetizzato alla classica, altrimenti non si possono apprezzare tante delle battute (come, ad esempio, quella che uno dei maggiori fans di Rachmaninoff fosse Haydn) e neppure le bizzare declinazioni dall’originale a citazioni di altri autori. Se qualcuno si avvicina alla classica per la prima volta, poi,  con loro non avrà certo la percezione di quale sia la versione corretta dell’autore che sente citato e poi contaminato con altri. Insomma, una simpaticissima formula, ma non un veicolo formativo. Però che bello vedere i componenti dell’ORT che ballano la samba (le flautiste), o che cantano (il violoncellista Thiemann), o fanno gag simpatiche (la prima tromba Luca Betti o il trombone Alessandro Sestini), o suonano in maniera “rivoluzionaria” (la fila dei violoncelli che suona lo strumento tenendolo a mo’ di chitarra e senza archetto). Insomma un concerto di Carnevale alla lettera!

Donatella Righini
(13 febbraio 2024)

La locandina

Pianoforte Hyung-ki Joo
Violino Aleksey Igudesman
Programma:
Rach-Pag Fantasy
Rachmaninoff by Himself
Surprising Haydn
Flight of the Bumble Hornet
Big Hands
Rachmaninoff Amore Baciami
Dove sei finita di Aleksey Igudesman
Staying Dead or Alive

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