Firenze: Grimaud e Gatti illuminano il Maggio

C’è un atteggiamento ormai consueto da parte del pubblico del Maggio Musicale Fiorentino nei confronti del direttore principale. Che è fatto non solo del normale rapporto tra podio e pubblico, ma di qualcosa di più intimo, sfociando nel senso di appartenenza. Una circostanza già sperimentata da Zubin Mehta concretizzatasi in un incarico a vita e nell’intitolazione di una nuova sala da concerto con mille posti all’interno del teatro. Proprio in questa sala Daniele Gatti ha fatto il suo esordio dirigendo un concerto sinfonico da quando ha assunto l’incarico. E a fine serata si è ripetuto il rituale di un abbraccio fatto di applausi e ovazioni che ha unito Gatti e orchestra. Perché oltre all’interpretazione di cui parleremo tra poco, il pubblico ha subito compreso che si era stabilito un legame virtuoso con i professori, che promette molto bene in vista dei prossimi impegni al festival del Maggio.

Per suggellare il patto di ferro con il pubblico fiorentino, Gatti si è affidato a Robert Schumann e Sergej Prokof’ev. La prima parte della serata si è aperta con Hermann e Dorothea, l’ouverture per il poemetto di Wolfgang Goethe, dove il maestro ha puntato immediatamente sulla cantabilità sorretta dalla grande tessitura orchestrale del compositore.

Una lettura che è diventata più evidente con il Concerto in la minore op. 54 di Robert Schumann per pianoforte e orchestra, con Hélène Grimaud solista d’eccezione. Una pianista che fa della potenza sonora la propria caratteristica, ma non tralasciando in questo caso le tante sfumature che la pagina contiene, specialmente nell’imponente movimento iniziale. La sua interpretazione è stata molto festeggiata a fine esecuzione sia dal pubblico sia da direttore e orchestra con cui c’è stata un’ottima intesa.

Il Romeo e Giulietta di Prokof’ev, con i nove episodi tratti dalle due suites op. 64 bis e op. 64 ter destinate al balletto omonimo, è servito a Gatti per testare l’orchestra a organico pieno. Archi in numero importante, così come legni e ottoni, oltre a tastiere, percussioni e arpa hanno dato vita a momenti basati sulle dinamiche intense e sul ritmo incalzante per esprimerne al meglio la drammaticità, ma anche sulla sensualità nelle note dove sono raccontati i due amanti. I meccanismi orchestrali sono tenuti ben saldi dal podio per rendere una musica descrittiva indipendente dal contesto per cui è nata. Del successo finale abbiamo già parlato. Un inizio più che confortante verso   i prossimi mesi dove il repertorio si allargherà, con conseguenti e ulteriori esami da superare.

Michele Manzotti
(11 marzo 2022)

La locandina

Direttore Daniele Gatti
Pianoforte Hélène Grimaud
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Programma:
Robert Schumann 
Hermann und Dorothea, ouverture in si minore op. 136
Concerto in la minore op. 54 per pianoforte e orchestra
Sergej Prokof’ev 
Romeo e Giulietta, suite op. 64

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