Firenze: le peregrinazioni di Peer Gynt

Molto apprezzata la produzione che ha dato inizio il 16 gennaio (con replica il 17) alla Stagione invernale del Maggio Musicale Fiorentino, il Peer Gynt. Il dramma di Ibsen, con musiche di scena di Grieg, è stato allestito in forma di concerto, con drammaturgia curata da Pier Paolo Pacini, che ha ripreso quella, sempre sua, del 2002, rappresentata anche allora al Maggio.

La scelta della forma di concerto per questo dramma dalla trama complessa si è rivelata assai felice, per più motivi. Iniziamo col dire che la vicenda di Peer Gynt, perdigiorno e avventuriero inquieto, si offre a spunti di lettura psicoanalitica interessanti, che consentono di vedere tutti i suoi viaggi – che rendono intricata e articolata la trama e che in una drammaturgia possono essere di difficile risoluzione – come, fondamentalmente, interiori e non solo per lui, ma, come aveva anticipato lo stesso Pacini, dell’Umanità.

Pacini è regista intelligente, attore di esperienza di alta qualità e formatore della scuola di teatro della Pergola. Insomma, una eccellenza locale, che si è avvalsa di attori altrettanto ottimi, a partire da Sandro Lombardi – ormai noto al pubblico del Maggio – che ha interpretato con intelligente bravura il ruolo del protagonista, a Elena Ghiaurov, fantastica e versatile – nel ruolo della madre di Peer e anche della innanorata Solvejg -, nonché ad Annibale Pavone, ora Mago, ora re dei troll, ora figlia del re dei troll.

Insomma Attori con la A maiuscola, che hanno saputo interagire – certo grazie anche alla regia di Pacini – egregiamente con i cantanti solisti, fra i quali segnaliamo la voce cristallina e la bella interpretazione che ha dato di Solvejg (che nella drammaturgia di Pacini è sdoppiata fra la parte attoriale della Ghiaurov e quella cantata) la brava Aitana Sanz Pérez, soprano, talento dell’Accademia del Maggio insieme al mezzosoprano Olha Smokolina, impegnata nel ruolo di Anìtra. A completamento della valorizzazione delle eccellenze locali portata avanti in questa produzione, sono state anche le tre cantanti del Coro del Maggio che hanno sostenuto molto bene i ruoli delle Tre Mandriane: Constanza Antunica, Nadia Pirazzini, Chiara Chisu.

In qualche modo un prodotto del Maggio lo è anche il direttore, Nikolas Nägele, giovane di grande bravura, che con l’Accademia del Maggio ha collaborato per anni, prima di prendere il volo per una meritata brillante carriera, che lo ha riportato in questi giorni sul podio di complessi sempre ottimi come l’Orchestra del Maggio e il Coro, diretto da Lorenzo Fratini.

Nägele ha guidato solisti e compagini in una lettura del lavoro di Ibsen-Grieg perfettamente in linea con la messa in risalto dello stile musicale di Grieg e ben amalgamati con la drammaturgia di Pacini. Il giovane direttore ci ha introdotto dal primo atto agli stilemi delle scuole nazionali, in questo caso quella nordica, di cui Grieg è un esponente illustre, inizialmente con il suono della danza del matrimonio accennato inizialmente dalla viola solista Jörg Winkler e poi dal primo violino Salvatore Quaranta, entrambi bravissimi.

Poi ha elargito una lettura che ha messo in risalto, di volta in volta, il lirismo della partitura di Grieg – il primo atto e anche il finale -, oppure gli elementi più di carattere – dalla danza dei Troll a quella di Anìtra – ma anche descrittivi, come il famoso “Mattino”. Molto efficace la pagina della fuga di Peer dai troll, in cui il musicista schiera in partitura molte percussioni e poi, tornando a una restituzione del lirismo intimo, la canzone di Solvejg che torna sia per voce sola sia, poco prima della morte di Peer, con orchestra.

Molto ben restituita anche la parte del quinto atto che precede la morte di Peer, che mette in luce il carattere wagneriano della scrittura. Insomma, un ottimo lavoro, quello che il Maggio ha messo in scena come festoso nuovo inizio di attività, connotandosi con scelte diverse dal recente passato, ma sempre di risultato eccellente.

Donatella Righini
(16 gennaio 2024)

La locandina

Direttore Nikolas Nägele
Drammaturgia Pier Paolo Pacini
Personaggi e interpreti:
Peer Gynt Sandro Lombardi
Solvejg Aitana Sanz-Pérez
Anìtra Olha Smokolina
Aase/Solvejg Elena Ghiaurov
Il Mago Annibale Pavone
Drei Säterinnen Constanza Antunica, Nadia Pirazzini, Chiara Chisu
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

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