Firenze: “Oltre un secolo di musica insieme”
Visto che sono la più antica società concertistica italiana, è molto significativo che gli Amici della Musica di Firenze abbiano organizzato il convegno “OLTRE UN SECOLO DI MUSICA INSIEME: una riflessione sul presente e uno sguardo sul futuro dell’attività cameristica in Italia” il 16 dicembre scorso, nel Saloncino della Pergola. Evento di grande importanza, perché ha fornito un’occasione di scambio di opinioni fra i maggiori addetti ai lavori dell’organizzazione delle stagioni di musica da camera in Italia per guardare al futuro.
Tre sono stati i momenti di focus: il primo dedicato ai problemi normativi ed economici del settore musicale italiano, con osservazioni sulla legge (ormai obsoleta, ma almeno c’è) 800 del ’67, legge quadro che andrebbe riveduta. A discuterne sono stati il presidente degli Amici della Musica, Stefano Passigli, il legale rappresentante, Michele Lai e poi i presidenti di alcune delle più prestigiose realtà concertistiche italiane: Ilaria Borletti Buitoni (Società del Quartetto di Milano), Paolo Baratta (Accademia Filarmonica Romana), Giorgio Pugliaro, già membro della commissione musica al Ministero, Anna Calabrò, (Fondazione Perugia Musica Classica Onlus) e, infine, Marco Parri, Presidente di Federvivo e Direttore Generale Orchestra della Toscana. Una delle aporie rilevate è il fatto che per avere finanziamenti sia ritenuta più importante la quantità di concerti in cartellone che la qualità: si auspica un cambiamento di rotta rispetto ai contributi “a pioggia” e su questo si stanno confrontando con il nuovo DM sia Agis (l’agenzia per lo spettacolo) sia Federvivo.
Nella seconda parte, presieduta dal direttore artistico degli Amici della Musica Andrea Lucchesini, l’argomento dell’algoritmo è stato ripreso, dato che viene percepito come elemento che va contro a una buona programmazione artistica. Tuttavia il focus della seconda parte è stato la necessità di formare il nuovo pubblico, intendendo non solo bambini e ragazzi, ma anche altre fasce di età. Sull’aspetto formativo sono intervenuti, in rappresentanza dell’università di Firenze, sede di Prato, il professor Margo Magnani (docente di storia della musica) e Paola Carruba (Vicedirettore Radio Rai), insieme fondatori del MASTER IN PROGETTAZIONE E GESTIONE DI PROCESSI EDUCAZIONALI NELLA MUSICA DAL VIVO. È emerso un altro importante elemento, poi ripreso nelle relazioni successive: occorre conoscere i propri “clienti” e, dunque, ogni territorio deve adeguare alla sua utenza e all’offerta complessiva i vari progetti, anche quelli di formazione del pubblico. In una città dove c’è un solo teatro è ovvio che ci sarà un pubblico più numeroso a frequentarlo di quanto non avvenga in altre, nelle quali operano molte istituzioni concertistiche e vi è anche un teatro lirico. Si sono ascoltate, al riguardo, le esperienze di Torino (Cecilia Fonsatti dell’Unione Musicale), di Bologna (Fulvia de Colle per Musica Insieme), Genova (GOG, con Alessia Donati), la IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti) di Roma (Gianni D’Alo), l’Accademia di Pinerolo (Laura Richaud) e Musikàmera di Venezia (Vitale Fano). Chi ha settori educational da 0 a 99 anni; chi fa interagire gli artisti con il publico prima e dopo ogni brano che eseguono in concerto; chi organizza l’incontro dell’artista con i ragazzi e poi li fa salire sul palco; chi, dove ci sia l’Università, fa presentare i concerti agli studenti universitari; Musica Insieme da oltre un decennio ha organizzato “Invito alla musica”, ovvero un servizio gratuuito di pullmann che va a prelevare il pubblico nei comuni limitrofi a Bologna. Insomma tanti e bellissimi progetti, tutti tesi alla formazione del pubblico calibrata sulla analisi del territorio di appartenenza. Tutti hanno concordato che la fascia più difficile sia quella degli studenti delle scuole superiori. Alberto Batisti, direttore di Rete Toscana Classica, ha sottolineato come sia importante nelle scuole cercare dei “complici” – docenti o studenti stessi – che convincano i Dirigenti Scolastici a far partecipare gli studenti alle iniziative musicali.
Insomma, per il futuro della musica, soprattutto la cameristica, che è stata definita “la nicchia della nicchia della nicchia”, insomma un genere ormai quasi raro, occorre formare un nuovo pubblico, di tutte le età, considerandolo all’interno di un contesto geografico oltre che socio-culturale.
Hanno chiuso il convegno, nella terza parte, i rappresentanti delle agenzie musicali: Patrizia Garrasi (Resia), Isabella Bertoni (Baldrighi/Bertoni), Dario Mannino (MaMusic), Tiziana Tentoni (manager, consulente, formatore e divulgatore nel marketing della musica classica e fondatore del progetto Amusart), Cesare Venturi e Alessandro Padovan (Calma Management).
Donatella Righini
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