Firenze: Uitti-Prati-Trovalusci, il seducente rischio dell’inatteso

L’incontro con la pratica dell’improvvisazione musicale, composizione estemporanea, improvvisazione libera, musica creativa, composizione aleatoria…chiamatela come volete, risulta comunque un appuntamento stimolante. Qualche tempo fa è uscito un saggio sul tema dal titolo Eseguire l’inatteso. Ontologia della musica e improvvisazione (P. Bertinetto-Il Glifo). Ebbene quell’inatteso mi parve subito un termine coinvolgente. Tra l’altro ambivalente perché spendibile sia per chi crea che per chi fruisce. Sappiamo bene che entrambi, chi suona e chi ascolta attinge alle proprie memorie, cultura, sensibilità e disponibilità al rischio, entrambi sperimentano l’eccitazione della curiosità, del desiderio…cosa suonerò?… cosa ascolterò?…

Nella casa di vetro della Limonaia di Villa Strozzi, per il format TRK. Sound Club di Tempo Reale, UPT-Unshielded Performance Trio cioè Frances-Marie Uitti (violoncello), Walter Prati (elettronica) e Gianni Trovalusci (flauti) si avventurano in un libero dialogo a tre. Apre in solo la violoncellista americana, un filo di voce, quasi un sibilo inudibile sulle corde sfiorate, ma limpido, con la forza descrittiva ed emotiva di aprire uno scenario, un ambiente, una storia che poi si spezza in un lampo improvviso. L’affianca Trovalusci con spruzzi, inciampi sonori, dove si mischiano voce, accenni gutturali   e fraseggio strumentale, un mix che sa un po’ di primordiale ma anche di esistenziale. Prati per il momento rimane quasi in silenzio, sottotraccia ruba, carpisce con i suoi marchingegni quei suoni che girano intorno, li custodisce per dargli poi nuova vita trasfigurati, rimetterli in gioco.

La Uitti ricerca, usando anche due archetti contemporaneamente, in ogni angolo del proprio strumento quella frase, quella poetica, quel sogno da regalarci, gli incroci con i flauti di Trovalusci a volte stridono, a volte si modellano come architetture ardite. Ogni flauto è un mondo tutto da scoprire. Prati entra nei meandri del dialogo disegnando uno sfondo mobile, inquieto e saturo, dove i suoni rimbalzano come gocce d’acqua trasparenti e le frasi acustiche campionate ritornano plasmate, ripensate in un immaginifico sintetico scenario d’insieme.

Anche quando violoncello, flauti ed elettronica rimangono soli per brevi godibilissimi tratti gli artisti sul palco esprimono la non comune capacità di non forzare argini, rifugiarsi in scorciatoie o effetti speciali. Ognuno traccia un proprio colore, un proprio ritmo, un proprio gesto, rimanendo nel solco condiviso. Solco vitale che nel breve frizzante bis, spiazzante, astratto e coloratissimo come una visionaria opera di Pollock, ci conferma come …l’improvvisazione offre il modello della dinamica trasformativa dell’arte (*).

Paolo Carradori
(16 Ottobre 2024)

(*) dall’opera citata in apertura

La locandina

Tempo Reale – TRK.Sound Club
UPT/Unshielded Performance Trio
Violoncello Frances-Marie Uitti
Flauti Gianni Trovalusci
Elettronica Walter Prati elettronica

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