Fogliani e Vacatello per la chiusura della stagione dell’Orchestra UniMi

L’Orchestra UniMi, dopo un’intera stagione concertistica in streaming apre le porte al pubblico per l’ultimo concerto in programma. In cartellone opere di Kraggerud, Liszt e Schumann. Sul podio il direttore messinese Antonino Fogliani e al pianoforte la campana Mariangela Vacatello.

Aprono il concerto le Topelius Variations (2017 – in prima esecuzione italiana) del violinista e compositore norvegese Henning Kraggerud. Ispirate allo scrittore finlandese Topelius sono scritte in uno stile romantico rivisto con gli occhi moderni. L’organico di soli archi risponde molto bene sia per intonazione che per precisione dell’insieme alle indicazioni di Fogliani. Tuttavia dopo la lettura delle note di sala rimane un grande dubbio su questo brano: la durata del brano indicata è più del doppio di quella in concerto. Errore di compilazione del programma? Ardite scelte metronomiche? Qualche taglio?

Con l’ingresso dei legni, degli ottoni e delle percussioni l’orchestra si prepara all’esecuzione del primo concerto per pianoforte e orchestra di Liszt. Il binomio Liszt-Vacatello è una garanzia da oltre vent’anni nei quali la pianista campana si è imposta e distinta a livello internazionale al concorso Liszt di Utrecht, al Busoni, sul mercato discografico con una mirabile, e apprezzatissima dalla critica, incisione degli Studi d’esecuzione trascendentale che il pubblico milanese ricorda strabiliato nell’esecuzione avvenuta nel 2001 proprio in questo conservatorio. Tutto quindi lascia presagire che il concerto sarà un successo e così è. Se la tenuta e la solidità tecnica di un’interprete come Mariangela Vacatello non è da mettere in discussione, non lo è purtroppo la messa a punto e l’accordatura dello strumento. La musicalità e l’immaginazione dell’interprete alzano davvero il livello dell’esecuzione, in equilibrio tra l’estemporaneità alcuni passaggi e una rigorosa aderenza al testo. Questi due concetti apparentemente incompatibili sono invece entrambi cardine della musica dell’autore ungherese. A questo aggiungiamo una grande capacità di Fogliani di accompagnare la solista, di seguirla, di assecondarla, di contrastarla quando necessario senza mai soverchiarla ma anche senza mettere l’orchestra in secondo piano: insomma un perfetto sparring partner come raramente se ne trovano.

Dopo il concerto Vacatello concede due bis entrambi chopiniani: il perentorio studio op.10 n.12 e l’op.25 n.1 perfettamente bilanciato tra la liquidità della sinistra e il calore melodico di una reminiscenza quasi italiana.

A conclusione di questo lungo concerto senza intervallo la Renana di Schumann: la sua più matura sinfonia e, insieme alla seconda, probabilmente la più difficile. Se in Liszt tutto era scorso senza intoppi in Schumann alcuni nodi vengono al pettine. Fin dal primo movimento i corni hanno difficoltà nell’insieme e nell’intonazione, ai quali si aggiungeranno con le medesime difficoltà anche i tromboni a sprazzi nel quarto e poi nel quinto movimento e con fortune alterne le trombe. Contribuisce sicuramente la mole e la difficoltà del programma, la mancanza dell’intervallo tra Liszt e Schumann e un approccio interpretativo di Fogliani un pochino poco scorrevole e a tratti ponderoso e retorico in alcuni rallentandi e ritenuti. Tuttavia un approccio al sinfonismo di Schumann di questo genere è ancora molto diffuso e solo rari interpreti sono riusciti, in una scrittura orchestrale difficile e scomoda, a trovare e restituire all’ascoltatore una trama trasparente e una scorrevolezza del discorso musicale. Rimane quindi alla fine di questo concerto una impressione complessivamente positiva per l’esecuzione di un programma lungo, ambizioso e difficile, che avrebbe messo in difficoltà compagini ben più blasonate e di tradizione.

Luca Di Giulio

(25 maggio 2021)

La locandina

Direttore Antonino Fogliani
Pianoforte Mariangela Vacatello
Orchestra UniMi
Programma:
Henning Kraggerud
Topelius Variations
Franz Liszt
Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in mi bemolle maggiore
Robert Schumann
Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore Renana

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