Francesco Divito: ’A voce sola
Che la voce non sia da considerarsi un “affaire” di genere dovrebbe ormai essere concetto noto a tutti ed accettato dai più.
Ove qualcuno avesse ancora dei dubbi potrebbe trovare un valido supporto in “’A voce sola”, uscito per la Kikko Music e che vede protagonista Francesco Divito, che non è un falsettista o un controtenore ma un “male soprano” a tutti gli effetti.
Nella voce di Divito non vi è traccia di artificio, l’estensione è quella di un soprano naturale sulla quale si incardina una tecnica di assoluto pregio, con agilità sempre nitide e ricchezza d’interpretazione.
Divito spazia dal primo Seicento con Monteverdi e Frescobaldi fino a Fauré per giungere all’impervio vocalizzo di Rachmaninov, passando per Händel, Mozart e Rossini.
Quasi tre secoli dunque nei quali la vocalità dei cantori evirati si evolve e muta: “Si dolce e ‘l tormento” richede un approccio assai diverso dalle arie di Cherubino e più ancora si differenzia da quella di Rossini che se nella Petite Messe Solennelle sulla carta non impiega castrati nei fatti è a loro che strizza l’occhio.
La voce corre sicura, si accende di colori fascinosi e soprattutto non si autocompiace ponendosi al contrario costantemente a servizio del dettato musicale, sostenuta in questo anche dai vari complessi impegnati nella raccolta.
Una cavalcata attraverso i secoli di assoluta godibilità.
Alessandro Cammarano
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