Francoforte: luci e ombre nel Regno dell’Amore
All’Opera di Francoforte il pubblico entusiasta della prima di Giulio Cesare in Egitto ha vissuto una brillante serata d’opera, come avrebbe potuto essere celebrata a Londra nel 1724 durante il periodo di massimo splendore artistico del Caro Sassone. Le star Pretty Yende come Cleopatra e Lawrence Zazzo nel ruolo di Cesare sono state una garanzia di livello mondiale per il teatro con il suo abile direttore artistico Bernd Loebe.
La regista Nadja Loschky e il suo scenografo Etienne Pluss ci trasportano in un ambiente dominato dai toni del grigio e dalle vetrine scorrevoli. La chiamano “linea temporale”. I protagonisti dell’attento “dramma per musica” di Loschky possono così muoversi sui più diversi livelli dell’esistenza. Il decadimento è ovunque e da nessuna parte.
I costumi di Irina Spreckelmeyer sono caratterizzati da un tocco troppo bianco e nero: fascismo nero (romani) potere coloniale bianco (egiziani). L’immagine nel boschetto di cespugli di ambrosia davanti al quale siede Cesare offre un po’ di verde di speranza; poco prima ha mangiato un uovo mentre osservava i suoi busti bianchi che lo ritraggono. È egocentrico, un po’ ingenuo e inebriato dalla fama. Lawrence Zazzo è questo Cesare, pieno di coloratura, che dà il meglio di sé come amante consumato. La sottile caratterizzazione di Zazzo funziona particolarmente bene negli scenari tranquilli del desiderio.
Persa in un sogno e piena di desiderio, Pretty Yendes (Cleopatra) canta un lamento. Avvolta dai teneri sospiri del fagotto, Cleopatra cerca la sua identità rafforzante. Yende è un’attrice umana che canta in modo impressionante. Nell’aria “Se pieta di me non senti”, intrisa di lutto, ricerca se stessa per trarre dai suoi profondi lamenti la volontà di sopravvivere e il coraggio di affrontare la vita. Il momento clou della serata!
Tolomeo, il fratello sanguinario e ossessionato dal potere di Cleopatra, è un vero psicopatico caratterizzato dalla decadenza e da una natura animalesca. Nils Wanderer è l’interprete ideale per questa Tolomeo. La crudeltà, l’insana brutalità della scena di guerra in questo Giulio Cesare si scatena proprio all’inizio quando il corpo insanguinato di Pompeo, separato dalla testa, viene portato seduto su un trono. Allora Cornelia, la vedova di Pompeo, deve piangere. Sesto, suo figlio, ha il cuore di un leone ribelle che vuole vendetta. Händel ha regalato a entrambi un duetto intimo: pieno di amore, divorazione e tristezza. “Son nato a lagrima”,. Questo è il destino di Cornelia e Sesto, che non perde il peso del dolore nemmeno dopo aver massacrato il macellaio Tolomeo. Bianca Andrew canta questo forte Sesto con calore di cuore e audace brillantezza. Cláudia Ribas interpreta una Cornelia lirica e in cerca di consolazione. Achilla di Božidar Smiljanić colpisce per la sua squisitezza concisa e oscura. Ottimi Jarrett Porter nel ruolo di Curio e Iurii Iushkevich nel ruolo di Nireno.
Simone Di Felice dirige il vivace e colorato ensemble di musica antica dell’Orchestra dell’Opera e del Museo di Francoforte. Un’esperienza barocca che rimarrà con te per molto tempo. Bravo!
Barbara Röder
(24 marzo 2024)
La locandina
Direttore | Simone Di Felice |
Regia | Nadja Loschky |
Scene | Etienne Pluss |
Costumi | Irina Spreckelmeyer, |
Luci | Joachim Klein |
Drammaturgia | Mareike Wink |
Personaggi e interpreti: | |
Giulio Cesare | Lawrence Zazzo |
Cleopatra | Pretty Yende |
Cornelia | Cláudia Ribas |
Sesto | Bianca Andrew |
Tolomeo | Nils Wanderer |
Achilla | Božidar Smiljanić |
Curio | Jarrett Porter |
Nireno | Iurii Iushkevich |
Chor und Statisterie der Oper Frankfurt; Frankfurter Opern- und Museumsorchester | |
Maestro del coro | Tilman Michael |
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