Genova: uno Chénier di successo
La ghigliottina troncò la vita del maggiore poeta del Settecento francese, l’appena trentunenne André Chénier, il 25 luglio 1794. Era accusato di crimini contro lo Stato e di filomonarchismo. Dopo due giorni soltanto, con l’esecuzione capitale di Maximilien de Robespierre, sarebbe caduto il Regime del Terrore. È questa fase, la più sanguinaria, della Rivoluzione Francese lo sfondo per l’opera rappresentata al Teatro Carlo Felice di Genova nell’allestimento del Teatro Comunale di Bologna e dell’Opéra Garnier di Montecarlo.
Andrea Chénier, la cui prima si tenne alla Scala nel 1896 con grande successo, si avvale del libretto di Luigi Illica che Umberto Giordano (quasi coetaneo dal poeta francese all’epoca della composizione, ventott’anni) decise di mettere in musica. Forti tinte, drammatici contrasti e pennellate enfatiche caratterizzano il lavoro, che l’etichetta di “verista” non riesce a confinare; con irruenza giovanile e sapienza compositiva, Giordano concentra in un paio d’ore l’azione, declinata sul piano musicale in una vasta serie di procedimenti diversi.
Nelle recite genovesi, colpisce per efficacia prima di tutto lo spettacolo realizzato dal regista Pier Francesco Maestrini con il decisivo apporto di Nicolás Boni per scene e video e di Stefania Scaraggi per i costumi. Tra l’enorme cornice dorata che racchiude il mondo aristocratico nel primo quadro e la desolazione dell’ultimo, con la ghigliottina che campeggia dietro le sbarre della prigione di Saint-Lazare, si pongono i vasti e movimentati affreschi del secondo e del terzo: in pre-produzione, come spiega Maestrini nelle sue note di regia, «si è fatto ampio ricorso all’uso del green screen per andare a ricreare su larga scala con una commistione di videoproiezioni e azione scenica il clima di caos e di terrore».
Efficace anche la direzione di Donato Renzetti. Il direttore emerito del Carlo Felice ha sapientemente evitato di coprire le voci con gli strumenti, che la scrittura orchestrale mette a volte a rischio di strabordare, e ha curato con maestria la temperatura drammatica, dai momenti più concitati a quelli lirici e tragici, e i colori cangianti della partitura. Lo assecondavano con puntualità e bravura i musicisti dell’Orchestra del Teatro.
Due sostituzioni nella compagnia di canto, rispetto alla prima rappresentazione, sono state effettuate nella replica alla quale abbiamo assistito, il 9 febbraio: una era in programma, con Stefano Meo in alternanza ad Amartushvin Enkhbat nel ruolo di Carlo Gérard, l’altra è avvenuta all’ultimo minuto per un’improvvisa indisposizione di Maria Josè Siri, Maddalena di Coigny; le è subentrata Valentina Boi. Enkhbat e Siri erano stati applauditissimi alla prima, ma anche Meo e Boi si sono meritati un caloroso successo personale per le qualità vocali esibite e le doti interpretative.
Fabio Sartori, nell’ardua parte di Andrea Chénier che qui affrontava per la prima volta, ha confermato le doti di potenza, saldezza e tenuta, con acuti di acciaio brillante e un’accresciuta attenzione alle sfumature, evidente per esempio in “Come un bel dì di maggio”. È stato giustamente subissato di applausi, sia a scena aperta sia alla fine della rappresentazione.
Lodevoli le prove di tutti gli altri interpreti, tra cui è il caso di citare almeno Manuela Custer, Madelon, così come del Coro del Carlo Felice e dei giovani danzatori della Fondazione “For Dance” ETS, nella coreografia di Silvia Giordano.
Il pubblico che affollava il Teatro ha decretato il successo pieno dello spettacolo, con fervidi e ripetuti applausi.
Patrizia Luppi
(9 febbraio 2025)
La locandina
Direttore | Donato Renzetti |
Regia | Pier Francesco Maestrini |
Scene e video | Nicolás Boni |
Costumi | Stefania Scaraggi |
Coreografia | Silvia Giordano |
Luci | Daniele Naldi |
Personaggi e interpreti: | |
Andrea Chénier | Fabio Sartori |
Carlo Gérard | Stefano Meo |
Maddalena di Coigny | Valentina Boi |
La mulatta Bersi | Cristina Melis |
La contessa di Coigny | Siranush Khachatryan |
Madelon | Manuela Custer |
Roucher | Nicolò Ceriani |
Fléville | Matteo Peirone |
Fouquier Tinville | Marco Camastra |
Mathieu | Luciano Roberti |
Un Incredibile | Didier Pieri |
L’abate | Gianluca Sorrentino |
Il maestro di casa | Franco Rios Castro |
Dumas | Angelo Parisi |
Schmidt | Andrea Porta |
Orchestra, Coro e Tecnici Opera Carlo Felice Genova | |
Balletto Fondazione Formazione Danza e Spettacolo “For Dance” ETS | |
Maestro del Coro | Claudio Marino Moretti |
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