Glasgow: Les Miserables in viaggio verso Trieste

È enorme, mozzafiato, strabiliante. L’allestimento voluto da Cameron Mackintosh per festeggiare i 40 anni del musical Les Miserables è una macchina da guerra che non ha eguali e che regala a un capolavoro indiscusso un grado di intimità mai visto prima nonostante una messinscena più che faraonica.

Quello che ha iniziato a girare per l’Inghilterra è un tour destinato a conquistare il mondo intero, passando per l’Europa, il Giappone, l’Australia e molto altro, e solo in Italia verrà presentato all’interno di due teatri, mentre altrove sarà sempre allestito all’interno di palazzetti e arene.

A Trieste, dal 7 all’11 novembre al Rossetti e successivamente a Milano, dal 14 al 24 novembre al Teatro degli Arcimboldi, lo spettacolo potrà essere visto da una distanza ravvicinata dal pubblico e ci sarà molto da vedere. Incredibilmente il belpaese non ha mai visto questo musical, arrivando quindi a incontrarlo per la prima volta dopo “soli” 40 anni di repliche.

Quella che sta per arrivare è in assoluto una delle versioni più belle dello spettacolo che si sia mai vista. Non solo perché è allestita con artisti che hanno già regalato delle interpretazioni memorabili dei personaggi, ma perché è libera da qualsiasi timore o vincolo, e tarata sul realismo interpretativo.

È arrivato quindi il momento di conoscere per davvero quel Jean Valjean che ha vissuto la sua vita inseguito da Javert, un ispettore della polizia che aveva conosciuto quando era incarcerato per 19 anni per avere rubato un pezzo di pane per il figlio di sua sorella che moriva di fame.

La storia, tratta dal romanzo di Victor Hugo, con la musica di Claude-Michel Schönberg, e le liriche di Alain Boublil, è diventata musical con una serie di canzoni ormai celeberrime come “I dreamed a dream”, “Bring him home”, “On my Own”, “Stars” o “One day more”. In questi 40 anni quindi le canzoni sono diventate famose quanto i personaggi, ma chi vedrà (ci sono ancora alcuni biglietti per entrambe le città) questa nuova versione, non potrà che uscirne innamorato più che mai.

Il segreto? Libero da scenografie che risulterebbero semplicemente di troppo, lo spettacolo viene presentato in forma concertante, ma con i costumi di scena, l’orchestra di una trentina di elementi ben visibile e un impianto luci imponente. A fare la differenza con tutto quello che si è visto prima è il cast.

Killian Donnelly sarà un Jean Valjean con un cuore enorme, alto, forte, possente come quello del romanzo, ma capace di una dolcezza disarmante, oltre a fare sfoggio di una voce che in molti hanno apprezzato in altre sue interpretazioni memorabili, come per Kinky Boots.

A fronteggiarlo è un altro grande artista come Bradley Jaden, che finora tra The Phantom of The Opera a Trieste, e Old Friends a Londra ha fatto sfoggio di addominali da far invidia agli sportivi. Jaden però, come Javert, supera se stesso, puntando tutto sulla sua capacità interpretativa e accantonando il suo fascino. Il suo Javert compie un viaggio emotivo lungo lo spettacolo e lui lo rende evidente, riuscendo a far provare struggimento al pubblico per quello che solitamente è “il cattivo”. Basterebbero loro due per garantire una serata indimenticabile, ma un titolo come questo richiede un’infinità di artisti sul palco.

Come Fantine, Channah Hewitt, sceglie di mantenere una dignità forte e affronta un banco di prova scivolosissimo come “I dreamed a dream” sfoderando delle doti attoriali notevoli. Avere una fuoriclasse come Bonnie Langford nei panni di Madame Thénardier è uno spasso. Sapendo di avere un personaggio fuori le righe lei lo ha adattato anche fuori copione, rendendolo sgraziato, spudorato e ammiccante, perfettamente abbinato al Thénardier di Gavin Lee. Strappano applausi e risate a scena aperta.

I giovani Beatrice Penny Touré e Jac Yarrow sono Cosette e Marius, freschi, innamorati, solidissimi nel canto. Ma se c’è un ulteriore protagonista che va nominato è Enjolras: il “figo di turno” per definizione. Solitamente interpretato da giovani particolarmente affascinanti, questo giovane che guida i coetanei verso la rivolta è stato trampolino di lancio per numerosi cantanti e James D. Gish è assolutamente la ciliegina sulla torta di uno spettacolo che supera la perfezione. Bello è bello, con quell’aria da Damiano David in versione bravo ragazzo, ma quando canta sfodera una voce enorme.

Si potrebbero nominare uno per uno tutti coloro che fanno parte di un cast stellare, ma un plauso va al direttore d’orchestra che ha saputo esaltare la poesia e la forza di uno spettacolo non facile, portando la musica a riprendersi un posto da protagonista tanto quanto i cantanti, un risultato non scontato, soprattutto in questa occasione.

A Glasgow, all’Hydro Ovo lo spettacolo ha portato a casa una standing ovation da 14 mila persone, che, in molti casi con gli occhi umidi, hanno tributato un sentito ringraziamento per una serata che ha superato ogni aspettativa. Gli italiani saranno altrettanto pronti a vivere un’emozione travolgente?

Sara Del Sal
(5 ottobre 2024)

La locandina

Jean Valijean Killian Donnelly
Javert Bradley Jaden
Madame Thénardier Bonnie Langford
Thénardier Gavin Lee
Marius Jac Yarrow
Cosette Beatrice Penny-Touré
Fantine Channah Hewitt
Enjolras  James D Gish
Bishop of Digne Jeremy Secomb

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