Glocal Piano Project, il Concorso Busoni risponde alla pandemia e coinvolge il pubblico. si vota entro il 26 novembre

Se la pandemia impedisce ai concorrenti di andare ad un concorso, il concorso si organizza e va da loro. Questa è stata, in poche parole, la risposta coraggiosa del Concorso Pianistico Internazionale “Ferruccio Busoni” al Covid-19, riuscendo a salvare le fasi eliminatorie di uno dei concorsi più famosi a livello internazionale attraverso un nuovo progetto digitale.

In questa estate 2020 si sarebbero dovute svolgere, infatti, le preselezioni per la 63° edizione del “Busoni”, la cui fase finale si terrà il prossimo anno a Bolzano (Alto Adige), essendo la competizione biennale. Prevedendo le difficoltà nell’organizzazione delle prove in Italia, in considerazione del fatto che i concorrenti arrivano da ogni parte del mondo, il direttore artistico Peter Paul Kainrath ha lanciato il Glocal Piano Project. In pratica, i 100 candidati ammessi alla preselezione si sono esibiti in una ventina di città in quattro continenti grazie alla collaborazione della Steinway&Sons, che li ha ospitati presso i suoi rivenditori o in sale adeguate (a Verona, unica città italiana, presso il Teatro Ristori).

Le esibizioni dei giovani candidati sono state registrate e sono ora visibili sul sito https://voting.concorsobusoni.it/ . Le performances saranno giudicate da una giuria presieduta da Elmar Weingarten (Germania) e composta da Saleem Ashkar (Israele), Davide Cabassi (Italia), Milana Chernyavska (Ucraina), Michail Lifits (Germania), Staffan Scheja (Svezia), Minsoo Sohn (Corea), che avrà il compito di scegliere i ventiquattro concorrenti che potranno proseguire, quindi, l’avventura del “Busoni”.

«L’innovazione straordinaria di questo festival online – ci spiega il pianista Davide Cabassi, giurato italiano in questa fase del concorso – è che diamo la possibilità di una vetrina internazionale a cento giovani di livello. In questo modo possono mettere in mostra le loro qualità davanti al mondo intero». Quello che cambia è la modalità di ascolto e quindi di giudizio. «Durante un’esecuzione estemporanea in sala – prosegue Cabassi – il giudizio si crea dal momento, è un’impressione, influenzata dall’ordine di performance dei candidati, dalla presenza di altri giurati e del pubblico, dalla situazione in sala. L’ascolto a casa è più analitico, puoi riascoltare un candidato anche più volte. Il giudizio è più oggettivo. L’innamoramento che c‘è in sala è più difficile che si crei».

La novità del Glocal Piano Project è il coinvolgimento del pubblico, che potrà ascoltare le registrazioni dei candidati ed esprimere sino a tre voti. Gli otto concorrenti che otterranno più voti in questo modo, potranno entrare nella rosa dei prescelti e proseguire il cammino impegnativo verso il podio più alto. È possibile votare sino al 26 novembre. «La possibilità del pubblico di inserire nella lista dei finalisti alcuni candidati è una straordinaria possibilità di partecipazione – sottolinea Cabassi».

Il Glocal Piano Project viaggia veloce, poiché i ragazzi su Facebook lo stanno mandando dappertutto. In Cina, dopo il primo giorno in cui sono stati caricati i video dei candidati, si contavano 100.000 visualizzazioni. Oggi, dopo tre giorni dall’apertura delle votazioni, ci sono 9.000 votanti iscritti. La via digitale, in questo caso, ha permesso ai giovani talenti di domani di non rinunciare ad una occasione importante per il loro futuro e agli appassionati del pianoforte di poter seguire da casa il futuro Premio “Busoni”.

«Abbiamo ricevuto manifestazioni di enorme gratitudinedichiara il direttore artistico Peter Paul Kainrath – da parte dei candidati e dei ventitré hotspot Steinway, che insieme hanno creato un progetto realmente globale che ha suscitato un interesse enorme. Questo intreccio del voto della giuria e dell’audience internazionale ha creato un elemento di ulteriore identificazione per i candidati. Il voto del pubblico è cruciale, perché rappresenta una vera e propria chance di mandare qualcuno a Bolzano il prossimo anno. Poi seguiranno altre quattro prove, nel 2021, di fronte ad una giuria vera e propria, per valutare la qualità dei pianisti ammessi. Di sicuro inseriremo il voto del pubblico in queste prime fasi della competizione anche in un futuro post pandemico».

Monique Cìola

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