I Capuleti e i Montecchi tornano all’Opera di Roma

Credo di non sbagliare se dico che nessuna storia come quella dei due giovanissimi e sventurati amanti di Verona, resa immortale da William Shakespeare, ha interessato i musicisti. Romeo e Giulietta sono protagonisti di opere, balletti, musical, scene liriche: si contano 32 opere. Il primo fu il compositore ceco Jiri Anton Benda nel 1776, altri ce ne furono prima di arrivare a Nicola Zingarelli nel 1796 e poi ancora Nicola Vaccaj nel 1825, Vincenzo Bellini nel 1830 con libretto di Felice Romani. Con gli stessi versi di Romani un messicano Melesio Morales 33 anni dopo i Capuleti e Montecchi compose un’opera in tre atti; nel 1865 Filippo Marchetti scrisse un dramma lirico e due anni dopo Charles Gounod una tragédie lyrique. Troviamo ancora compositori francesi, spagnoli, statunitensi, inglesi, slavi poi nel 1922 fu Riccardo Zandonai a musicare l’amore tra i due ragazzi veronesi. Leonard Bernstein con Stephen Sondheim e Jerome Robbins trasportò la tragedia scespiriana nell’Upper West Side di New York negli anni ’50 del XX secolo e il musical West Side Story divenne uno dei più grandi successi a Broadway e in tutto il mondo. Giulietta è una delle sette donne protagoniste dell’opera di Gian Francesco Malipiero Mondi celesti ed infernali, finché non troviamo nel 1989 l’opera del compositore francese contemporaneo Pascal Dusapin.

A Vincenzo Bellini Capuleti e Montecchi fu commissionata dal Teatro La Fenice di Venezia che aveva pronto il libretto di Felice Romani scritto per l’indeciso Giovanni Pacini; Bellini, a dicembre del 1829, era in laguna per la messa in scena de Il Pirata così l’impresario della Fenice Alessandro Lanari convinse, con un po’ di fatica, il giovane musicista catanese a scrivere una nuova opera in un mese e mezzo. Il libretto di Romani non era tratto dalla tragedia di Shakespeare ma su una novella di Matteo Bandello del 1554 che riportava una vicenda tramandata da una tradizione letteraria. In Italia non si conosceva Shakespeare, le traduzioni di Carlo Rusconi delle sue tragedie furono pubblicate nel 1838. Felice Romani aveva già collaborato con Vaccaj per il libretto. Bellini indeciso scrisse al suo maestro Nicola Zingarelli, che 34 anni prima aveva messo in musica l’amore tragico dei due ragazzi, quasi scusandosi per l’ardire ma Zingarelli lo rassicurò e l’opera finalmente vide la luce l’11 marzo 1830; Giulietta era Rosalbina Carradori il ruolo di Romeo scritto per mezzosoprano fu interpretato da Giuditta Grisi, un’amica per Bellini.

L’opera ebbe successo e girò sui palcoscenici europei ma in molti teatri si introdusse la consuetudine di tagliare l’atto finale di Bellini per sostituirlo con quello di Vaccaj; era stata una scelta di Maria Malibran a Bologna nel 1832, evidentemente non soddisfatta della versione belliniana.

Capuleti e Montecchi si potrà vedere a Roma al Teatro dell’Opera dal 23 gennaio per sei recite fino al sei febbraio. La prima andrà in onda in diretta sulle frequenze di Radio 3.

Mancava sulle scene del Costanzi dal 2004, allora fu diretta da Nello Santi e Romeo era Sonia Ganassi; ma incredibilmente la prima volta che l’opera fu rappresentata a Roma era il 1967, con la regia di Mario Missiroli, un giovane Claudio Abbado dirigeva tre cantanti che iniziavano la carriera Margherita Rinaldi Giulietta, Tebaldo era Luciano Pavarotti e Romeo era il tenore spagnolo Jaime Aragall. Abbado scelse allora di affidare il ruolo di Romeo ad un tenore e non ad un mezzosoprano.

Il maestro Daniele Gatti ha fortemente voluto dirigere Capuleti e Montecchi nelsuo’ Teatro: aveva ventisette anni quando Carlo Fontana, allora Sovrintendente al Comunale di Bologna, gliela propose poi la diresse ancora un’ultima volta a Londra al Covent Garden. Il regista di questa nuova edizione è Denis Krief, che dice:  «avevo giurato di non fare più regie di Belcanto. Per un regista può sembrare frustrante; quello di Bellini è un teatro astratto è musica pura. I recitativi portano azione, ma  le arie sono pura astrazione rarefazione… Bellini e Romani raccontano un fatto di cronaca ma anche una storia universale che potrebbe accadere anche oggi, domani e sempre. Un amore troncato e la morte per errore di due ragazzi per l’arroganza e il disinteresse degli adulti…».

Il cast è composto di cantanti giovani tutti debuttanti nelle parti.

Annarita Caroli

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