Il “Modello Fenice” approda al Maggio, tra nuove produzioni e repertorio
Senza tanti preamboli il cartellone delle Stagioni liriche 2018/19 e 2019/20 contestualmente alla 82. edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino 2019 faceva già bella vista nel foyer del Teatro dell’Opera di Firenze ancora prima che avesse inizio ufficialmente la conferenza stampa di presentazione. Ed è stato curioso percepire già i primi commenti degli appassionati e amici del Maggio Fiorentino: chi sbuffava a vedere i soliti titoli, altri che commentavano la qualità della stagione sinfonica, altri che puntavano sicuri a quelle nuove proposte e titoli rari di un repertorio da recuperare, altri sconsolati davanti ad alcune indicazioni di regie. Novità sostanziale è anche l’articolazione delle stagioni liriche suddivise in nuovi allestimenti e repertorio, una modalità programmatoria introdotta dal sovrintendente Cristiano Chiarot portata in dote dalla Fondazione La Fenice di Venezia, della quale ne era preposto fino all’anno scorso. La presentazione ufficiale si è svolta nel Foyer dei Palchi davanti ad un foltissimo pubblico costituito da abbonati, rappresentati delle istituzioni fondative del Teatro stesso, Regione e Comune di Firenze, Amici del Maggio e semplici appassionati. L’annuncio della programmazione è stato introdotto da un breve video di saluto del direttore musicale Fabio Luisi, impegnato a Zurigo, con un ringraziamento al lavoro di tutte le maestranze artistiche, per la professionalità e competenza nell’aver sostenuto e contribuito alla riuscita del comparto musicale. Ma è il doveroso omaggio al maestro direttore Zubin Metha, per la sua forza d’artista e carattere umano che, con la sua appena trascorsa presenza sul podio a capo dell’orchestra, ha saputo imprimere uno scatto d’orgoglio a tutto l’apparato teatrale suscitando emozioni e rimpianti. Orgoglio e riscattato anche dalla contestuale presenza in queste giornate di Riccardo Muti alle prese con le prove del Macbeth di Giuseppe Verdi in forma concerto appuntamento conclusivo di questo 81° Maggio Fiorentino. È lo stesso Luisi che annuncia per la stagione concertistica il ciclo completo delle Sinfonie di Gustav Mahler esemplare musicale capace di rappresentare tutto il “pensiero” del mondo attraverso la grande tavolozza della musica che costituirà l’evento portante per i 90 anni dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino con accanto il ciclo sinfonico di Franz Schubert e dei compositori del Nord Europa (Sibelius, Grieg, Nielsen). Luisi non trascura di sottolineare il suo impegno nel dirigere opere riservandosi il compito di predisporre musicalmente Der fliegender Holländer di Richard Wagner certamente il titolo più impegnativo della Stagione lirica 2018/19 così come sarà sua la bacchetta di direttore per altri due titoli lirici, questa volta per l’82° Festival con il Lear di Aribert Reimann (regia di Calixto Bieito) e La Straniera di Vincenzo Bellini, quale inizio di un percorso dedicato al compositore catanese. Ma il grande lavoro che ha investito l’Opera di Firenze è stata quella di cercare altro pubblico e lo ha fatto presentando un ricco calendario di attività nelle periferie della città come del territorio toscano coordinando le associazioni culturali attive nei territori. Sono stati questi, per il Sindaco di Firenze Dario Nardella, che hanno dato nuova spinta all’istituzione, come la consapevolezza di una città che ha visto passare i più grandi direttori d’orchestra del mondo. Il programma che guarda al futuro fino al 2020 è il risultato di un lavoro di squadra ma anche il frutto di certezze organizzative ed economiche. Le questioni finanziarie sono state le protagoniste indiscusse a margine del calendario artistico che così articolato è la dimostrazione che alcuni problemi di bilancio sono stati superati, con una nuova riorganizzazione del patrimoniale e finanziaria che offre. Garanzia per i mutui accesi con Legge Bray ma che sostanzialmente hanno proprio la garanzia nella capacità programmatoria e di rilancio della fondazione stessa. E questo è stato il lavoro svolto dalla Sovrintendenza di Chiarot coadiuvata dalla direzione artistica di Pierangelo Conte che ha prodotto scelte non banali nelle quali anche le riproposte popolari trovano un senso. Un Teatro come ente culturale deve operare con un ruolo “etico” per essere coscienza della società civile. Deve costruire un racconto (per dirla con le parole del direttore artistico) nel quale ogni tipo di pubblico si può ritrovare. Valori etici nel riproporre la tradizione come nuove proposte o altri indagini sul repertorio. Ecco l’idea di esaminare il “Trittico dapontiano” di Mozart al femminile, affidando le regie rispettivamente a Sonia Bergamasco (Nozze di Figaro), Elena Bucci per Così fan tutte e Don Giovanni affidato a Nikola Raab (settembre 2020) che andranno a incrementare il “repertorio”. Così come progetto condiviso è stato quello di aprirsi alle coproduzioni anche con i Teatri di ambito regionale come la produzione del Trittico di Giacomo Puccini, regia di Denis Krief del Teatro del Giglio di Lucca, con il Festival di Martina Franca e la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi per il Ferdinand Cortez di Spontini che verrà circuitato nelle due versioni da “grand-opera” in francese con i balli, come in versione Italiano che approderà al Festival pugliese. La collaborazione con la National Opera House dell’irlandese Wexford farà approdare sull’Arno l’opera di Franco Alfano, Risurrezione, diretta da Francesco Lanzillotta con la regia di Rosetta Cucchi, occhio di riguardo al ‘900 italiano. Una incursione nella contemporaneità vedrà la presenza nel programma del “Maggio 2019” di una composizione di Vittorio Montalti “Le leggi fondamentali della stupidità umana” dal libro di Carlo Maria Cipolla in prima assoluta, regia di Giancarlo Cauteruccio, come novità sarà la Cavalleria Rusticana di Mascagni in una inedita accoppiata con Un marì a la porte, operetta di Offenbach, in occasione dei 200 anni dalla sua nascita, regia di Luigi di Gangi e Ugo Giacomazzi, scene di Federica Paolini con direzione di Valerio Galli (febbraio 2019). I Pagliacci di Leoncavallo si troveranno accompagnati (anticipo stagione 2019/20) con un gioco di coppie creato da Elisa Fuksas commissionata dal Maggio Musicale in coproduzione con il Carlo Felice Genova. E paradigma della tradizione la riproposta del Rinaldo di Händel, allestimento storico di Pier Luigi Pizzi (stagione lirica 2019-20), come affidato alle scene dipinte di Mimmo Paladino, in tradizione con le avanguardie del ‘900 italiano, La Clemenza di Tito di Mozart (stagione lirica 2018-19) direttore Federico Maria Sardelli. Tante le voci di giovani cantanti italiani che contribuiscono a dar forma ai cast lirici ognuna al posto giusto per tipologia di voce e ruoli sia da debuttare che ormai consolidati. Sarà Veronica Simeoni solista nel concerto di apertura (4 ottobre 2018) del ciclo per i 90 anni dell’Orchestra stabile fiorentina (ciclo Mahler) con la sinfonia n. 2 di Mahler, mentre a Marina Rebeka spetterà la parte solo della Sinfonia n. 4 mahleriana (4 maggio 2019). Se a tante bacchette giovani (Matteo Beltrami, Francesco Ivan Ciampa, Valerio Galli per tutti) e donne (Kristiina Poska – Nozze di Figaro) sono affidate le opere nelle varie sezioni a sancire la fiducia nelle giovani generazioni direttoriali, il calendario sinfonico si affida a nomi consolidati. Tanti gli appuntamenti che riportano i nomi di Fabio Luisi, Zubin Metha (2 giugno 2019 con Daniel Barenboim) e di tanti artisti affermati nell’empireo direttoriale a significare che il Maggio Musicale Fiorentino fu ed è anche una esperienza sinfonica internazionale a testimonianza del piazzale antistante il Teatro dedicato a Vittorio Gui artefice di quell’orchestra che festeggerà i 90 anni di esistenza e di attività ininterrotta.
Federica Fanizza
(5 luglio 2018)
Info:
Biglietteria del Teatro del Maggio
Piazzale Vittorio Gui, 1 -50144- Firenze
Dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18
Servizio cortesia: 055.2001278
serviziocortesia@maggiofiorentino.com
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