Il nuovo mensile del Teatro alla Scala
Il piano di riforme promosso dal Sovrintendente Dominique Meyer si riverbera sul complesso delle attività del Teatro, incluse le iniziative editoriali: anche il mensile del Teatro cambia nome, progetto e veste grafica a partire dal numero di settembre. Il taglio informativo del Magazine fondato nel 2015 si amplia e si struttura e il nome echeggia l’originale della rivista di Franco Abbiati: era allora La Scala – Rivista dell’opera, diviene oggi La Scala – Rivista del Teatro a significare la crescita del balletto, dei concerti, degli spettacoli per i ragazzi e delle iniziative di divulgazione.
Nella sua nuova forma la rivista ha foliazione quasi raddoppiata ed è suddivisa in sezioni dedicate all’Opera, al Balletto, ai Concerti e alle Rubriche. Tra queste ultime tornano “Prospettive”, la pagina in cui personaggi dell’arte e della cultura raccontano il loro punto di vista sulle produzioni, e “Scaligeri”, che dà voce a chi lavora sul palcoscenico, nei laboratori e negli uffici.
Mattia Palma, che ha concepito la nuova struttura, ne cura la realizzazione insieme a Lucilla Castellari (ufficio stampa) e Carla Vigevani (ufficio stampa del Ballo). Direttore responsabile resta il capo ufficio stampa Paolo Besana.
La nuova grafica dello studio Tomo Tomo sceglie una linea decisamente contemporanea attingendo a elementi dalle salde radici storiche, a partire dai caratteri bodoniani; la copertina stessa, rinnovata nel colore rosso acceso, omaggia quella degli anni di Abbiati. Il contenuto resta giornalistico, di rapida lettura, lasciando ai programmi di sala pensati da Raffaele Mellace lo spazio dell’approfondimento, e le firme restano prevalentemente giovani, spazio di crescita per nuovi nomi e di ascolto per nuove idee, con alcuni contributi di prestigio.
Le nuove sezioni valorizzano la storia della Scala mettendo a disposizione del lettore materiali provenienti dagli archivi del Teatro e del Museo, sempre in relazione con la programmazione corrente. Vittoria Crespi Morbio presenta sulla rivista scenografi e costumisti storici della Scala; Andrea Vitalini propone curiosità e omaggi dagli archivi e Luca Chierici, che sui programmi di sala ripercorre la ricezione critica degli allestimenti, pubblica anche qui un estratto dei suoi interventi. Infine Valentina Grassani e Davide Massimiliano offrono una selezione di immagini dallo sterminato archivio fotografico della Scala. Armando Torno e Luca Ciammarughi, che curano due fortunati cicli di incontri al Museo Teatrale dedicati rispettivamente alle novità editoriali e discografiche, assumono le nuove rubriche dedicate ai libri e ai dischi.
Il numero di settembre si apre con la sezione Opera dedicata alla nuova produzione del Matrimonio segreto di Cimarosa per il Progetto Accademia: all’introduzione di Raffaele Mellace seguono le interviste di Luca Baccolini a Ottavio Dantone e di Liana Püschel a Irina Brook completate dalla sezione di fotografie storiche accompagnate da un testo di Luca Chierici. Nella sezione sul Balletto Carla Vigevani presenta Onegin secondo John Cranko e Valentina Crosetto intervista Roberto Bolle che torna a interpretare il protagonista mentre per i concerti Alessandro Tommasi ha conversato con Christian Thielemann. La parte dedicata al cartellone di settembre si chiude con un’anticipazione sull’edizione 2022 della Scala in Città. Nell’ultima sezione, che raccoglie le rubriche, Vittoria Crespi Morbio inaugura la sua collaborazione con un ricordo di Luciano Damiani. Il regista Elio De Capitani rilegge la regia del Rigoletto di Verdi firmata dal collega Mario Martone; Armando Torno recensisce il volume di Federico Fornoni sulla sensualità e sessualità nel mondo dell’opera e Luca Ciammarughi il bel disco di Asmik Grigorian e Lucas Geniušas il cui programma è stato replicato in concerto il 4 settembre. Andrea Vitalini anticipa l’apertura di Stagione con Boris Godunov ricordando uno dei grandi interpreti scaligeri della parte, Nicola Rossi Lemeni. Il numero si chiude festeggiando la nomina a prima ballerina di Alice Mariani, intervistata da Mattia Palma.
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