Jesi: al via il XVIII Festival Pergolesi Spontini con Di vino infinito. Divagazioni Leopardiane

Sabato 1 settembre ore 19,30 inaugura alla Galleria di Palazzo Pianetti di Jesi il XVIII Festival Pergolesi Spontini con “Di vino infinito. Divagazioni Leopardiane”, un viaggio tra Leopardi e cibo con le musiche dalle più celebri opere di Rossini interpretate da un cast di grandi voci.

Domenica 2 settembre ore 21 al Teatro Pergolesi “Il noce di Benevento” del compositore jesino Giuseppe Balducci in prima esecuzione italiana in tempi moderni con la direzione di Alessandro Benigni e la regia di Davide Garattini Raimondi.

Il festival internazionale, quest’anno sul tema del “Viaggio in Italia”, prosegue fino al 29 settembre nei luoghi d’arte di Jesi e delle Marche tra inediti, nuove composizioni, scoperte musicali.

Leopardi e la musica, Leopardi e la tavola. Le lettere del grande poeta recanatese che parlano di cibo e vino, ed inoltre il suo amore per la musica di Giachino Rossini che sembra fare da colonna sonora nel peregrinare di Giacomo Leopardi da Recanati, a Roma, Bologna, Firenze e Napoli, si intrecciano nell’evento che inaugura la XVIII edizione del Festival Pergolesi Spontini, il concerto per voci e pianoforte “Di Vino infinito. Divagazioni leopardiane” sabato 1 settembre alle ore 19,30 alla Galleria di Palazzo Pianetti di Jesi. Il concerto è introdotto e commentato dal giornalista ed esperto di enogastronomia Carlo Cambi e dal direttore artistico del Festival, Vincenzo De Vivo; al pianoforte Alessandro Benigni, nella compagnia di canto affermati interpreti quali il soprano Yuliya Poleshchuk, il mezzosoprano Mariangela Marini, il tenore Antonio Garés, il basso Baurzhan Anderzhanov. Organizzato in collaborazione con Centro Nazionale di Studi Leopardiani, Musei Civici di Jesi e Istituto Marchigiano di Tutela Vini in occasione del 50° anniversario della D.O.C. del Verdicchio dei Castelli di Jesi, l’appuntamento sarà preceduto alle ore 18,30 da un brindisi inaugurale sempre a Palazzo Pianetti. In programma le più celebri arie d’opera di Gioachino Rossini (di cui si celebra il 150esimo della morte), da Il barbiere di Siviglia, Il turco in Italia, L’italiana in Algeri, La Cenerentola, Torvaldo e Dorliska, La donna del lago, Semiramide.

“Viaggio in Italia” è il tema del XVIII Festival Pergolesi Spontini, a cura della Fondazione Pergolesi Spontini, che si terrà dall’1 al 29 settembre in teatri, piazze, chiese, abbazie e luoghi d’arte di Jesi e dintorni. Il Festival 2018 traccia itinerari in musica lungo la penisola, seguendo le strade percorse dai gentiluomini del nord nei secoli del “grand tour” in Italia: Roma, Venezia, Napoli, i viaggi lungo l’Adriatico. In programma inediti, nuove composizioni e scoperte. Due le opere in cartellone, il 2 settembre “Il Noce di Benevento” una rarissima opera da camera del compositore jesino Giuseppe Balducci in prima esecuzione italiana in tempi moderni, ed il 22 settembre “Le metamorfosi di Pasquale”, partitura inedita del giovane Gaspare Spontini. Completano il programma numerosi concerti, tra i quali i “Racconti di viaggio”, ed un ciclo di appuntamenti alla scoperta dei preziosi organi veneti nella terra di Pergolesi e Spontini.

 

Dopo il concerto inaugurale, il Teatro Pergolesi di Jesi ospita domenica 2 settembre alle ore 21 la prima rappresentazione italiana in epoca moderna dell’opera “Il noce di Benevento” di Giuseppe Balducci (1796 Jesi -1845 Malaga), Si tratta dell’opera buffa in due atti che l’autore jesino scrisse nel 1837 come opera da camera per sei cantanti, tutte donne, di cui una interpreta un ruolo en travesti, con l’accompagnamento di tre pianisti su due pianoforti, organico che rende quest’opera più unica che rara. Sul modello dell’opera comica francese, “Il noce di Benevento” si compone di parti musicali e dialoghi parlati.

Con la direzione di Alessandro Benigni, la regia le scene ed i costumi di Davide Garattini Raimondi, l’opera si avvale di una compagnia di canto tutta al femminile – Anastasia Pirogova (Geltrude), Yuliya Poleshchuk (Clodina), Mariangela Marini (Alberto), Chiara Carbone (Margherita), Martina Rinaldi (Giulia), Magda Krysztoforska-Beucher (Lauretta) – e di tre esecutori su due pianoforti: Claudia Foresi, Enrico Cicconofri e Marta Tacconi. L’allestimento, realizzato per l’occasione dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, è una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con Accademia d’arte lirica di Osimo; la revisione critica della partitura è a cura di Jeremy Commons.

Nato a Jesi il 2 maggio 1796, Balducci compì gli studi nella città natale rivelandosi musicista di grandissimo talento. Tutto andò bene fino all’anno 1816, quando in duello Balducci uccise un giovane libertino della zona; i duelli a quell’epoca erano proibiti nelle Marche come in tutto lo stato Pontificio, e, per rendere ancora peggiore la situazione, l’avversario ucciso era niente di meno che il nipote del Governatore dello Stato Pontificio di Jesi. L’artista dovette riparare a Napoli, dove fu accolto nella casa da un Maresciallo in pensione, Raimondo Capece Minutolo, e da sua moglie Matilde de Galvez, nata in Messico. Rimase membro della casa Capece Minutolo per tutto il resto della sua vita; per il loro teatrino compose una serie di opere da camera, e per loro conto viaggiò in Italia e Spagna fino a morire a Malaga nel 1846. Giuseppe Balducci scrisse Il noce di Benevento per le voci delle sue aristocratiche allieve, quando era maestro di musica in casa Capece Minutolo a Napoli.

L’opera si svolge nella città Benevento, dove due donne anziane, Geltrude e Margherita, vivono in case adiacenti: Geltrude con la figlia Clodina e Margherita con le sue due nipoti, Giulia e Lauretta. Geltrude, superba e superstiziosa, appartiene alla piccola nobiltà, di umili origini è invece Margherita. Clodina è innamorata – ricambiata- del figlio del barone locale, Alberto, ma l’amore dei due giovani è osteggiato dal padre di lui. Sul bel giovane hanno però posato gli occhi anche Giulia e Lauretta, mentre Geltrude – madre di Clodina – è convinta da un sogno ‘premonitore’ che Alberto porterà disgrazie nella sua famiglia per cui decide di rivolgersi alle streghe di Benevento per risollevare la sua sorte e quella della figlia. Dopo una serie di vicissitudini, in cui si intrecciano amore e superstizioni, travestimenti ed inganni, l’opera si conclude con un lieto fine per Alberto e Clodina, in un tripudio di gioia e perdono.

Il 7 settembre in Piazza Federico II a Jesi in occasione della Settimana dello sport, rivive l’entusiasmo per il ciclismo ed il ricordo di grande campione, Michele Scarponi nel concerto “Giro D’Italia. Canzoniere Italiano” della band folk rock Tête de Bois e con la partecipazione del giornalista sportivo Marco Pastonesi e Sergio Staino.

Il 14 settembre l’Abbazia di Sant’Urbano ad Apiro accoglie “Santa Editta” di Alessandro Stradella, oratorio a cinque voci e basso continuo, diretto da Andrea De Carlo sul podio dello Stradella Y-Project.

Il 22 settembre giorno del Santo Patrono di Jesi, San Settimio, l’opera torna sul palcoscenico del Teatro Pergolesi con la farsa “Le metamorfosi di Pasquale o sia Tutto è illusione nel mondo”, una delle quattro partiture di Spontini ritrovate nel 2016 in Belgio. L’opera va in scena con la direzione di Giuseppe Montesano sul podio dell’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, e con la regia di Bepi Morassi, in coproduzione con Teatro La Fenice di Venezia, revisione critica di Federico Agostinelli edita da Fondazione Pergolesi Spontini con il contributo del Centro Studi per la Musica Fiamminga e della Provincia di Anversa.

La spina dorsale del Festival è costituita dai Racconti di viaggio, letture di testi letterari e diari di viaggiatori di tre secoli abbinati a quattro concerti. I primi due, in collaborazione con Nuova Consonanza, propongono musiche di giovani compositori in prima esecuzione assoluta: “Henry James: Ore italiane” l’8 settembre al Teatro La Vittoria di Ostra, e “Iosif Brodski: Fondamenta degli Incurabili” il 9 settembre nella Chiesa di Santa Maria di Portonovo. Il 15 settembre, alla Chiesa degli Aroli di Monsano, c’è “Charles Burney: Viaggio musicale in Italia” con l’Ensemble Mare Nostrum diretto da Andrea De Carlo; il 29 settembre al Teatro Pergolesi di Jesi “Claude Debussy esoterista: da Roma ad Anacapri” con il pianista Lorenzo Bavaj in collaborazione con il Circolo E. Nathan di Jesi.

Quattro i concerti dedicati alla valorizzazione degli “Organi veneti delle Marche” in collaborazione con Società Amici della Musica “Guido Michelli” di Ancona e Asolo Musica Festival Organistico di Treviso: l’8 settembre nella Chiesa Sant’Andrea a Castelferretti, il 15 settembre nella Chiesa dei Santi Biagio e Romualdo a Fabriano, il 22 settembre nella Chiesa della Croce a Senigallia, il 29 settembre nella Chiesa di San Francesco a Staffolo.

Quando l’opera lirica incontra il mondo dell’educazione e della disabilità nasce una Social Opera! Così nell’ultimo week-end il Festival propone al Pergolesi il 28 settembre lo spettacolo musicale “Tutto è illusione nel mondo-Social Opera”, con la compagnia OperaH e la regia di Gianfranco Frelli.

Info:

Biglietteria Teatro G.B. Pergolesi

Tel. 0731 206888

Fondazione Pergolesi Spontini

Tel. 0731 202944

www.fondazionepergolesispontini.com

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