John Osborn – A Tribute to Gilbert Duprez
Un meraviglioso omaggio ad un iconoclasta del Belcanto: John Osborn, interprete fra i più sensibili e capace di scelte di repertorio sempre assai intelligenti e meditate rende onore a Gilbert Duprez in un CD di straordinaria qualità e ricco oltre che di virtuosismi anche di spunti di riflessione.
Duprez, nella sua non lunghissima carriera, diede inizio ad un nuovo corso nel canto, creando ruoli di straordinaria intensità drammatica e Osborn ne raccoglie la palma con autorevole sensibilità.
In questo Tribute to Gilbert Duprez , pubblicato dalla Delos il tenore statunitense ripercorre le tappe fondamentali del percorso artistico di colui che all’epoca sfidò i suoi colleghi-rivali “inventando” il Do4 emesso di petto e non di testa.
Osborn, ottimamente accompagnato dalla Kaunas City Symphony Orchestra diretta dal sempre puntuale Constantine Orbelian, ripercorre i grandi ruoli scritti per Duprez da Verdi, Berlioz e Donizetti con encomiabile acutezza e senza mai scivolare nella trappola di un facile calligrafismo, ma ponendone anzi in luce la loro, passateci il termine, “modernità”.
La voce corre sicura su una linea di canto alla base della quale sta una tecnica impeccabile; il fraseggio si accende di colori luminosi a far principio dai recitativi per sbocciare nelle arie e trovare vigorose conferme nelle cabalette. Perfetti gli acuti, sempre funzionali all’interpretazione e mai frutto di mera esibizione.
Il canto di Osborn, tutto sul fiato, brilla con particolare intensità nelle pagine donizettiane, in particolare nelle impervie Oui, j’irai dans leur temple (Les martyrs) ed in Seul sur la terre (Dom Sébastien), ma è ben presente anche in Ange si pur (La favorite) nella quale si ritrova una vena di velata malinconia.
Nelle due romanze dal Benvenuto Cellini, La gloire était ma seule gloire e Sur les monts, les plus sauvages lo scavo psicologico del personaggio diventa il punto focale dell’interpretazione di Osborn, capace di penetrare in ogni più recondito meandro della musica di Berlioz. Il suo Cellini diviene così una sorta di Narciso triste e guerriero, fragile e fortissimo.
Un discorso a parte merita Asile héréditaire, la grande aria di Arnold dal Guillaume Tell, che Rossini per Adolphe Nourrit, scalzato dal trono dell’Opéra proprio dall’innovatore Duprez e suicida per la perdita del suo primato. Qui Osborn si trasforma in una sorta di Heldentenor del Belcanto trovando un nerbo trascinate e scrivendo il suo nome fra i grandi interpreti del ruolo.
L’incisione è ben spaziata e l’equilibrio fra voce e orchestra è giustamente teatrale.
Alessandro Cammarano
A Tribute to Gilbert Duprez | |
John Osborn | Tenote |
Constantine Orbelian | Direttore |
Kaunas City Symphony Orchestra | |
Kaunas State Chorus | |
Delos Music |
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