La Dessay sulle orme de La Streisand
I più giovani dei nostri lettori non lo possono ricordare ma c’è stato un periodo, tra gli anni 60 e 80 quando le dive erano Le Dive. Non si chiamavano per nome e cognome ma anche in America erano note come La Streisand , La Minnelli , La Lupone, La Summer.
Poi, mentre queste invecchiavano, le nuove generazioni sembravano rifiutare qualsiasi paragone con le dive della generazione precedente (Madonna per prima, ma poi a seguire tutte le altre). Epperò oggi è tutta un’altra categoria di artista che riprende il loro discorso, interrotto anni or sono.
Oggi vogliamo parlarvi di Natalie Dessay, che dopo aver avuto una splendida carriera nella lirica ha deciso di portare avanti il lavoro della Streisand. Tutto è nato, oltre che da una ammirazione smisurata per la Diva e il suo repertorio, da una amicizia con Michel Legrand , compositore che ha a lungo lavorato con la Streisand negli anni 70. Dopo aver fatto un tour a due in Europa e Canada con a un trio Jazz, La Dessay e Legrand hanno fatto un album insieme nel 2013 “Entre elle et lui” dove lei si è cimentata in capisaldi del repertorio di Barbra come “Papa can you hear me?” e “What are you doing the rest of your life”, entrambe scritte da Legrand.
Finche oggi di è materializzato un lavoro nato negli anni 70 dalla mente artistica di Legrand, ora 85nne.
Si tratta di un oratorio per singola voce e orchestra sinfonica che segue la vita di una donna dalla nascita alla morte, passando per l’amore, il matrimonio, la maternità. L’opera era stata proposta negli anni 70 a La Streisand, assieme ai coautori Alan e Marylin Bergman, ma la diva rifiutò di portarla a termine. Nessuno ha mai capito se si trattava di un capriccio all’epoca o se La Diva non si sentisse pronta a interpretare un lavoro così completo e impegnativo in un momento in cui lei stessa stava virando verso il pop dei fratelli Bee Gees. Fatto sta che tutto è finito in un cassetto fino ad oggi, dove, con l’aiuto dei Bergman (lui 92 lei 88) la Dessay affronta “Between Yesterday and Tomorrow: the extraordinary life of an ordinary woman” (Sony, data di rilascio 17 novembre)
La Dessay dichiara al New York Times di sentirsi fortunata del rifiuto della Streisand all’ epoca. “Non avere una registrazione guida mi ha permesso di esprimere me stessa senza confronti o termini di paragone, soprattutto per quanto riguarda i due estremi di nascita e morte, a cui tengo moltissimo”.
La sfida di cantare vari pezzi a varie età ha messo davvero sotto pressione le sue capacità vocali (Tierney Sutton le ha fatto da vocal couch in questo percorso difficilissimo) ma le ha anche permesso di estendere la sua voce su registri al di fuori di quelli d’opera soprattutto nelle tonalità basse.
Lo stile di Legrand è riconoscibilissimo nel disco (si parla comunque del padre di Yentl) ma con una libertà di mescolare generi e stili che non era ancora possibile negli anni 70 quando l’opera fu concepita. Un’opera godibilissima musicalmente anche se questo maschera la difficoltà nel cantarla. Gli arrangiamenti eseguiti dalla London Studio Orchesta ricordano i grandi classici di Hollywood, ma con un impatto emotivo sconosciuto agli stessi. Gli stessi orchestrali si sono scoperti spesso in lacrime, raccontano, durante l’esecuzione.
Mr Legrand racconta al giornalista del New York Times di non sentirsi sorpreso. “Più vecchio divento, più preciso sono e scrivo 45 volte meglio di come facevo da giovane”, ci dice ridendo “o almeno, lo spero”…
Giorgio Lazzarini
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