Lecce e dintorni: Classiche Forme 2022
Nasce dal Trio “Contrasti” di Bartok l’idea generatrice di Classiche Forme 2022 (www.classicheforme.com), festival cameristico internazionale ideato dalla pianista pugliese Beatrice Rana. Contrasti che si realizzano nei programmi, bilanciati tra pagine famose e brani di raro ascolto, che si promuovono negli interpreti, affiancando nomi di fama internazionale a giovani di accademie e conservatori italiani, e che si realizzano nei luoghi, tra i palazzi storici di Lecce e una masseria in campagna.
Classiche Forme rispecchia la sua direttrice artistica, giovane e inarrestabile, nel cui sangue scorre il fuoco del talento assieme al colore e ai profumi intensi della sua terra. Come lei, anche questo festival non si è mai fermato, nemmeno in quel 2020 che ricordiamo ancora come anno terribile e muto per lo spettacolo dal vivo, ed anzi ha continuato ad allargarsi negli appuntamenti e nella durata, consolidando per questa sesta edizione l’ampiezza di una settimana, dal 17 al 23 luglio.
«Portare la musica classica dai grandi palcoscenici in contesti informali come chiostri, masserie, campi – spiega Beatrice Rana alla conferenza stampa – eliminare le barriere tra palcoscenico e pubblico, accostare le tradizioni popolari salentine alla musica classica, presentare artisti dall’affermata carriera affianco a giovani emergenti, commissionare opere nuove, discutere su temi di attualità musicale, investire sul rinnovamento del pubblico: tutto questo è ClassicheFORME!
Un titolo provocatorio per dimostrare che non vi è luogo di bellezza, sia essa frutto d’arte umana o di natura, che non possa accogliere la bellezza immateriale della nostra musica. Spero che tutto il pubblico tornerà a casa portando con sé la ricomposizione di questo ‘contrasto’, che non ci può e non ci deve più appartenere».
Sarà proprio “Contrasti” di Bartok, trio per violino, clarinetto e pianoforte, ad inaugurare il festival sul palcoscenico ormai familiare del Chiostro del Rettorato – che si preannuncia impreziosito, quest’anno, dalle tradizionali luminarie della tradizione salentina – dando il via ad un calendario di undici concerti che vedranno protagonisti, al fianco di Beatrice Rana, interpreti di fama internazionale come il violoncellista spagnolo Pablo Ferrandez, la violinista bulgara Liya Petrova, il Quartetto Modigliani, il clarinettista Kevin Spagnolo, il pianista Massimo Spada, il violista georgiano Georgy Kovalev. Con loro si esibiranno anche la violoncellista Ludovica Rana, la pianista Maddalena Giacopuzzi, la violinista Chiara Sannicandro e nuovi talenti emergenti, segnalati dal Premio Internazionale Antonio Mormone della Società dei Concerti di Milano, dall’Accademia di alta formazione romana Avos Project, dai Conservatori di Lecce e Bari, e dallo Stauffer Center of Strings di Cremona.
Tutti i concerti sono pensati per offrire uno sguardo il più vario possibile sulla musica classica, con formazioni cameristiche diverse nella stessa serata ed accostamenti ragionati ma inusuali. Tra i compositori pochi conosciuti, il 20 luglio potremo ascoltare il tardo ottocentesco Anton Stepanovič Arenskij (Quartetto per violino, viola e due violoncelli n. 2 Op. 35) e l’armeno di era sovietica Arno Babadzanian (Trio per pianoforte, violino e violoncello in fa diesis min.), mentre per la consueta commissione di un’opera nuova sarà eseguito il 23 luglio, quale momento conclusivo del festival, Souvenir da uno sguardo alla Luna da un caleidoscopio per pianoforte a quattro mani di Fabio Massimo Capogrosso. Lo stesso autore sarà protagonista, il giorno precedente, di una conversazione su “Musica e televisione” assieme a Massimo Bernardini.
Tra i colori delle luci a festa, il bianco dei palazzi di Lecce, il verde degli ulivi e i profumi della campagna, la Puglia entra nell’impaginato del festival anche con un’altra tipicità: il caffè leccese, che strizza l’occhio al pubblico per invitarlo agli appuntamenti pomeridiani con le giovani promesse (20 e 22 luglio). Un altro modo, assieme alla serata con programma a sorpresa nella masseria Le Stanzie di Supersano (18 luglio), per permeare città e campagna con la musica, riuscendo ad avvicinare più persone possibili a questa cultura meravigliosa, seminando arte e bellezza per raccogliere interesse e futuro per la classica.
Monique Cìola
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