Legnago: Sonig Tchakerian e l’OPV in “Effetto Mozart” al Teatro Salieri
La rassegna di musica della stagione 2018-19 del Teatro Salieri è arrivata il 20 febbraio al suo quarto appuntamento. Ospite l’Orchestra di Padova e del Veneto e Sonig Tchakerian come violino concertatore e solista, alle prese con pagine interamente mozartiane. Nel programma di sala erano infatti previsti: l’Adagio e Fuga in do minore per archi K 546, la Sinfonia n. 1 in mi bemolle maggiore K 16, il Rondò in si bemolle K 269 e i Concerti per violino n. 1 e 4.
Violinista di origine armena, la Tchakerian ha vissuto l’infanzia ad Aleppo, dove ha iniziato a suonare il violino con il padre prima di trasferirsi in Italia, dove ha perfezionato lo strumento con grandi maestri, come: Guglielmo, Accardo, Gulli e Milstein. Premiata in fondamentali concorsi -Paganini di Genova, Ard di Monaco di Baviera e Gui di Firenze- oggi pratica recital in importanti sale da concerto internazionali.
Di tutto il cospicuo repertorio suonato nella serata al Salieri (Effetto Mozart, il titolo) spicca certamente la seconda parte, con il Rondò e i due Concerti, frutti di un’energia giovanile, sicura di sé e talvolta anche traboccante, di cui la Tchakerian ha messo bene in evidenza l’abbandonarsi a delicate atmosfere sognanti, ma talvolta esaltandone anche l’estro e il libero gioco formale. Due lavori meno impegnati rispetto ai concerti pianistici, anche se si tratta comunque di “esperimenti seri e ambiziosi” essendo meno galanti dei tempi concertanti dei Divertimenti e delle Serenate.
Del Quarto Concerto la violinista ha abilmente messo in luce la maggiore libertà di scrittura (stupendo l’Andante cantabile), rispetto al Primo, e un più intimo rapporto tra il suo violino e l’orchestra, eseguito con bel suono, con scelte dinamiche e agogiche sufficientemente convincenti. Ne è sortita un’esecuzione ben sostenuta e mai carente della giusta forza motoria. Pregevoli poi le cadenze scritte per l’occasione dal celebre violoncellista Giovanni Sollima che vi ha inserito lodevolmente qualche estemporaneo abbellimento quando il violino non suona con l’orchestra.
Di interessante lettura è risaltata pure la giovanile Prima Sinfonia, che l’orchestra ha disegnato con totale compiacimento, nella sua grazia semplice e di amabile sentimentalità, risalente all’epoca del viaggio a Londra di un Mozart di appena nove anni, densa di sfumature espressive e di presagi futuri. Assolto poi il resto del suo compito, nell’accompagnare con discrezione e sufficiente idiomaticità una solista applauditissima (scalza in scena come d’abitudine), apprezzata per il suo disinvolto e accattivante approccio ai brani, conclusi con il bis di una canzone dei pastori armeni.
Gianni Villani
(20 febbraio 2019)
La locandina
Orchestra di Padova e del Veneto | |
Violino concertatore e solista | Sonig Tchakerian |
Programma: | |
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) | |
Adagio e fuga in Do minore per archi K 546 | |
Sinfonia n. 1 in Mi bemolle maggiore K 16 | |
Rondo in Si bemolle per violino e orchestra K 269 | |
Concerto n. 1 in Si bemolle maggiore per violino e orchestra K 207 | |
Concerto n. 4 in Re maggiore per violino e orchestra K 218 |
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