Londra: il Don Pasquale dolcemaro di Damiano Michieletto
Continua la fortunata collaborazione tra il regista italiano Damiano Micheletto ed il Covent Garden, con la messa in scena questa volta di un innovativo Don Pasquale di Gaetano Donizetti a Londra.
L’attuale produzione, in collaborazione con L’Opera di Parigi ed il Teatro Massimo di Palermo, è all’insegna dell’italianità: dalle scene minimaliste di Paolo Fantin, ai costumi moderni di Agostino Cavalca e alle luci di Alessandro Carletti.
Fantin definisce lo spazio in cui si svolge l’azione disegnando con delle luci al neon la struttura stilizzata di una casa.
L’ambiente, privo di mura, permette al pubblico di seguire il rapido svolgersi dei movimenti dei personaggi in scena attraverso le diverse stanze.
Quando poi lo spartito prevede parti in cui la musica non è accompagnata da alcuna azione, Micheletto utilizza numerosi siparietti comici in grado di divertire il pubblico.
Piacevole l’espediente di far apparire Norina impegnata al lavoro su un set fotografico mentre una troupe televisiva la filma e proietta il suo gigantesco primo piano sullo sfondo della scena. Il pubblico si diverte nel vedere pupazzi da ventriloquo recitare con i cantanti e anche quando c’è in scena una bravissima attrice che impersona sul palco l’anziana cameriera di Pasquale, verace fumatrice.
Amaro però il finale dell’opera, quando Don Pasquale viene relegato su una sedia a rotelle in una casa di cura per anziani.
Come sempre, l’approccio di Micheletto nel proporre il proprio punto di vista alla regia d’opera è radicale, ma è comunque assolutamente efficace nel catturare l’interesse del pubblico e farlo divertire.
La parte musicale è dominata da un bravissimo Bryn Terfel nei panni del protagonista. Il basso-baritono gallese sa essere potente e brioso nel canto, ma anche un ottimo attore buffo. Bravissima, anche se non completamente fluente nelle agilità vocali che la parte richiede, la scaltra Norina del soprano russo Olga Peretyatko, al suo debutto nel ruolo.
Anello un po’ debole del cast il tenore Ioan Hotea, il cui timbro è molto gradevole, ma che di certo non spicca per sicurezza nel registro acuto cosi tanto utilizzato nella parte del giovane Ernesto.
Ottimo anche Markus Werba nella parte di Malatesta.
Evelino Pido’, da specialista nel repertorio belcantista quale egli è, ha diretto la Royal Opera Orchestra con vivacità assicurando un ottimo equilibrio con le parti musicali più elegiache. Applausi calorosi a tutti gli interpreti nel finale.
Thomas Gobbetti
(18 ottobre 2019)
La locandina
Direttore | Evelino Pidò |
Regia | Damiano Michieletto |
Scene | Paolo Fantin |
Costumi | Agostino Cavalca |
Lighting designer | Alessandro Carletti |
Video designer | rocafilm |
Personaggi e interpreti: | |
Don Pasquale | Bryn Terfel |
Norina | Olga Peretyatko |
Ernesto | Ioan Hotea |
Dottor Malatesta | Markus Werba |
Un notaio | Bryan Secombe |
Orchestra of the Royal Opera House | |
Royal Opera Chorus | |
Maestro del coro | William Spaulding |
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