Majano: Grease2.0, il musical celebra 40 anni del film

Grease è con noi, con tanta tanta energia. In Italia è il musical per eccellenza, quello che ha fatto ballare e cantare intere generazioni di ragazzi. Grease è da oltre vent’anni il musical più frequentato della Compagnia della Rancia, che ultimamente ne ha fatto un po’ il suo fiore all’occhiello rinnovandolo e offrendogli nuove idee.

Ecco quindi In scena, a Majano, e in altre location all’aperto, un Grease 2.0, che celebra i quarant’anni del film con John Travolta e Olivia Newton-John ma che fa il salto nel nuovo millennio. C’è Rydell, la scuola che tutti avremmo voluto frequentare, e ci sono i ragazzi, tra i quali spiccano i T Birds con le loro giacche in pelle e le Pink Ladies. Danny e Sandy, I due adolescenti che si sono conosciuti al mare e si sono ritrovati nella stessa scuola sono davvero freschi e graziosi. Lui è il capo della gang e il suo ascendente sulle donne è da sempre molto forte ma per amore è pronto a cambiare. Sandy invece deve capire se rimanere una brava ragazza o se correre qualche rischio e mettersi in gioco per diventare più forte, più sicura di sè e perfetta per il ragazzo di cui è innamorata. E l’amore trionfa sempre, anche tra i loro amici, ma in questo allestimento finalmente si può trovare un cast equilibrato che valorizza la storia. E non è l’unica novità. Ci sono i costumi e le scenografie nuove, ma soprattutto c’è un lavoro ben studiato anche dal punto di vista musicale. Tante canzoni, nonostante le immancabili basi registrate, godono di una linfa vitale rinnovata e non mancano le sorprese. La prima è nella canzone di Doody, “Magiche note” che si apre e diventa quasi un brano da concerto, e la seconda è l’aggiunta di “All I need is an angel” che arriva da Grease Live realizzato per la Fox. Un modo carino per far cantare una canzone anche alla povera Frenchy che solitamente ne è priva, ma al contempo un brano tutt’altro che riuscito, non di certo per colpa di Chiara Di Loreto, che in scena è inappuntabile, ma per come è scritto, sicuramente più adatto a un musical come Wicked che a Grease.

Saverio Marconi e Mauro Simone hanno firmato una regia molto coerente col film che convince più di altre precedenti edizioni ma che lascia spazio a qualche scivolone. Sicuramente il primo è legato alla figura di Danny, in questo caso Giulio Corso, che viene costretto a rimarcare troppo degli atteggiamenti frivoli appesantendo il personaggio e togliendogli quel carisma che gli aveva apportato Travolta sul grande schermo. Una scelta che se inizialmente diverte anche i pubblici estivi, con lo svolgimento della storia diventa sempre meno divertente e la riprova si ha negli applausi finali, con un Corso applaudito ma non troppo osannato, forse anche per una performance vocale che ne evidenzia i limiti nel canto. Sandy è invece una solida Lucia Blanco che sa bene come dosare voce e sentimenti a una protagonista finalmente mai noiosa e banale, ma in grado davvero di essere credibile e di far sognare. Ancora una volta la coppia più amata dal pubblico è quella meno pudìca, quella di Kenickie e Rizzo. Una intensa Eleonora Lombardo tiene testa, con la sua Rizzo dalla voce potente, a un Gianluca Sticotti che è sempre una garanzia sul palco ma che a due anni di distanza dal suo addio a questo personaggio, porta in scena un Kenickie maturo, pieno di sfumature e ancora più vero ma sempre con una grande voce. Bellissima la scelta di giocare con l’accento di Sonny, che Luca Peluso rende davvero vivo. Un cast ricco di talento ed energia, per uno spettacolo che ogni tanto fa degli scivoloni. È possibile che non si possa impedire a Jen, la Pink Lady un po’ più in carne, di esagerare qualsiasi intenzione? O che non si possa chiedere pietà a Nick Casciaro che quando entra nei panni di Vince Fontaine fa venire voglia di scappare al pubblico per quel modo di recitare forzato così tipico del musical italiano che per anni lo ha penalizzato e che buona parte del cast sembra aver ormai abbandonato. Discutibile anche la scena del Teen Angel, in cui, sempre Casciaro arriva indossando delle grandi ali e degli shorts dorati. Dovrebbe essere una scena in cui una specie di incrocio tra un mentore e un angelo custode consiglia Frenchy su quale strada prendere per il suo futuro, il risultato è una scena al limite del buon gusto, grazie anche alla coreografia che vuole troppo spesso la giovane incantata non proprio dagli occhi del suo interlocutore.

Dettagli a parte, lo spettacolo si difende, molto meglio di quello che ha fatto in altre edizioni. Evergreen per eccellenza, se trattato con ancora un pizzico di convinzione in più, Grease può far ballare ancora per i prossimi cent’anni.

Sara Del Sal
(11 agosto 2018)

La locandina

Regia  Saverio Marconi e Mauro Simone
Danny Zuko Giulio Corso
Sandy Lucia Blanco
Kenickie Gianluca Sticotti
Rizzo Eleonora Lombardo
Vince Fontaine / Teen Angel Nick Casciaro
Doody Gioacchino Inzirillo
Sonny Luca Peluso
Roger Matteo Romano
Marty Marta Belloni
Frenchy Chiara Di Loreto
Jan Federica Vitiello
Miss Lynch Maria Sacchi
Patty Giulia Bellanzoni
Cha Cha Giulia Maffei
Eugene Federico Colonnelli
Tom Andrea Di Bella
Studentessa di Rydell Laura Fiorini
Studente di Rydell Francesco Marino
Compagnia della Rancia

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