Martina Franca: per le Joueur il mondo è una roulette
Tutto gira intorno alla roulette che, facile gioco di parole a parte, è la vera protagonista del Giocatore. Intorno ad essa si muove, grottesco, uno stuolo di personaggi la cui esistenza è scandita dal rumore della pallina sul piatto e dall’attesa del un numero fortunato.
Se il romanzo di Dostoevskij mette in luce una società irrancidita nei propri privilegi e cristallizzata in stilemi paranoici, l’opera di Prokof’ev punta tutto sulla satira, in una caratterizzazione esasperata di ogni singolo personaggio.
Al Festival della Valle d’Itria di quest’anno – primo dell’era Schwarz – va in scena la versione francese dell’opera che, nella versione ritmica di Paul Spaak, andò in scena alla Monnaie di Bruxelles nel 1929.
Il francese in qualche modo apre nuove prospettive sull’opera di Prokof’ev, mettendo in luce la fitta osmosi che tra la fine dell’Ottocento e i primi del Ventesimo secolo intercorre tra cultura d’oltralpe e musica russa.
Se nel Jouer il francese fa sì che in qualche modo il “graffio” del russo si stemperi, in compenso a guadagnarci è l’incisività dell’ orchestra, chiamata a tessere trame capaci di sostenere la narrazione.
David Pountney conferma ancora una volta la sua natura di grande affabulatore, portando l’azione “dentro” la roulette – l’efficace scena fissa e i costumi bellissimi che sembrano rimandare alla poetica pittorica di Lentulov e più in generale dell’Avanguardia Russa sono di Leila Fteta – illuminata perfettamente dalle luci perentorie di Alessandro Carletti.
Il gesto scenico è volutamente esasperato, a tratti marionettistico, a sottolineare personalità distorte e distrutte dal gioco. La chiave di volta dell’azione, ovvero l’arrivo della Nonnina che verrà attratta irresistibilmente dal gioco dilapidando una fortuna rimanendo tuttavia ricchissima, cambia il ritmo dell’azione conducendolo a punte di coinvolgente parossismo. Meravigliosi gli ultimi due atti, con la scena del casinò che diventa specchio di una realtà tanto reale quanto irrazionale.
Jan Latham Koenig – e con lui l’Orchestra del Petruzzelli in gran spolvero – gioca un po’ di rimessa nei primi due atti, nei quali per altro prevale il canto di conversazione, sciogliendo le briglie nel terzo e nel quarto, dando vita ad un discorso particolarmente efficace fondato su dinamiche stringenti e calibratissime pennellate ritmiche.
Tutta da lodare la compagnia di canto, assai ben assortita e complessivamente di buon livello vocale e di recitazione, a far principio dal ben disegnato Alexis di Sergej Radchenko e dalla impeccabile Grand-Mère di Silvia Beltrami, cui fanno ottimo corteggio il Général pavido e nevrotico di Andrew Greenan, la Pauline volitiva di Maritina Tampakopoulos, il Marquis luciferino di Paul Curievici, la Blanche opportunista di Ksenia Chubunova, Alexander Ilvakhin nei panni un Mr. Astley blasé, Strahinja Djokic come baron Wurmerheim e Gonzalo Godoy Sepulveda irresistibile Potapytch.
Un plauso convinto al drappello di varia umanità che popola la sala da gioco: il già Général Andrew Greenan (Le Directeur), Dagur Thorgrimsson (Premier Croupier), Joan Folqué (Deuxieme Croupier), Strahinja Djokic (Le Gros Anglais), Toni Nezic (Le Long Anglais), Irina Bogdanova (La Dame bariolée), Alessia Panza (La Dame pâle), Ksenia Chubunova (La Dame comme ci comme ça), Larissa Grigoreva (La Dame vénérable), ancora Silvia Beltrami (La Vieille Joueuse suspecte), di nuovo Paul Curievici (Le Joueur maladif), Sandro Rossi (Le Joueur bossu), Elcin Adil Huseynov (Le Joueur malchanceux), Yuri Guerra (Le Vieux Joueur) e infine i Sei giocatori (Vincenzo Mandarino, Pantaleo Metta, Elia Colombotto, Diego Maffezzoni, Graziano De Pace e Dario Lattanzio).
Bene il coro del Petruzzelli preparato da Fabrizio Cassi.
Il pubblico gradisce e applaude al termine di una serata capace di far dimenticare il caldo torrido che la ha avvolta.
Alessandro Cammarano
(24 luglio 2022)
La locandina
Direttore | Jan Latham Koenig |
Regia | David Pountney |
Scene e costumi | Leila Fteita |
Luci | Alessandro Carletti |
Personaggi e interpreti: | |
Le Général | Andrew Greenan |
Pauline | Maritina Tampakopoulos |
Alexis | Sergej Radchenko |
La Grand-Mère | Silvia Beltrami |
Le Marquis | Paul Curievici |
Mr. Astley | Alexander Ilvakhin |
Blanche | Ksenia Chubunova |
Le prince | Nilsky Sandro Rossi |
Le baron Wurmerheim | Strahinja Djokic |
Potapytch | Gonzalo Godoy Sepulveda |
Au tableau de la salle de jeu | |
Le Directeur | Andrew Greenan |
Premier Croupier | Dagur Thorgrimsson |
Deuxieme Croupier | Joan Folqué |
Le Gros Anglais | Strahinja Djokic |
Le Long Anglais | Toni Nezic |
La Dame bariolée | Irina Bogdanova |
La Dame pâle | Alessia Panza |
La Dame comme ci comme ça | Ksenia Chubunova |
La Dame vénérable | Larissa Grigoreva |
La Vieille Joueuse suspecte | Silvia Beltrami |
Le Joueur maladif | Paul Curievici |
Le Joueur bossu | Sandro Rossi |
Le Joueur malchanceux | Elcin Adil Huseynov |
Le joueur fougueux | Alessandro Lanzi |
Le Vieux Joueur | Yuri Guerra |
Les six joueurs | Vincenzo Mandarino,Pantaleo Metta, Elia Colombotto, Diego Maffezzoni, Graziano De Pace, Dario Lattanzio |
Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari | |
Maestro del Coro | Fabrizio Cassi |
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