Meiningen: le Fate convincenti

Finalmente Die Feen di Richard Wagner. Quando aveva appena diciannove anni, il maestro compose la sua grande opera romantica, un’opera numerosa che nessuno volle rappresentare nel 1834. Fu solo nel 1888 che attirò l’attenzione attraverso Richard Strauss e Hermann Levi. A Meiningen al Teatro di Stato assistiamo ad uno scintillante “Romantic Twilight” rappresentato all’ora blu. All’apertura della stagione, il nuovo giovane direttore principale Killian Farrell mostra con competenza ciò che sboccia e matura musicalmente in questo affascinante miracolo wagneriano.

Il meraviglioso e tradizionale Staatsheater Meiningen offre un fantastico ensemble di canto e un’orchestra magnifica dal punto di vista lirico e altamente drammatico. Un simile teatro dell’opera merita un riconoscimento.

Composta nell’epoca del romanticismo gotico, Die Feen respira tutto il materiale opulento e fantasioso con cui Wagner ci delizierà, fino al capolavoro finale, Parsifal. I legami con il Singspiel tedesco, l’opulenza della grande opera di Meyerbeer e la delicata e delicata rete di voci di Mendelssohn risplendono nella partitura delle Feen. Anche il Freischütz di Carl Maria von Weber, il Fidelio di Beethoven e la rossiniana Italiana in Algeri alimentarono l’ispirazione di Wagner. Ciò che piace, sorprende e impressiona è che Wagner, alla ricerca della sua idea musico-drammatica, trabocca di esuberante fantasia.

Potenza esplosiva e idee folli puntano su Lohengrin (senza fare domande). Uno splendore affascinante, cristallino e sinfonico erompe dall’ouverture e deve aver irritato la percezione convenzionale del pubblico borghese dell’epoca. Figure femminili potenti e forti con un personaggio eroico, come Senta o Brünnhilde, possono essere ascoltate dai primi lavori, che si basano sul romanticismo nero e horror. Anche Wagner dà spazio al tema centrale della redenzione dell’uomo da parte di una donna amorevole nelle sue “Fate”.

La regista Yona Kim si basa sulla sua produzione di successo Genoveva di Robert Schumann messa in scena a Mannheim nel 2017, sovrapponendo lo stesso concetto di regia alle Feen di Wagner. Anche la scenografia e i costumi sono simili. L’epoca e il soggetto preferiti di Kim sono il Romanticismo, il Biedermeier. Yona Kim serve senza riserve la personalità artistica malata intrappolata al suo interno, il divenire e l’essere della follia in una persona creativa, dalla psicosi al trauma. Un campo produttivo!

La scena di Jan Freese ci porta in un ospedale. Un pianoforte in noce, un dipinto di Caspar David Friedrich e un letto d’ospedale, così come le luci e le ombre meravigliosamente illuminate, rimandano l’atmosfera al romanticismo. Qui Arindal, l’eroe malato, si tormenta. Perché quella storia è semplice ma complicata: Arindal, re di Tramond, una volta ferì un cervo in una foresta fatata. Ada, la fata, si innamorò di lui e divennero una coppia.

Ha infranto il divieto di porre domande poco prima della scadenza di otto anni. Attraverso le prove (Mozart, Il Flauto Magico) e suonando la lira (Orfeo), qui il pianoforte, riconquista la sua amante e gli viene concesso di soggiornare nella foresta magica. La guerra infuria attorno a lui. La sorella di Arindal, Lora, governa l’impero durante l’assenza di suo fratello. Incarna il mondo reale.

Quindi due mondi si scontrano e si trasformano anche l’uno nell’altro. Lora, una dura sovrana, è cantata con voce emozionante e brillante da Emma McNairy. Lena Kutzner ha disegnato la delicata fata Ada, che assomiglia a Senta, con credibile nobiltà. Con timbro eroico e melodia sonora, Christopher Diffey ritrae il compositore delirante, inseguito da sogni febbrili, che funge da simbolo dell’amore infinito e indossa fiori blu all’occhiello. Johannes Schwarz (Gernot), che duetta con la bella, maschiaccio e seducente Sara-Maria Saalmann (Drulla), si presenta onesto. Le fate Farzana (Marianne Schechtel) e Zemina (Denitz Yetim), due nutrici, cantano in modo delicato e sonoro. Il resto dell’ensemble completa la produzione musicalmente eccezionale “The Fairies”, che merita senz’altro lodi.

Barbara Röder
(1º ottobre 2023)

La locandina

Direttore Killian Farrell
Regia Yona Kim
Scene Jan Freese
Costumi Frank Schönwald
    Personaggi e interpreti:
Der Feenkönig Selcuk Hakan Tiraşoğlu
Ada, eine Fee Lena Kutzner
Farzana, eine Fee Marianne Schechtel
Zemina, eine Fee Deniz Yetim
Arindal, König von Tramond Christopher Diffey
Lora, seine Schwester Emma McNairy
Morald, ihr Geliebter Shin Taniguchi
Gernot, Arindals Freund Johannes Schwarz
Drolla, Loras Zofe Sara-Maria Saalmann
Harald, Arindals Feldherr Mikko Järviluoto
Priester Raphael Hering
Bote/Groma, ein Zauberer Hans Gebhardt
Meininger Hofkapelle
Chor des Staatstheaters Meiningen
Extrachor des Staatstheaters Meiningen

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