Milano: Crebassa e Say come in un salotto parigino di fine ottocento

In una Scala gremita di pubblico (come non sempre avviene nei recital di canto), si è tenuto ieri il concerto del mezzosoprano francese Marianne Crebassa e del pianista turco Fazil Say.

La cantante, felicemente nota al pubblico milanese sin dal suo debutto nel Lucio Silla del ’15 e poi nell’Enfant e Les Sortileges del ’16 e nelle successive apparizioni, propone un repertorio francese tardoromantico eseguito con una buona espressività interpretativa e un buon uso del proprio strumento.

Il concerto si apre con le Trois Mélodies di Debussy eseguite con una morbidezza e un’espressività notevoli. La vocalità calda e brunita di Crebassa esprime con eleganza le melodie di Debussy su versi di Paul Verlain soprattutto nel registro medio grave.

Meno riuscita è parsa invece l’esecuzione delle composizioni orientaleggianti di Ravel.

In Fauré e Duparc ritorna quell’atmosfera da rêverie francese che viene resa dal mezzosoprano con un uso sapiente dei colori e della parola.

In Chanson triste e in Au pays où se fait la guerre emerge tutta l’espressività dolente e malinconica che caratterizza queste composizioni, intrise di una teatralità quasi prosaica più che lirica. Azzeccati anche i look: Marianne Crebassa alterna due abiti perfetti per questo repertorio romantico francese.

Un concerto nel concerto è quello proposto dal pianista Fazil Say che non ha solo brillantemente accompagnato l’esecuzione della cantante francese.

Il pianista turco esegue in apertura le Gnossiennes di Satie tenendo il pubblico con il fiato sospeso: la lettura delle celebri danze qui proposta gioca su un buon contrasto di colori.

L’espressività corporea sostiene l’interpretazione musicale con veri e propri gesti e ondeggiamenti della mano quasi a dirigere le corde del pianoforte.

Il virtuosismo di Say si esprime appieno nei Preludi di Debussy dove le grandi arcate di accordi non sono mero sfoggio tecnico, ma ancora espressione di un’originale cifra interpretativa.

Nella seconda parte del concerto, il pianista e compositore turco esegue alcune sue composizioni. Accordi dissonanti si mischiano a strutture tonali più tradizionali. Anche qui il corpo è coprotagonista dell’esecuzione.

I piedi diventano percussioni, le mani entrano nel pianoforte la cui cordiera viene pizzicata come un’arpa con glissati e altri interventi “inusuali” sullo strumento. Il risultato è di forte impatto espressivo, come dimostrano gli scroscianti applausi dedicati al pianista.

A fine serata meritatissimi applausi per entrambi gli interpreti con l’esecuzione come bis dell’aria Voi che sapete delle Nozze di Figaro in omaggio all’anniversario della nascita di Mozart.

Pietro Gandetto
(27 gennaio 2019)

La locandina

Mezzosoprano Marianne Crebassa
Pianoforte Fazil Say
Programma
Claude Debussy, Maurice Ravel, Erik Satie, Gabriel Fauré, Henry Duparc, Fazil Say

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