Milano: Florez signore del Belcanto
Sarebbe potuto sembrare il solito recital col solito programma ma ancora una volta il tenore Juan Diego Florez ha saputo infiammare il numeroso pubblico accorso alla Scala tributandogli il doveroso successo grazie, e non solo, alla sua sorprendente generosità.
Tutto esaurito, infatti, per l’ultimo recital di canto della stagione scaligera 2022-2023 conclusasi con una memorabile serata che rimarrà negli annali del teatro meneghino e indelebile nella memoria di chi era presente.
Il programma, ben presentato nelle note di sala firmate da Michele Girardi, si snoda in un percorso che principia col soave Caro mio ben attribuito a Tommaso Giordani seguito da Where’er You Walk dalla Semele di Handel e dal celebre Già il sole dal Gange di Alessandro Scarlatti.
L’eleganza e la fantasia nel fraseggio da parte di Florez rendono queste pagine non solo interessanti ma come nuove nel rinnovato ascolto.
Magistrale il modo di affrontare Dalla sua pace e Il mio tesoro intanto, in cui il colore della voce di Florez pare incarnare perfettamente la trasparente scrittura mozartiana.
Une bagatelle di Rossini sposta l’attenzione sul pianismo di Vincenzo Scalera, maestro accompagnatore di sapiente eleganza che spesso nei recital di canto regala ricercati e sempre appropriati momenti strumentali.
Specialista nel repertorio rossiniano il tenore peruviano affronta Deh, tu m’assisti, amore dal Signor Bruschino e Che sorda al mesto pianto… Ah! come nascondere dall’Ermione mettendo in luce il carattere espressivo della prima aria e sgranando le agilità della seconda senza mai cedere a un virtuosismo fine a se stesso.
La seconda parte del recital esordisce con tre celeberrime romanze da camera di Francesco Paolo Tosti: Malia, Ideale e l’Alba separa dalla luce l’ombra. Pagine, queste tre, inflazionatissime ma difficilmente si ha l’occasione di ascoltarle eseguite con così tanta cura interpretativa.
Dalla cameristica si passa allo splendido Roberto Devereux di Donizetti, opera che vorremo ascoltare più spesso e che l’aria Ed ancor la tremenda … Come uno spirto angelico… Bagnato il sen di lagrime ci riporta nella dimensione operistica del primo romanticismo di stampo eroico.
Ancora un momento pianistico con l’Intermezzo in mi minore di Juan Ponce, squisitamente eseguito da Scalera, per poi passare alle incantevoli arie dalla Manon di Massenet: En fermant les yeux e Ah, fuyez, douce image. Qui Juan Diego Florez compie il miracolo, la sua voce trasfigura e si libera in pianissimi di miracoloso incanto che corrono ed emozionano.
Il Valzer in fa maggiore di Verdi ci riporta alla realtà introducendo la Oh! fede negar potessi… Quando le sere al placido… L’ara, o l’avello dalla Luisa Miller.
Interminabili ovazioni e acclamazioni seguite da ben otto bis in cui Juan Diego Florez ha regalato un altro recital con i suoi cavalli di battaglia quali Ah mes amis, Una furtiva lagrima, Ah! Leve-toi soleil, La donna è mobile, Core ‘ngrato, e l’immancabile cammeo di canzoni accompagnate con la chitarra.
Juan Diego Florez, un tenore che da sempre ha coltivato la sua voce, che non ha mai avuto paura di cantare piano, che ha saputo affrontare repertori appena fuori dalla sua vocalità con estrema intelligenza tecnica e ricercata musicalità.
Una vero esempio di come un cantante dovrebbe sempre essere.
Gian Francesco Amoroso
(18 dicembre 2023)
La locandina
Tenore | Juan Diego Flórez |
Pianoforte | Vincenzo Scalera |
Programma: | |
Tommaso Giordani | |
Caro mio ben | |
Georg Friedrich Händel | |
da Semele | |
Where’er You Walk | |
Alessandro Scarlatti | |
Già il sole dal Gange | |
Wolfgang Amadeus Mozart | |
da Don Giovanni | |
Dalla sua pace | |
Il mio tesoro intanto | |
Gioacchino Rossini | |
da Péchés de vieillesse | |
Une bagatelle | |
da Il Signor Bruschino | |
Deh, tu m’assisti, amore | |
da Ermione | |
Che sorda al mesto pianto… Ah! come nascondere | |
Francesco Paolo Tosti | |
Malìa | |
Ideale | |
L’alba separa dalla luce l’ombra | |
Gaetano Donizetti | |
da Roberto Devereux | |
Ed ancor la tremenda … Come uno spirto angelico… Bagnato il sen di lagrime | |
Manuel Ponce | |
Intermezzo in mi min. | |
Jules Massenet | |
da Manon | |
En fermant les yeux | |
Ah, fuyez, douce image | |
Giuseppe Verdi | |
Valzer in fa magg. | |
da Luisa Miller | |
Oh! fede negar potessi… Quando le sere al placido… L’ara, o l’avello |
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