Manfred Honeck porta Vienna al Teatro alla Scala di Milano

La stagione sinfonica della Scala ha inaugurato il 2018 con tre concerti (7, 11 e 12 gennaio) incentrati sul repertorio viennese di fine ottocento, in una successione antologica di brani tratti da operette, valzer, polke, czardas.

Il pubblico milanese ha accolto con entusiasmo la proposta musicale della sala del Piermarini. Merito in primis della bacchetta di Manfred Honeck, chiamato a sostituire l’indisposto M° Zubin Mehta originariamente ingaggiato per un attesissimo appuntamento con il soprano Editha Gruberova. Il maestro austriaco, autorevole interprete del repertorio viennese, ricava dalla compagine milanese una leggerezza encomiabile, che ben si confà allo stile del repertorio prescelto. Merito anche della Filarmonica della Scala che ha dato prova di saper attraversare i più disparati territori musicali con gusto ed eleganza. Divertenti le gag affidate al percussionista Antonello Cancelli che, vestito da fabbro, ha suonato un’incudine con due martelli e ha sparato a volatili immaginari nelle polke Auf der Jagd! e Unter Donner und Blitzen di Johann Strauss figlio. I professori d’orchestra aprono ombrelli rossi tra un valzer e una czarda e il pubblico è avvinto da quest’atmosfera “viennese” che rompe i ranghi del proverbiale formalismo scaligero.

È il bis che fa scattare l’euforia generale. Sulle note della Radetzky-Marsch, il pubblico batte le mani a tempo di musica guidato dal Maestro Honeck. Al di là delle riserve di qualcuno volte alla tutela della memoria di una Milano vittima del dominio austriaco, lo spirito della celebre Marsch è tutt’altro che dominatore, ma latore dell’euforia della danza da cui nessuno è fortunatamente immune.

Nel cast vocale si distingue il mezzosoprano Judit Kutasi, dotata di una voce ampia e di un bellissimo legato. Bene anche il soprano Mandy Fredrich e il tenore TomislavMužek, impegnati nell’esecuzione di arie tratte, tra l’altro dal Der Zigeunerbaron, l’operetta più celebre di Johann Strauss dopo Die Fledermaus.

A fine concerto dieci minuti di applausi a dimostrazione che la musica non ha confini, ma arriva al cuore di ogni platea quando eseguita con gusto ed eleganza.

Pietro Gandetto

(Milano, 12 gennaio 2017)

La locandina

Direttore Manfred Honeck
Soprano Mandy Fredrich
Mezzosoprano Judit Kutasi
Tenore Tomislav Mužek
Orchestra Filarmonica dela Scala

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