Milano: Pablo Heras-Casado dirige il Concerto di Natale alla Scala

Giovedì 22 dicembre (ore 20) Pablo Heras-Casado torna al Teatro alla Scala dopo il Don Giovanni mozartiano del marzo scorso per l’annuale, attesissimo – e subito tutto esaurito – Concerto di Natale, ripreso come sempre dalle telecamere di Rai Cultura e trasmesso da Rai1 alle 10:50 del 24 dicembre e da Rai 5 alle 21:15 del 30 dicembre. Heras-Casado dirige Orchestra e Coro del Teatro in un programma dalla forte impronta sacra aperto dal “Laudate Dominum” dai Vesperae solennes de Confessore K339 di Mozart con il soprano Lauren Michelle. Segue la popolarissima Sinfonia n° 94 “La sorpresa” di Joseph Haydn. Nella seconda parte viene eseguita di Haydn la “Missa in tempore belli” o “Paukenmesse”, scritta sotto l’impressione delle guerre napoleoniche e particolarmente appropriata in questo Natale di guerra.

I Vesperae (1780) sono l’ultima pagina sacra scritta da Mozart per l’Arcivescovo di Salisburgo e anche l’ultima scritta per una precisa occasione liturgica: le opere della maturità risponderanno piuttosto a un’esigenza spirituale svincolata dalle esigenze del culto. Nella pagina spicca l’aria per soprano “Laudate Dominum”, il cui poetico lirismo si emancipa dal carattere a tratti accademico di alcuni altri numeri. Haydn compose la Sinfonia n° 94 a Londra nel 1792: terza delle sinfonie scritte per i ricchi organici orchestrali disponibili nella capitale britannica. I due titoli, “La sorpresa” e “Con il colpo di timpano”, spuri ma non del tutto fuorvianti, si riferiscono all’improvviso colpo di timpano che interrompe la melodia del secondo movimento “Andante”.

Due titoli ha anche la “Messa in do maggiore”, composta nel 1796. Il primo, “In tempore belli”, allude alle guerre tra Austria e Francia (nell’aprile Napoleone aveva scatenato la campagna d’Italia), mentre il secondo, “Paukenmesse” (“messa con i timpani”) sottolinea le atmosfere militaresche di una composizione dalle originali soluzioni strumentali: oltre alla presenza ricorrente di trombe e timpani va ricordato il solo di violoncello nel “Qui tollis”.

Il Concerto di Natale si avvale, insieme al Coro istruito da Alberto Malazzi, di uno splendido quartetto di solisti: Lauren Michelle, nata a Los Angeles, ha studiato alla Juilliard School e alla Scala ha esordito come Anna II in Mahagonny diretta da Riccardo Chailly; Annalisa Stroppa dopo aver debuttato al Piermarini come Emilia nell’Otello di Rossini è stata una presenza costante partecipando tra l’altro a produzioni di Falstaff, Nabucco, Chénier. La ricordiamo perfetta Suzuki in Butterfly con Chailly. Recentemente ha riscosso un grande successo personale come protagonista de La Favorite a Bergamo. Giovanni Sala è tra i tenori italiani emergenti di questi anni: dopo la felice prova scaligera come Nicias in Thaïs con Lorenzo Viotti è stato Don Ottavio a Torino nel Don Giovanni diretto da Riccardo Muti. Luca Micheletti, che del Don Giovanni torinese è stato protagonista, è un  nuovo astro del teatro musicale italiano: già attore e regista di prosa, alla Scala è stato Figaro ma anche voce recitante nel documentario su Strehler curato da Franco Pulcini e nel 2023 sarà presente in ben tre produzioni: I vespri siciliani, La bohème e di nuovo Le nozze di Figaro.

Artista dell’anno agli International Music Awards del 2021, Pablo Heras-Casado – che sostituisce in questo concerto il M° Zubin Mehta e che è impegnato in questi giorni a Milano anche nell’esecuzione del II atto di Parsifal con l’Orchestra Sinfonica di Milano – eccelle in un repertorio che spazia dalla musica antica eseguita su strumenti originali, su cui ha costruito i primi passi della carriera fondando l’ensemble Capella Exaudi dirigendo poi regolarmente la Freiburger Barockorchester, fino al contemporaneo (da ricordare almeno la prima assoluta di Matsukaze di Toshio Hosokawa) e al grande repertorio lirico-sinfonico: nella sua qualità di direttore ospite principale del Teatro Real di Madrid ha diretto più volte l’intero ciclo del Ring (le ultime recite di Götterdämmerung con la regia di Carsen risalgono allo scorso febbraio). È ospite regolare di teatri come il Metropolitan, festival come Aix-en-Provence e orchestre come i Wiener Philharmoniker. Alla Scala ha debuttato nel marzo scorso dirigendo Don Giovanni di Mozart nell’allestimento di Robert Carsen.

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