Milano ricorda la Mädchenorchester von Auschwitz nel Giorno della Memoria
Su testo liberamente tratto da “Ad Auschwitz c’era un’orchestra” di Fania Fénelon, un evento per ricordare la Mädchenorchester von Auschwitz, orchestra femminile composta da deportate e diretta da Alma Rosé, eccezionale violinista ebrea, nipote di Gustav Mahler.
Concerto-spettacolo per la Giornata della Memoria su musiche di Mahler, Puccini, Lehar, Satie, Strauss, Schumann e Weber.
Sul palco Le Cameriste Ambrosiane in collaborazione con EquiVoci Musicali, Silvia Giulia Mendola, voce recitante, e Rachel O’ Brien, mezzosoprano.
Nel Giorno della Memoria, domenica 27 gennaio, ore 10.45, alla Palazzina Liberty, la Stagione concertistica di Milano Classica dedica un concerto-narrazione alle “signore dell’orchestra”, le 47 musiciste della Mädchenorchester von Auschwitz, l’orchestra femminile composta da deportate e diretta da Alma Rosé, eccezionale violinista ebrea, nipote di Gustav Mahler, creata nella primavera del 1943 per ordine delle SS nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Protagoniste dello spettacolo, tutto al femminile, Le Cameriste Ambrosiane si presentano in formazione di quartetto, con Eleonora Matsuno al violino, Claudia Brancaccio alla viola, Lucia Molinari al violoncello e Maria Semeraro al pianoforte, e con il mezzosoprano Rachel O’ Brien. Un viaggio intenso fatto di musica e parole, affidate alla voce recitante di Silvia Giulia Mendola, un cammino nelle tenebre illuminato solo dalla bellezza della musica eseguita, che diventa motivo di speranza, di memoria, di futuro.
La narrazione rievoca la storia, l’amore per la musica e il coraggio di queste donne incredibili, la cui memoria è oggi parte integrante del nostro patrimonio più prezioso, come testimoniato da Fania Fénelon, una delle 47 “signore dell’orchestra”, nel suo libro “Ad Auschwitz c’era un’orchestra”, da cui è liberamente tratto il testo dello spettacolo, su musiche di Mahler, Puccini, Léhar, Satie, Strauss, Schumann e Ilse Weber. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con EquiVoci Musicali.
Quando arriva ad Auschwitz, nel gennaio del ‘44, Fania Goldstein (Parigi, 1908-1983), in arte Fénelon, pianista e famosa cantante di cabaret, incarcerata e deportata per i suoi contatti con la Resistenza francese e le sue origini ebraiche, scopre subito che la musica avrebbe potuto salvarle la vita. Entra così dell’orchestra femminile del lager, diretta da Alma Rosé, che ha il compito di allietare gli ufficiali delle SS, accogliere i nuovi prigionieri e accompagnare le detenute al lavoro. Lo scopo che le dà la forza di continuare, il suo sogno più grande è quello di “sopravvivere e ricordare per far sapere al mondo”.
“Anch’io, come voi, ho avuto bisogno di vivere. Vivere la nostra giovinezza; avevamo vent’anni e sembravamo tutte delle vecchie. Ho avuto bisogno di ritrovarmi nel calore degli altri, di mangiare, di fare l’amore, di amare… e soprattutto, come voi, di guarire. Ero malata. Dovevo guarire dai lager. Così, gli anni se ne sono andati uno dopo l’altro. Dopo trent’anni di silenzio, durante i quali mi sono estenuata nello sforzo di dimenticare quel che non era possibile dimenticare, ho capito che era inutile, che non avrei mai potuto dimenticare. Ormai potevo solo cercare di esorcizzare quell’orchestra”.
Per lei, come per Alma, la musica è l’ancora di salvezza per restare aggrappate alla vita. Per Fania, un mezzo, l’unico, per sopravvivere e testimoniare. Per Alma, concentrata all’estremo sulla qualità dell’esecuzione che deve essere perfetta e regalare momenti sublimi, la musica è un fine, indissolubile, da ricercare senza compromessi. Per questo è severa e costringe tutte a prove estenuanti. Entrambe le donne si confrontano col progressivo spegnersi di ogni senso di solidarietà e compassione tra le altre detenute, al loro chiudersi in drammatici egoismi dettati da scontri di razza, classe e religione, ma soprattutto da fragilità e disperazione umane.
Un concerto-spettacolo di memoria, prima ancora che di musica, di speranza e di sguardo che, rivolto al passato, guarda al futuro.
Info e biglietti: info@milanoclassica.it, 02 28510173. Biglietto: € 8 | under26, over65 e studenti: € 5
La locandina
Le signore dell’orchestra | |
Memorie di una musicista ad Auschwitz | |
Domenica 27 gennaio 2019, ore 10.45 | |
Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame | |
Largo Marinai d’Italia 1, Milano | |
Organico: | |
Voce recitante | Silvia Giulia Mendola |
Mezzosoprano | Rachel O’ Brien |
Le Cameriste Ambrosiane | |
Maria Semeraro, pianoforte | |
Eleonora Matsuno, violino | |
Claudia Brancaccio, viola | |
Lucia Molinari, violoncello |
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