Milano• Schumann/Mahler con Feddeck e i Pomeriggi

Ultima delle orchestre stabili milanesi a suonare all’Auditorium per il Festival Mahler sono i Pomeriggi musicali guidati dal loro direttore principale James Feddeck. Dopo la Spira mirabilis i Pomeriggi proseguono a ritroso l’esecuzione delle sinfonie di Robert Schumann riorchestrate da Gustav Mahler: è quindi il turno della Prima in si bemolle maggiore op.38 e della Seconda in do maggiore op.61.

Già dall’introduzione lenta della prima sinfonia capiamo che gli interventi di Mahler sono un po’ più invasivi rispetto alla Renana: il motto iniziale suonato a fanfara da trombe e corni è completamente stravolto nella tonalità da Mahler e anche alcuni rapporti di altezza tra le note sono modificati cercando suoni meno acuti e brillanti. Per il resto della sinfonia le modifiche saranno più o meno le medesime della Renana: variazioni dei volumi e degli equilibri, limitazione degli interventi di legni e ottoni per alleggerire quella che al tempo era ritenuta un’orchestrazione pesante ed ottenere quindi maggior trasparenza. La pagina è pervasa da spontaneità e freschezza: la fanfara introduttiva del primo movimento oltre ad essere sviluppata all’interno dello stesso, funge da spunto tematico anche per il secondo.

James Feddeck ha un gesto non particolarmente affascinante, ma sicuramente preciso e di grande efficacia. L’orchestra lo segue con attenzione. L’assenza di pathos e l’asciuttezza della lettura, soprattutto pensando alla Renana ascoltata pochi giorni fa, ci lasciano però un po’ interdetti.

Chi conosce bene la Seconda Sinfonia di Schumann invece avrà potuto notare alcune differenze sostanziali nella partitura della versione Mahler, specialmente nel movimento finale dove cambiano, per esempio, interi accordi di tutta l’orchestra. La revisione dona alla partitura, probabilmente la più interessante delle sinfonie di Schumann, colori diversi.

L’esecuzione, sostanzialmente, non differisce molto da quella della sinfonia precedente. Solo alcuni tempi ci sono sembrati un po’ compassati in particolare il secondo movimento dove i violini suonano un perpetuum mobile di grande agilità e difficoltà, e soprattutto il quarto davvero posato e mutato nel carattere con questa scelta metronomica di Feddeck. Di nuovo nella pagina di straordinaria intensità espressiva che è l’Adagio il direttore newyorkese cerca, e trova, una lettura un po’ distaccata.

L’Orchestra dei Pomeriggi musicali è protagonista di una buona prova, non trascinante, ma attenta e corretta. Il pubblico apprezza e ricambia con prolungati applausi.

Luca Di Giulio
(31 ottobre 2023)

La locandina

Direttore James Feddeck
Orchestra I Pomeriggi Musicali
Programma:
Robert Schumann
Sinfonia n. 1 in Si bemolle maggiore op. 38 “La Primavera” (arr. Gustav Mahler)
Sinfonia n. 2 in Do maggiore op. 61 (arr. Gustav Mahler)

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