Milano: un pallido Don Pasquale

Torna alla Scala Don Pasquale, dramma buffo in tre atti di Gaetano Donizetti. Se l’aspetto comico di quest’opera pare prevalere, in realtà l’elemento sentimentale va oltre l’immaginabile, complice una scrittura musicale di profonda raffinatezza. Il materiale musicale va oltre la misura, molteplici stati d’animo si succedono repentinamente come spesso avviene nei nostri pensieri e se i richiami a Rossini possono risultare evidenti, al contempo Donizetti muta lo stile buffo per eccellenza rivestendolo di malinconica umanità.

Da questa tinta affiora una quanto mai veritiera riflessione sulle dinamiche della vita che ritroviamo negli accenti e nel modo di porsi di Ambrogio Maestri, baritono di riferimento nel ruolo di Don Pasquale. Maestri vive in pienezza la parte di questo personaggio mettendo in risalto, con accento mai fuori misura, i vari registri di una caleidoscopica partitura.

La nostalgia, in questa ripresa scaligera, emerge anche dalla regia di Davide Livermore, che firma le scene insieme a Giò Forma mentre i costumi sono di Gianluca Falaschi, un omaggio alla cinematografia italiana in cui ritroviamo citazioni di Fellini, Risi, De Sica ecc. in una ambientazione in bianco e nero di cui si è già ampiamente parlato al suo esordio.

Purtroppo non convince la direzione di Evelino Pidò, eccessiva, fragorosa, poco ispirata, priva di quella sottile ironia e soavi abbandoni che rendono vitalistica questa geniale partitura.

A Maestri si affianca per bellezza vocale e ottima presenza scenica il baritono Mattia Olivieri, vero protagonista della serata. Olivieri mostra di aver colto lo spirito del personaggio plasmandolo con vocalità ben proiettata, ottima dizione e fraseggio sempre curato ed espressivo anche nelle agilità.

Ciò non si può dire del tenore  Lawrence Brownlee, la cui vocalità leggerissima fatica a decollare e laddove il suo canto dovrebbe emergere maiuscolo in realtà scompare divenendo minuscolo.

Pallida la Norina di Andrea Carroll, priva di carattere, non spicca vocalmente ne tanto meno scenicamente.

Bene Andrea Porta nei panni del Notaro.

Disomogenea, inspiegabilmente, la compagine corale diretta da Alberto Malazzi la cui sezione femminile, non sempre compatta nel colore, ha mostrato un vibrato che non gli appartiene.

Pubblico di turisti festanti per una ripresa di cui ci aspettavamo molto di più.

Gian Francesco Amoroso
(31 maggio 2024)

La locandina

Direttore Evelino Pido’
Regia Davide Livermore
Scene Davide Livermore E Giò Forma
Costumi Gianluca Falaschi
Luci NICOLAS BOVEY
Video D-Wok
Personaggi e interpreti:
Don Pasquale Ambrogio Maestri
Norina Andrea Carroll
Ernesto Lawrence Brownlee
Malatesta Mattia Olivieri
Un notaio Andrea Porta
Orchestra e coro del Teatro Alla Scala
Maestro del coro Alberto Malazzi

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.