Milano: Wellber da Schumann all’ultimo Mahler
Ultima orchestra ospite del Festival Mahler è la Filarmonica Arturo Toscanini con il direttore israeliano Omer Meir Wellber. Il programma di questo concerto pomeridiano prevede l’Adagio della Decima sinfonia, i Rückert-Lieder con il ritorno del baritono tedesco Christoph Pohl e nella seconda parte la Quarta sinfonia di Schumann nella versione Mahler: l’ultima ancora da eseguire per completare il ciclo.
L’Andante-Adagio è l’unica parte realmente compiuta della decima sinfonia, iniziata a Toblach (Dobbiaco) in Val Pusteria, nel 1910 ed interrotta per la prematura morte di Mahler a quasi di cinquantun anni compiuti. Il recitativo iniziale delle viole contiene già in nuce tutti gli elementi che costituiscono il movimento. Ogni sezione dell’orchestra suona un proprio mondo che tenta continuamente di raggiungere un’unità senza però mai trovarla in un continuo vortice che però ruota intorno ad un centro che sembra assente o vuoto. Tutto rimane com’era nelle battute iniziali, il vortice raggiunge un punto di non ritorno dopo il quale stanco e quasi sconsolato cessa il suo moto trasfigurandosi in un malinconico commiato. Il linguaggio musicale, che prende le mosse dalla variazione perpetua del Beethoven degli ultimi quartetti, è ben esposto da Wellber e dalla Toscanini con chiarezza strumentale e di idee. Il carattere disorientante, ricco di significati inespressi di una musica che va al di là del bene e del male, non ha però trovato un’altrettanto profonda lettura. Si tratta sicuramente di una pagina enigmatica e che richiede la maturità dei “grandi vecchi”, di chi guarda al futuro pensando ad una fine piuttosto che ad un percorso ancora da compiere, prospettiva che il quarantaduenne Wellber non ha ancora raggiunto.
A completamento della prima parte del concerto la raccolta dei cinque Lieder su poesie di Rückert (1901-4), coeva della Quinta e della Sesta sinfonia nonché dei Kindertotenlieder. In questi Lieder traspira un senso malinconico e crepuscolare della vita. È presente quel clima pessimistico di derivazione romantica anche se non mancano spunti euforici tipici della sensibilità mahleriana. Mahler non lasciò indicazioni circa l’ordine di esecuzione dei cinque Lieder, a differenza di quanto fece per i Kindertotenlieder. Ogni Lied è un mondo a parte; ognuno di essi presenta un organico orchestrale specifico e diverso e l’ambientazione è altrettanto mutevole. Si passa dall’estatico all’ingenuo, all’ironia a malinconici pensieri sul destino dell’uomo, all’onnipresente natura. Christoph Pohl, già ascoltato in Das Knaben Wunderhorn, conferma tutti gli aspetti positivi rilevati in quell’occasione. Annunciato questa volta come solista fin dall’inizio del festival e non chiamato a sostituire Goerne, si presenta al pubblico con un’esecuzione ancora più coinvolgente e riuscita con l’accurato e fedele accompagnamento di Wellber che nell’accompagnare i cantanti mette in mostra le sue migliori abilità di esperto direttore del repertorio operistico.
Alla ripresa del concerto la Quarta di Schumann nella riorchestrazione Mahler. Ultima delle quattro sinfonie ad essere presentata nel programma del Festival Mahler è probabilmente la più nota e sicuramente la più frequentemente eseguita. La sinfonia fu composta come seconda, ma rimase in attesa di revisione per dodici lunghi anni fino a divenire la quarta in catalogo con il numero d’opus 120. L’unicità è il fatto che si tratti di un discorso che procede tra i quattro movimenti senza soluzione di continuità in una sorta di fantasia sinfonica. Wellber e la sua bacchetta evidenziano molto bene e senza alcun compromesso i contrastanti caratteri e le diversissime ambientazioni di questa pagina schumanniana: passando dall’inquietudine, a tempi demoniaci, allo struggimento, all’impulso vitalistico. La Toscanini risponde con grande precisione e bel suono: ottimi gli interventi di ottoni e legni, bella l’amalgama degli archi e pregevole il solo di Mihaela Costea nel secondo movimento.
Dopo numerosi applausi Wellber, unico e apprezzatissimo caso durante il festival, concede un bis: l’intermezzo di Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, che racconta essere compositore molto apprezzato e diretto da Gustav Mahler durante la sua carriera.
Luca Di Giulio
(11 novembre 2023)
La locandina
Direttore | Omer Meir Wellber |
Baritono | Christoph Pohl |
Filarmonica Arturo Toscanini | |
Programma: | |
Gustav Mahler | |
Adagio dalla Sinfonia n. 10 in Fa diesis maggiore | |
Rückert-Lieder per voce e orchestra | |
Robert Schumann/Gustav Mahler | |
Sinfonia n. 4 in Re minore op. 120 |
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