MITO SettembreMusica 2017 19 giorni di successi nel segno della natura
L’undicesima edizione del festival MITO SettembreMusica, fortemente sostenuto dalle Amministrazioni di Torino e di Milano, si è chiusa il 20 settembre a Milano e il 21 settembre a Torino, con i concerti della Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly, ultimi successi di una manifestazione che ha registrato una serie di 76 sold out,seguita in totale da circa 82.000 spettatori con un riempimento medio delle sale dell’86%. Per tutti gli appuntamenti si è registrata una partecipazione convinta e consapevole del pubblico, sempre attento e vivace, carico di entusiasmo e particolarmente sensibile anche al repertorio barocco o quello contemporaneo che si sono definiti come attrattori di nuovo pubblico.
«Sono davvero soddisfatto – dice il direttore artistico Nicola Campogrande –: una partecipazione così numerosa ai 140 concerti in cartellone e questo altissimo numero di “tutto esaurito” confermano il desiderio di ascoltare musica classica, soprattutto se proposta in modo non banale, come MITO cerca di fare. Il pubblico, giorno dopo giorno, si è ritrovato a vivere un clima di forte coinvolgimento, anche per la presenza in platea di numerosi giovani; e gli stessi musicisti mi hanno confessato di aver suonato e cantato in modo particolarmente intenso, proprio per l’atmosfera attenta che si respirava. Certo, visti i bei risultati dello scorso anno, quando per MITO Open singing 25.000 persone si erano radunate per cantare in coro in piazza Del Duomo e in piazza San Carlo, mi è dispiaciuto che la pioggia a Milano abbia impedito la realizzazione all’aperto dei due concerti previsti, spostati al Teatro Dal Verme, e a Torino abbia scoraggiato l’affluenza in piazza San Carlo (dove comunque, nelle due serate con MITO Open Singing e con l’esecuzione della Nona di Beethoven, sono accorse 10.000 persone, un dato che mi pare particolarmente significativo nel momento storico che stiamo vivendo). Ma le 82mila presenze registrate, con una percentuale di riempimento delle sale cresciuta all’86%, mi sembrano un risultato eccellente».
Nell’arco di diciannove giorni, tenuti insieme dal tema “Natura” si sono succeduti 70 concerti per ogni città, con programmi musicali originali, creati appositamente per il festival, e proposti da alcuni dei più importanti musicisti del panorama internazionale, alternati alle forze musicali torinesi e milanesi di maggior prestigio che hanno unito simbolicamente le due città in un clima di gioia ed entusiasmo, sfidando talvolta un clima metereologico non favorevole e le severe norme di sicurezza cui la cronaca obbliga oggi le manifestazioni.
A Torino la realizzazione dei due concerti in piazza San Carlo, l’Open Singing e la Nona dei Ragazzi, ha assunto un valore ancora maggiore: attraverso la musica, la piazza è stata restituita ai cittadini in un’atmosfera serena e di grande coinvolgimento emotivo. Tutto ciò è avvenuto grazie allo sforzo organizzativo messo in campo da tutte le istituzioni per garantire le necessarie misure di sicurezza.
«Il Festival si è concluso con un successo – osserva il presidente Anna Gastel – di cui siamo tutti veramente contenti. Il format, inaugurato lo scorso anno ripartendo dalla musica classica in un equilibrato mix tra pezzi di repertorio e brani contemporanei, sembra aver definitivamente incontrato il favore di un pubblico attento e curioso che ha seguito con passione l’articolato e vario programma. Avvicinare con interesse ed emozione alla musica classica un pubblico eterogeneo e sempre più numeroso e giovane è la “missione” del nostro Festival».
Le pagine di 115 autori viventi insieme al grande repertorio classico e romantico, al moderno e a quello antico hanno segnato quest’edizione con 10 prime italiane e 7 assolute per un’offerta variegata che ogni ascoltatore ha potuto apprezzare in luoghi usuali o inconsueti, alcuni proprio da scoprire grazie alla musica.
Tra gli appuntamenti più apprezzati dal pubblico il concerto inaugurale della Gustav Mahler Jugendorchester diretta da Ingo Metzmacher, quello dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Mikko Franck, quello dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Semyon Bichkov, il concerto finale della Filarmonica della Scala guidata da Riccardo Chailly e quello di Salvatore Accardo con l’Orchestra da Camera Italiana. Ma enorme successo hanno avuto anche i concerti dei giovani artisti portati alla ribalta, dalla pianista cinese Zee Zee al tedesco Notos Quartet, e la riscoperta dell’oratorio barocco “Il diluvio” di Michelangelo Falvetti. Sold out anche diverse decine di altri concerti, sia nelle sale centrali che in quelle distribuite sul territorio delle due città e notevole successo degli spettacoli di teatro musicale destinati ai bambini e ai ragazzi.
I momenti più significativi del Festival sono stati oggetto di un documentario prodotto da Rai Cultura che andrà in onda su Rai5 sabato 30 settembre alle ore 22.50 con repliche domenica 1 ottobre alle ore 17.25, mercoledì 4 ottobre alle ore 11 e giovedì 5 ottobre alle ore 18.10). Radio3 Rai ha trasmesso in diretta o differita 8 concerti. La Rete Due della RTSI ha dedicato, durante la prima settimana del festival, una trasmissione speciale quotidiana di oltre due ore.
Anche quest’anno apprezzamento unanime per le brevissime presentazioni che hanno aperto ogni appuntamento musicale, affidate a Gaia Varon e Mattia Palma, a Milano e a Stefano Catucci e Carlo Pavese, a Torino.
Il Festival delle Città di Milano e Torino presieduto da Anna Gastel e con la direzione artistica di Nicola Campogrande, è realizzato dai Pomeriggi Musicali di Milano e dalla Fondazione per la Cultura di Torino con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ed è reso possibile anche grazie al prezioso contributo del partner Intesa Sanpaolo, che ha creduto al progetto sin dalla prima edizione, al sostegno di Compagnia di San Paolo e degli sponsor Pirelli e Fondazione Fiera di Milano.
Condividi questo articolo