M@M – Mozart a Milano, un progetto vincente
M@M – Mozart a Milano è un progetto musicale che racconta un viaggio artistico, quello del giovane Mozart, che in realtà non è mai stato vecchio, a maggior ragione oggi a distanza di due secoli.
Ce lo racconta Enrico Saverio Pagano, giovane di solida formazione musicale e umanistica, che nel 2014 – mentre il «bel paese» languiva in una desolante crisi economica e culturale – fonda a Varese l’Orchestra Ildebrando Pizzetti, giovane anch’essa.
Dopo i primi fortunati esordi, nonostante le numerose difficoltà burocratiche, il maestro Pagano decide di fare sul serio evitando rumorosi e ormai scontati espedienti di puro marketing, ma puntando su una programmazione di alto livello artistico e culturale.
È il caso di M@M, un progetto di tredici concerti in tredici città della Lombardia sostenuto dalla Fondazione Carlo Antonio Monzino, in cui sono protagoniste le composizioni che Mozart ha scritto durante i suoi soggiorni milanesi avvenuti fra il 1769 e il 1773.
Dopo una breve e affascinante introduzione storica di Armando Torno, autore dello splendido libro «Il giovane Mozart a Milano», il sipario del Teatro Manzoni si è aperto sulle note della Sinfonia K 74 in sol maggiore, una miniatura sinfonica di cui Enrico Pagano mette in luce la trasparente bellezza.
Seguono due arie per soprano e orchestra: L’ombra de’ rami tuoi dall’opera Ascanio in Alba K 111 su testo del Parini, e Se tutti i mali miei K 83 su testo di Metastasio. Ad eseguirle il soprano Carlotta Colombo, che con voce limpida e dizione chiara restituisce un certo interesse a due pagine pressoché sconosciute, tramite un ricercato fraseggio e cura del particolare.
Decisamente più strutturata la Sinfonia K 112 in fa maggiore, in cui emerge una certa maturità e consapevolezza da parte di Mozart nel saper gestire gli equilibri formali dei quattro movimenti.
Altra importante pagina milanese – la più celebre – è il mottetto Exultate jubilate! K 162 eseguito per la prima volta nel gennaio del 1773 presso la chiesa di Sant’Antonio dei Teatini. La sala del Manzoni, rivestita di eleganti velluti, non ha certo aiutato a condurre il suono come sarebbe stato auspicabile, a maggior ragione Carlotta Colombo ha saputo proiettare la voce come si deve, risolvendo le ardue difficoltà di una scrittura particolarmente articolata che alterna frasi di spianata cantabilità a momenti di puro virtuosismo.
A concludere il programma la Sinfonia K 84 in re maggiore, la cui paternità è ancora oggetto di discussione, di certo strutturalmente emblematica è una delle sinfonie giovanili più sperimentali.
Vitalistico, ma mai sopra le righe, è l’animo musicale di Enrico Pagano che con estrema intelligenza non solo ha dato vita a un programma culturalmente interessante, ma ha saputo evidenziare il divenire di un Mozart ancora embrionale e quasi del tutto sconosciuto.
Lunga vita quindi all’Orchestra Ildebrando Pizzetti che merita di essere sostenuta, nutrita e promossa in un piano culturale che il nostro paese non può più ignorare.
Gian Francesco Amoroso
(10 settembre 2018)
La locandina
Orchestra Ildebrando Pizzetti | |
Carlotta Colombo | soprano |
Enrico Saverio Pagano | direttore |
Programma | |
Wolfgang Amadeus Mozart | Sinfonia K 74 in Sol maggiore |
Se tutti i mali miei K 83, aria per soprano e orchestra | |
Cara, lontano ancora da Ascanio in Alba K 111, aria per soprano e orchestra | |
Sinfonia K 112 in Fa maggiore | |
Exultate jubilate! K 162, mottetto per soprano e orchestra | |
Sinfonia K 84 in Re maggiore |
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