Montisi: al Festival Solobelcanto una lezione di Chris Merritt e una serata con Celso Abelo
Un teatrino con soli sessanta posti, posto in una località, Montisi, di trecentocinquanta abitanti sparsa tra le terre senesi delle Val d’Orcia, un programma che propone otto concerti, due masterclass di canto, orario dei concerti ore 19 in modo da permettere ai partecipanti un comodo rientro a casa verso il Senese o il ritrovo conviviale dopo-concerto. Questi sono i numeri su cui ha potuto contare la quinta edizione del Festival Solobelcanto che si è tenuto nella piccola località di Montisi dal 17 al 25 agosto 2018; un progetto musicale originato dalla passione per il belcanto da Silvia Mannucci e da Giovanni Vitali, responsabile della produzione culturale dell’Opera di Firenze, che ne è direttore artistico. Un Festival che dà l’idea del piccolo, viste le dimensioni del Teatro della Grancia di Montisi, collocato in un monumentale deposito dei grani e del paesino che lo ospita, ma che quest’anno è raddoppiato coinvolgendo anche il comune di Montalcino, da cui ora Montisi dipende amministrativamente, che ha ospitato nel suo Teatro degli Astrusi (si tratta sempre di teatri di dimensione accademiche non superiori ai 200 posti a sedere) il concerto di Celso Abelo. Il festival è essenzialmente dedicato al canto, anzi al “belcanto” secondo l’accezione del termine ripreso da Rodolfo Celletti con le sue ricerche sulle vocalità e riaffermato dagli studi musicologici di Philip Gossett, una palestra di sperimentazione di artisti e di ricerca musicale dedicata alla voce un festival che vuole ripercorrere quel repertorio storico di compositori e di voci per le quali si è associato questo termine Certamente l’evento più atteso del festival era il concerto di domenica 19 agosto, con Celso Albelo protagonista per un omaggio al suo conterraneo Alfredo Kraus e realizzato in collaborazione con la Fundación Internacional Alfredo Kraus, che sancisce la nascita binomio Montisi-Montalcino associato al festival.
Fin dalla prima edizione la didattica costituisce una parte fondamentale del programma del Festival, tanto che si è deciso di ampliarla, raddoppiando le masterclasses rispettivamente dedicate una alla tecnica vocale, tenuta dal tenore Chris Merritt, che ritorna così a Montisi dopo una presenza nel 2016, con la collaborazione della pianista Ulla Casalini, l’altra con il direttore d’orchestra Nicola Paszkowski, affiancato dal pianista Davide Cavalli, e dedicata all’interpretazione del repertorio belcantista secondo quella scuola particolarmente attenta alle indicazioni dei compositori che i due musicisti seguono nella loro attività, avendo collaborato a lungo con Riccardo Muti. Corsi che hanno raccolto con una partecipazione di una quindicina di giovani speranze del canto, arrivate un po’ da tutto il mondo (Australia, Stati Uniti, e Europa) grazie anche al sostegno di alcune borse di studio di partecipazione ai corsi messe a disposizioni da privati cittadini sostenitori del festival. Infatti una delle particolarità del festival è la raccolta di fondi tramite il crowdfunding promosso direttamente dal sito del Festival e che ha raggiunto un buon numero di adesioni.
Anche i non addetti ai lavori hanno potuto assistere alle lezioni Chris Merrit che lavora meticolosamente con ogni allievo, l’ascolta per intero e per poi intraprendere un’analisi puntigliosa di ogni battuta in una sorta di osservazione al microscopio. Il tenore statunitense richiede essenzialmente una postura corretta, eretta, con viso frontale, in modo che la voce possa uscire con facilità e il suono sia sostenuto in modo lineare, pronto poi a espandersi quando richiesto; e così per ogni singola parola cantata e per ogni nota emessa, la frase musicale prende forma mutando da come era stata all’inizio presentata. Si trasforma la voce del cantante, che si fa più sicura pronta a risolvere le difficoltà ed a espandersi fino all’attacco degli acuti presi con precisioni, sostenuti da adeguati respiri e in continuità con fraseggio musicale. Del resto Merritt è un belcantista e trasmette con efficacia la sua conoscenza ai corsisti, fornendo ai giovani artisti fiducia nei propri mezzi vocali; i risultati ottenuti dagli allievi hanno trovato conferma nei concerti loro dedicati nella vetrina di Castelmuzio, il “borgosalotto” appresso a Montisi.
Qualcuno di loro è risultato già vincitore di concorsi e di rassegne di canto, altri invece invece hanno sostenuto qualche ruolo in piccole produzioni, tutti comunque certi nel voler intraprendere la lunga e faticosa carriera del canto lirico.
L’attenzione del Festival era inoltre concentrata sul concerto del tenore spagnolo Celso Abelo, degno erede del grande Alfredo Kraus per averne frequentato lo stesso repertorio e facendone proprie la qualità tecnica e stilistica. Tutto sembra facile, quasi scontato, ascoltando i suoi filati, le mezze voci, il suo stile di tenore di grazia le sue agilità e il suo fraseggio tra il Werther di Gounod, Fille du régiment, Elisir d’Amore e Lucia di Lammermoor di Donizetti, resi con leggerezza e maestria. Al suo fianco il giovanissimo talentuoso soprano Eleonora Bellocci, reduce dal festival tedesco rossiniano di Wildbad e che è stata degna deuteragonista sia nelle arie di coloratura a lei affidate ( Romeo et Juliette, Les contes d’Hoffmann, Linda di Chiamounix) che nei duetti dal Signor Bruschino quali Maria e Tonio Quoi! vous m’aimez? dalla Fille du régiment e nella scena del Rigoletto (E’ il sol dell’anima… Addio, addio) supportati in questo dal bravo soprano Annalisa Ferrarini, allieva delle masterclass. Come sempre i grandi artisti non si risparmiano e si sono concessi al pubblico con fuori programma eccezionali. L’accompagnamento al pianoforte di Davide Cavalli ha dato pieno supporto sonoro all’esecuzione degli artisti. Si è usciti dall’accogliente Teatro degli Astrusi soddisfatti di ver assistito ad un evento perfettamente e sapientemente confezionato nulla che spartire con eventi di lirica popolare di piazza
Federica Fanizza
(19 agosto 2018)
La locandina
Omaggio ad Alfredo Kraus |
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Tenore | Celso Albelo |
Soprano | Eleonora Bellocci |
Pianoforte | Davide Cavalli |
Arie e duetti da opere di Jacques Offenbach, Jules Massenet, Charles Gounod |
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