Novità positive dalla Fondazione Pergolesi Spontini
Buone notizie sul fronte della valorizzazione e dello studio dell’opera di Giovanni Battista Pergolesi, il grande compositore nato a Jesi nel 1710, tra i più celebri autori di opere buffe e musica sacra dell’età barocca. È finalmente uscito dai torchi il nuovo volume dell’Edizione Nazionale delle opere di G.B. Pergolesi realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini e dall’editore G. Ricordi & C., con l’edizione critica del “Flaminio” curata da Ivano Bettin, composta da partitura, saggio storico introduttivo e apparati critici. L’edizione era pronta ad andare in stampa già all’inizio dell’anno, ma l’emergenza coronavirus, con la sospensione delle attività di tipografie e legatorie, ne ha forzatamente ritardato l’uscita. A breve sarà pronta anche la riduzione per canto/pianoforte del “Flaminio”, mentre prosegue la preparazione dei prossimi volumi dell’Edizione Nazionale, che conterranno il dramma sacro “Li prodigi della divina grazia nella conversione e morte di S. Guglielmo Duca d’Aquitania” e la commedia “Lo frate ‘nnamorato”.
La seconda buona notizia è l’inizio di una nuova fase di studi intorno a Giovanni Battista Pergolesi. Nei giorni scorsi, il Comitato Scientifico Pergolesiano – organismo della Fondazione Pergolesi Spontini dedicato alla ricerca e agli studi musicologici su Giovanni Battista Pergolesi – ha deciso di riunirsi nuovamente, nonostante le difficoltà di questi tempi, per fare un bilancio delle attività del passato e immaginare nuove strade. La riunione si è tenuta online, ed è stata la prima sotto la direzione artistica di Cristian Carrara, alla presenza dell’amministratore delegato della Fondazione, Lucia Chiatti, e degli esperti internazionali dell’opera del compositore jesino. Fanno parte del Comitato Scientifico Pergolesiano, il presidente Renato Di Benedetto (Università Federico II di Napoli), Francesco Cotticelli (Seconda Università degli Studi di Napoli), Paologiovanni Maione (Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli), Dale Monson (direttore Hugh Hodgson School of Music e Pergolesi Research Center, The University of Georgia – USA), Franco Piperno (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”), Claudio Toscani (Centro Studi Pergolesi all’Università degli Studi di Milano).
Durante l’incontro, il Comitato Scientifico si è proposto non solo di proseguire lo studio di Pergolesi sotto il profilo scientifico, ma anche si è posto il problema dell’aspetto “divulgativo”. Come cioè far conoscere questo grande compositore al numero più ampio di persone. Farlo conoscere sia dal punto di vista umano che musicale. L’obiettivo, accanto al doveroso approfondimento musicologico della sua musica, non è far diventare Pergolesi “pop”, ma popolare sì. E farlo diventare ancor di più “uno di famiglia” nella città in cui è nato, Jesi, e tra gli jesini. Inoltre, sarà utile lavorare su come Pergolesi ha influenzato il ‘900, ispirando artisti e compositori che si sono lasciati sedurre dalla sua capacità di essere innovativo. Il comitato ha valutato dunque di aprire una nuova fase.
La Fondazione Pergolesi Spontini ha tra i suoi scopi statutari la valorizzazione dei due compositori marchigiani da cui prende il nome. A tale scopo organizza annualmente il Festival Pergolesi Spontini, predispone edizioni musicali realizzate secondo criteri scientifici e filologici, e promuovere studi e ricerche attraverso sulla produzione musicale di Pergolesi e di Spontini attraverso l’azione di due Comitati Scientifici, composti da esperti internazionali.
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