Orvieto: l’ottava edizione del Festival della Piana del Cavaliere
Le luci si accendono al Teatro Mancinelli per l’VIII edizione dell’Orvieto Festival della Piana del Cavaliere, dedicata quest’anno all’onirico tema della Metamorfosi. Dal 5 al 15 settembre 2024 artisti di fama internazionale si alterneranno sul palco dello storico teatro di Orvieto in un ricco parterre di appuntamenti tra concerti, spettacoli, conferenze a tema, arti figurative e teatrali, facendo interagire tra loro le diverse forme d’arte. Un programma che si arricchisce di anno in anno con artisti, musiche e rappresentazioni in grado di attrarre il pubblico delle grandi occasioni e proiettando Orvieto nel panorama artistico-culturale nazionale e internazionale.
Un tema, quello della Metamorfosi, che si lega al fluire inesorabile degli eventi, al modificarsi delle forme, al continuo divenire che, da sempre, scandisce il ritmo atavico della vita. Da Ovidio, ad Apuleio, a Kafka, la metamorfosi ha, da sempre, affascinato il pensiero di filosofi e pensatori spingendo alla riflessione sull’evolversi della vita che porta con sé curiosità, meraviglia, voglia di conoscere e, a volte, anche un pizzico di paura, dovuta all’incertezza del futuro e alla certezza dell’irreversibilità del tempo. Un’incognita che può essere un’opportunità e uno slancio verso un nuovo e più potente modo di essere e di stare al mondo, adattandosi ad esso e, al tempo stesso, adattando esso a noi stessi. Sensazioni che il Festival mira a far vivere allo spettatore che, seduto in sala, attende l’accendersi delle luci e l’inizio della rappresentazione.
«Metamorfosi è il respiro profondo dell’anima culturale. È il filo invisibile che tesse insieme i frammenti di storie antiche e moderne, fondendoli in un caleidoscopio di significati sempre nuovi. Trasfigura tradizioni, linguaggi e visioni in un perpetuo rinnovamento rivelando la forza del cambiamento. È il mistero che abita il cuore dell’arte, della letteratura, della musica, dove ogni creazione è un passo verso l’ignoto, un viaggio che ridefinisce l’essenza stessa del nostro essere» spiega così il tema di questa VIII edizione la direttrice artistica Anna Leonardi.
Al via giovedì 5 settembre, ore 21, con “Ensemble InCanto” con la soprano Elisa Cenni e il direttore Fabio Maestri. Gli spettatori saranno incantati dalle note dell’Adagetto di Giacomo Puccini, in versione per
ensemble a cura del direttore Maestri, e della IV Sinfonia di Gustav Mahler, nella versione di Erwin Stein, in questo progetto che nasce dalla collaborazione con l’Associazione In Canto di Terni.
Venerdì 6 settembre, ore 21, si entra nel vivo della kermesse con il concerto, “Ludwig van Beethoven, Sinfonia n. 9” (trascrizione per due pianoforti S.464 di Franz Liszt). Uno dei più grandi capolavori della storia della musica sinfonica, nonché, con l’ultimo movimento, simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini.
Sabato 7 settembre, alle 17.30, appuntamento con la Conferenza Letteraria tenuta dal Prof. Bruno Milone e dedicata al tema “Metamorfosi”, leitmotiv di quest’anno e, a seguire, alle 21, su il sipario del Festival 2024 con il concerto d’inaugurazione “Tre Fenomeni”, a firma del premio Oscar Nicola Piovani che dirigerà l’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani in collaborazione con Umbria Green Festival, il primo festival umbro a impatto zero.
Domenica 8 settembre alle 17.30 in scena la rappresentazione multisensoriale “Ladre di sabbia” con la sand artist Gabriella Compagnone, la voce narrante di Guido Barbieri e la musica dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani. “Ladre di sabbia” racconta l’emozionante storia delle schiave di Capoverde con gli strumenti della parola, delle immagini e della musica. Protagoniste del racconto le visioni create dal vivo, utilizzando non a caso lo strumento della sabbia, da Gabriella Compagnone, una delle artiste di punta di questa tecnica originale e innovativa. L’artista, con le dita e i palmi delle mani, modellerà la sabbia su di un piano luminoso proiettando lo spettatore in un suggestivo viaggio scandito dalle note musicali in una forma d’arte che crea, attraverso luci e ombre, immagini in continuo divenire.
A seguire, alle 21, il Gruppo Swing “Cherries on a Swing Set” si esibirà in uno concerto che spazia dal jazz alla musica moderna pop e d’autore.
Giovedì 12 settembre, ore 21, sarà la volta dello spettacolo “Il Diario di Gian Burrasca”, liberamente tratto da Il giornalino di Gian Burrasca di Vamba, con gli attori Camilla Berardi e Marco Saccomandi e musiche di Nino Rota eseguite dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani. Uno spettacolo sempre attuale che vuole toccare, con la tipica irriverenza e, a volte, inconsapevolezza del personaggio, la distanza tra ragazzi e adulti spingendo quest’ultimi ad affrontare le numerose incoerenze che spesso contraddistinguono il mondo dei grandi.
Ed ancora venerdì 13 settembre, ore 21, appuntamento con Giacomo Puccini nell’anniversario dei 100 anni dalla morte del celebre compositore. “Amate, disperate donne mie”, un excursus tra le dive di Puccini, accomunate dal destino della morte, che sia naturale o violenta, voluta dall’autore.
Lucia Poli e Sandro Cappelletto ripercorrono, con la soprano Cinzia Forte e il pianoforte di Marco Scolastra, le famose arie e brani strumentali di Puccini, tratti da La Bohème, Tosca, Manon Lescaut, Suor Angelica, Madama Butterfly e Turandot.
Sabato 14 settembre alle 17.30 Riccardo Cambri si esibirà al pianoforte nello spettacolo “Armonie delle piccole cose. Impressioni e trasfigurazioni classico-romantiche” con le musiche di Beethoven, Schubert, Liszt, Debussy e la voce recitante di Edoardo Siravo per i versi di Gozzano e Leopardi. Alle 21, “Rita”, opéra-comique in un atto di Gaetano Donizetti, libretto di Gustavo Vaez, a cura dell’Accademia del Teatro Carlo Felice di Genova. Un’opera che è considerata un piccolo gioiello sia per la sua vivacità che per la perfetta rispondenza fra tempi musicali e tempi scenici.
Ultimi appuntamenti in calendario domenica 15 settembre. Alle 11, “Il granchio e l’onda”, un racconto poetico per grandi e piccini, a cura de La Corelli, che ricorda una favola classica e narra di un granchio che affronta le sue paure e scopre l’amore per un’onda. Alle 18.30 gran finale con Giorgio Pasotti e l’Orchestra di Fiati dell’Umbria diretta da Giovanni Ieie che riunirà le bande dell’Umbria in un progetto unico e di ampio respiro.
«In attesa di questa ottava edizione, che prenderà il via tra poche settimane – afferma il Presidente del Festival Stefano Calamani – sono orgoglioso di poter affermare che il Festival sta diventando parte sempre più integrante di Orvieto, confermandosi un punto di riferimento tra gli eventi del territorio e garantendo un ampio respiro di internazionalità, che trova in questa città una cornice ideale. Orvieto e il Teatro Mancinelli rappresentano infatti per noi non solo una casa, ma anche il luogo in cui il nostro Festival ha rafforzato prestigio e attrattività negli anni».
Dunque, un programma ricco di appuntamenti eterogenei e di elevata qualità, uniti tutti da un unico filo conduttore: l’elevazione della musica e dell’arte in tutte le sue sfaccettature, diventando punto di riferimento della città e proiettando Orvieto e il suo Festival sempre più in alto nel panorama musicale italiano e straniero.
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