Padova: a Sieva Borzak il Primo Premio del Concorso Internazionale “Peter Maag”
È Sieva Borzak, nato a Roma nel 1997, il vincitore del Primo Premio del Concorso Peter Maag. Il giovane musicista italo-russo si è aggiudicato il montepremi di diecimila euro e il debutto con l’Orchestra di Padova e del Veneto nella cinquantottesima Stagione concertistica OPV 2023/24.
A Borzak, – che ha debuttato ventiduenne al Giovanni Paisiello Festival di Taranto con l’opera buffa La Finta Amante, in prima rappresentazione assoluta in tempi moderni, – è andato anche il Premio speciale dell’Orchestra che consiste nel debutto in una delle rassegne estive/autunnali OPV 2023/2024. Il debutto estivo o autunnale spetterà anche a Matteo Dal Maso (Torino, classe 1997), che con Biagio Salvatore Micciulla (Messina, classe 1990) formava il terzetto di finalisti, e che ha ottenuto il voto del pubblico che ha assistito all’Auditorium Pollini del Conservatorio, al concerto finale tutto dedicato a Mozart, esprimendo la propria preferenza alla sua conclusione.
Il primo Concorso Internazionale Peter Maag per giovani direttori d’orchestra si è svolto a Padova tra il 14 e il 17 giugno scorso. Con un montepremi di diecimila euro e altri riconoscimenti speciali, l’Orchestra di Padova e del Veneto, con il sostegno della Fondazione Cariparo, la collaborazione del Fondo Peter Maag di Verona e del Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova e il patrocinio del Comune di Padova, intende individuare e sostenere figure emergenti della direzione, con una particolare attenzione al repertorio mozartiano di cui Peter Maag fu interprete sommo.
Istituita in ricordo del carismatico direttore svizzero di nascita ma cittadino del mondo, che guidò la compagine padovana tra il 1983 e il 2001, – anno della sua scomparsa, – l’iniziativa di OPV si è articolata in tre prove precedute da una preselezione. Sede del Concorso, che coinvolgeva alcune istituzioni musicali venete, era l’Auditorium del Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova.
Marco Angius, Direttore artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto e membro della commissione giudicatrice, presieduta dal Maestro Ernesto Schiavi, Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, non ha dubbi: «Il concorso internazionale Peter Maag, che in questa prima edizione è stato emblematicamente dedicato al repertorio mozartiano, segna una tappa fondamentale nell’attività dell’Orchestra di Padova e del Veneto perché si lega in modo indelebile alla figura del suo storico direttore musicale e, nello stesso tempo, guarda a un futuro
da edificare con le giovani promesse della direzione d’orchestra. Ho voluto molto questo concorso, e ho voluto che fosse dedicato a chi ha diretto quella che oggi è la mia orchestra, per quasi vent’anni».
E ancora: «Il nome di Maag è un ponte fra il passato glorioso che questa straordinaria figura di musicista rappresenta, e la scoperta di giovani talenti cui il Maestro si è dedicato con grande energia e passione. Favorisce un cambio generazionale, il limite di età per parteciparvi è di trentacinque anni. Avvia uno dei giovani a farsi una posizione con i diecimila euro e il concerto destinati al vincitore, e coinvolge orchestra e, per via telematica, pubblico nella premiazione».
Secondo il Maestro Angius: «Un’orchestra da camera, è, se vogliamo un’orchestra di solisti. Da otto anni i miei programmi guardano molto all’attualità musicale, che è da sempre il mio mondo, e anche nelle fasi della selezione è stato richiesto ai candidati di misurarsi con musiche di ogni epoca per poi concentrarci su Mozart. Fra i progetti che abbiamo c’è la valorizzazione del repertorio veneto del Novecento, con particolare riguardo all’opera di Malipiero».
I candidati, sedici in tutto, sono in prevalenza italiani ma rappresentano un po’ tutta l’Europa: «Sì – spiega Angius – l’idea del concorso ci è venuta mentre eravamo impegnati in un workshop per giovani direttori. Si è voluta dare stabilità a questa situazione e chi c’era, non ha esitato a iscriversi. Non ci sono donne fra i candidati, è vero, ma non ho mai guardato a questo con particolare attenzione. In musica gli elementi convivono da sempre. Poi, si creano dei casi…».
A giudicare i giovani talenti è stata una commissione di cui, oltre ai citati, facevano parte Wolfram Christ, storica prima viola dei Berliner Philharmoniker, Marco Guidarini, direttore d’orchestra di reputazione internazionale, Alessandro Cammarano, giornalista e critico musicale, Elio Orio, Direttore del Conservatorio di Padova, e Nicola Guerini, il musicista che dal 2012 è stato delegato da Marica Franchi vedova Maag con l’incarico di direttore delle attività artistiche e scientifiche del Fondo musicale Peter Maag.
Fra esse vanno annoverate, nel 2015, la rinascita della celebre Bottega in collaborazione con il Comune di Pesaro, l’Università La Sapienza di Roma e l’Orchestra Filarmonica Rossini. La ripresa de Il Golfo Mistico, il ciclo d’incontri, in collaborazione con la Società Letteraria di Verona, La Feltrinelli e l’Università di Verona, con il contributo di musicologi e studiosi tra cui Philip Gossett, membro onorario del Fondo, e Antonio Rostagno. E ancora progetti di ricerca in collaborazione con la Fondazione Giorgio Zanotto e con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia e l’Università La Sapienza di Roma per ciclo Il suono sinfonico del romanticismo. Teoria e pratica della direzione d’orchestra nel ventesimo secolo.
Al 2019, in occasione del centenario della nascita del Maestro, risalgono le Peter Maag Celebrations in collaborazione con gli Archivi storici dei teatri italiani e le istituzioni sinfoniche in cui Maag ha diretto, con il conseguente conferimento a Verona, dove Maag è morto poco più che ottantenne nel 2001, della Medaglia della città per l’impegno profuso nella prosecuzione del suo pensiero.
Quanto al vincitore, il giovane Sieva – che nelle prove ha dimostrato inequivocabile carisma, oltre che grande preparazione – ha studiato canto Lirico con Toomas Kaldaru, pianoforte con Annie Corrado e Daniele Buccio, composizione con Claudio Perugini e Luigi Francalanza.
In un secondo tempo ha intrapreso lo studio della direzione d’orchestra con Simone Genuini, completando i suoi studi al Conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila sotto la guida di Marcello Bufalini, per perfezionarsi poi con Bruno Aprea, Riccardo Muti, Francesco Lanzillotta, Daniele Agiman, Marco Zuccarini, Fabrizio Ventura e Konrad Von Abel.
Dal 2021 è Direttore in Residenza di Roma Tre Orchestra, nel 2023 è stato inoltre Direttore Assistente al Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles dopo aver ricoperto lo stesso incarico al Macerata Opera Festival. Non c’è che dire, questa volta ha vinto il migliore!
Rino Alessi
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