Padova – Castello Carrarese: “La Grande” di Schubert illumina le stelle
Padova 3 agosto 2017
La calura infernale lascia il posto a qualche refolo di brezza, un lusso inaspettato in questi giorni, per consentirci di godere pienamente di una serata di musica che risuonerà a lungo dentro di noi e che ricorderemo come una tra le più felici degli ultimi tempi.
Al Castello Carrerese va in scena un’unione suggestiva di musica ed immagini in una sintonia che genera un effetto di onirica poesia.
La Torlonga, oggi più nota come Specola, “osserva” compiaciuta ciò che accade nel cortile del castello, muta eppure vivissima testimone dei secoli.
Le proiezioni, assai belle, di immagini di pianeti, galassie, stelle accompagnano discrete la Sinfonia n. 8 in do maggiore D944 “La Grande”(secondo la nuova numerazione che espunge giustamente la n.7 “Schubert/Weigartner) che conclude l’integrale delle sinfonie di Schubert nell’ambito del 4Franz Festival dell’Orchestra di Padova e del Veneto.
Pagina profetica, che guarda al futuro nel suo continuo rielaborare i temi in una sorta di “perpetuum” narrativo che diverrà la base del sinfonismo di Brahms prima e di Bruckner poi, per culminare nella produzione mahleriana.
Emblematico il tema esposto dal corno nell’Andante che apre il primo movimento e sembra avvolgersi su se stesso per trovare poi una risoluzione quasi repentina, ma ancor più significativo l’Andante con moto del secondo movimento nel quale le arditezze armoniche aprono la via ad atmosfere stranianti. Lo Scherzo che segue è un capolavoro d’ironia, leggero solo all’apparenza ma in realtà fondato su ritmiche incalzanti, e cede infine il passo all’Allegro vivace conclusivo, nel quale si ritrovano eco beethoveniane sotto forma non già di citazioni ma di accenni talora impercettibili eppure costantemente presenti.
Marco Angius, assecondato da un’Orchestra di Padova e del Veneto pressoché perfetta (che meraviglia i corni e l’oboe!), coglie con acuta profondità lo spirito più intimo dell’impaginato schubertiano mettendone in luce la sua profeticità. Dinamiche tese sostengono soluzioni ritmiche volte ad instaurare una narrazione musicale che brilla di una tavolozza cromatica di straordinaria varietà; i tempi sono serrati ed al contempo pervasi da un afflato di serenità. Non sfugge un lavoro di cesello sulle distinte sezioni dell’orchestra, perfettamente percepibile negli assolo impeccabili e nella sontuosa compattezza dei “pieni”.
Successo trionfale e completamente meritato per tutti.
Alessandro Cammarano
Programma:
Franz Schubert: Sinfonia n. 8 in do maggiore D944 “La Grande”
Direttore, Marco Angius
Orchestra di Padova e del Veneto
Proiezioni nel Cosmo a cura di:
Antonello Satta (INAF PADOVA)
Rossella Spiga (Università di Padova)
Simone Zaggia (INAF Padova)
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!