Padova – Castello Carrarese: Lucia di Lammermoor
27 Luglio 2017
La corte del castello Carrarese di Padova fa da cornice al nuovo allestimento della Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti, in coproduzione con Bassano Opera Festival.
Paolo Giani che firma regia, scene, costumi e luci, sceglie di riambientare l’opera in uno spazio onirico formato da contrasti, il tutto a rappresentare lo struggimento interiore della protagonista che la condurrà inevitabilmente alla pazzia. Il palco popolato da un macabro stormo di corvi è dominato da una mastodontica scala di un bianco candido come il palco stesso. Sui gradini illuminati a led di quest’ultima si materializza lo spirito della dama Ravenswood, che verrà sostituita da Lucia stessa al termine della rappresentazione. Ai lati dalla scalinata due riproduzioni del nostro astro notturno, una grande in luna piena a sinistra e una più piccola ammantata dalle tenebre a destra. I costumi seguono coerentemente la dualità suggerita dalla scenografia. Giani veste con lunghe tuniche bianche le donne e con abiti contemporanei eleganti, in stile total black, gli uomini. I tagli a luce calda che illuminano la scena mal si legano alla fredda luce del led, lo sfondo varia tonalità in pendant alla torre della Specola che svetta in secondo piano alle spalle delle mura del cortile del castello. Nel suo complesso l’allestimento non colpisce e, unito ad una regia scialba che lascia le comparse sperdute sul palco, risulta noiosa e incapace di supportare in qualche modo il pathos che la vicenda evoca.
Dal punto di vista musicale la direzione di Giampaolo Bisanti è intima e ricercata, alterna una prima parte sostenuta e ansiogena a tempi più dilatati e dalle dinamiche morbide accompagnando e quasi coccolando la protagonista nel suo delirio. Buona la prova dell’Orchestra di Padova e del Veneto e del Coro lirico Veneto preparato da Stefano Lovato.
Voce potente e rotonda nell’emissione è quella di Simon Lim, che interpreta un Raimondo autorevole nel suo ruolo di educatore e confidente. Enrico di Mattia Olivieri convince e coinvolge in movenze e abilità canora; voce ben proiettata e sicura nell’emissione anche se pecca un po’ d’agilità nelle prime arie.
La protagonista femminile è Venera Protasova l’emissione pulita e gli acuti cristallini, investono lo spettatore trasmettendo distintamente le e mozioni provate in scena dalla sfortunata sposa uxoricida. Freddo e distaccato dagli avvenimenti è l’Edgardo impersonato da Giordano Lucà, voce più che sufficiente dominata però da un fastidioso vibrato.
Completano il cast l’Arturo corretto di Matteo Mezzaro, l’Alisa sicura di Lara Rotili e il Normanno non sempre brillante di Orfeo Zanetti.
Pubblico non molto partecipe durante la rappresentazione, assicura comunque caldi applausi di congedo per tutti.
Matteo Pozzato
La locandina
Lucia | Venera Protasova |
Edgardo | Giordano Lucà |
Raimondo | Simon Lim |
Enrico | Mattia Olivieri |
Arturo | Matteo Mezzaro |
Alisa | Lara Rotili |
Normanno | Orfeo Zanetti |
Direttore | Giampaolo Bisanti |
Regia, scene, luci e costumi | Paolo Giani |
Orchestra di Padova e del Veneto | |
Coro Lirico Veneto | |
Maestro del coro | Stefano Lovato |
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