Palermo: Anne Sofie von Otter nel salotto del Massimo
Da Monteverdi a Bowie, passando per Schubert, Hahn e le melodie popolari svedesi; così Anne Sofie von Otter – audacemente in viola – ha trasformato la platea e i palchi del Teatro Massimo in un salotto, raccogliendo intorno a sé e al giovanissimo pianista Leif Kaner-Lidström, che l’accompagnava insieme al chitarrista Mats Bergström, un pubblico che si è lasciato fin da subito coinvolgere dal programma, solo all’apparenza eterogeneo proposto, con una classe appannaggio di pochi e la curiosità che le permette di spaziare tra generi musicali diversi.
Pianoforte davanti alla prima fila di platea, la von Otter offre un ascolto vicino anche fisicamente, quasi “a portata di mano” e per questo capace di coinvolgere; sorride, ammicca, cerca e ottiene complicità, padrona del gesto oltre che di una voce inossidabile.
C’è anche un microfono con cui cantare non solo i pezzi pop-rock.
Si comincia con la “Simple song” di Leonard Bernstein, affrontata con una sorta di understatement meditativo, come a voler accompagnare l’uditorio alla stazione di partenza di un viaggio emozionale.
Il mezzosoprano svedese si incammina poi per i sentieri del Lied con la terna schubertiana “Die Forelle” – “Im Abendrot”, “An Sylvia”, cantati con esemplare proprietà di fraseggio.
Un omaggio alla sua terra natale arriva con “Lätt som en sommarfjäril”, composta da Benny Andersson, ovvero una delle due “B” degli ABBA. Qui, come negli altri due brani del repertorio popolare svedese – “Den mörka blomman” e “Visa från Lappland” – la platea si immerge in un mondo sonoro non usuale ma capace di generare curiosità verso meno consueto.
A chiudere la prima parte tre mélodies di Reynaldo Hanh tratte dalla raccolta Venezia. Il dialetto veneziano è deliziosamente svedesizzato, ma la resa di “La barcheta” e “L’avertimento” è perfetta. Di “Che pecà!” la von Otter, complice il pianista, ritrova tutta la sua dimensione di cake-walk facendone un capolavoro.
La seconda parte, tutta dedicata alla luna come annuncia la protagonista in un italiano perfetto, si apre con un Clair de lune di Debussy che Leif Kaner-Lidström esegue con trasognata partecipazione mostrandosi già capace di introspezioni profonde e meditate, presenti poco dopo anche nel Clair de lune op. 46 n. 2 di Gabriel Fauré.
Madame von Otter apre con “Moon river”, cui leva tutto lo zucchero per lasciarne la pura sostanza, e prosegue con “L’heure exquise”, forse la più bella delle mélodies – insieme a “Á Chloris” – di Reynaldo Hahn cantata con malinconico trasporto.
Arrivano poi “You crazy moon”, di Jimmy Van Heusen e “Blue Moon” di Richard Rodgers ed è subito swing di altissimo livello, ma è con “Oblivion soave” dalla monteverdiana Incoronazione di Poppea che si toccano vette eccelse.
Cantata con il microfono, che col suo riverbero accentua la liquidità della musica, e accompagnata dalla chitarra di Mats Bergström l’aria di Nerone si rivela qui più che mai nella sua immortale modernità; il testo sublime e sensuale del Busenello trova, come la melodia, espressione piena e compiuta. Tutto è giocato su pianissimi, colori velati, accenti rapinosi; un capolavoro.
A chiudere la serata due capolavori rock: “Siste Moon” di Sting e l’iconico David Bowie di “Life on Mars”, affrontati con piglio perfetto.
Il pubblico tributa un successo ben più che caloroso, ricompensato da due bis: il monteverdiano “Sì dolce è il tormento” e, a sorpresa, “Mamma”.
Alessandro Cammarano
(25 ottobre 2019)
La locandina
Mezzosoprano | Anne Sofie von Otter |
Chitarra | Mats Bergström |
Pianoforte | Leif Kaner-Lidström |
Programma: | |
Leonard Bernstein | Simple Song |
Franz Schubert | Die Forelle, Im Abendrot, An Sylvia |
Ture Rangström | Den mörka blomman, Visa från Lappland |
Benny Andersson | Lätt som en sommarfjäril |
Wilhelm Stenhammar | Positivvisa, Romanza dalla Sonata per pianoforte n. 4 in sol minore |
Reynaldo Hahn | La barcheta, L’avertimento,Che pecà! |
Claude Debussy | Clair de lune |
Henry Mancini | Moon River |
Reynaldo Hahn | L’heure exquise |
Jimmy Van Heusen | Oh, you crazy moon |
Richard Rodgers | Blue Moon |
Claudio Monteverdi | Oblivion soave |
François Couperin | Les barricades mystérieuses |
Sting | Sister Moon |
Franz Schubert | Der Wanderer an den Mond D 870 |
Gabriel Fauré | Clair de lune op. 46 n. 2 |
Unto Mononen | Tähdet meren yllä |
David Bowie | Life on Mars |
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